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Prima Pagina Donne (4-10 marzo 2013)

Prima Pagina Donne (4-10 marzo 2013)

Dalle donne morte nell'incendio del furgone-rosticceria alla bimba guarita dall'HIV, alle Mamme no Muos e altro ancora

Domenica, 10/03/2013 - Prima Pagina Donne / 21  (4-10 marzo 2013)

Guardo oltre l’8 marzo, data protagonista della settimana rispetto ai temi femminili. La giornata, di approfondimenti e commenti ne ha visti tanti, tantissimi concentrati su molti argomenti e con due punte d’eccellenza: le cause, le ragioni, la vergogna del femminicidio crescente e la novità della crescita significativa della presenza femminile tra le elette del nuovo governo. Si può sempre aggiungere del proprio ma penso che farne a meno e dedicandomi ad altro sia la scelta più utile e che nulla toglie all’importanza della giornata della donna. Iniziando dal fine di questa settimana, un pensiero va alle tre donne morte a Guastalla nel loro camion rosticceria. Due sorelle e la figlia di una di loro che, pur laureata in giurisprudenza e già attiva in un tirocinio, con il sogno in itinere di divenire avvocato, aiutava quando poteva la sua famiglia in quella attività che presumibilmente le aveva data la possibilità di studiare e di rispondere all’orgoglio dei genitori del suo salto nella scala “culturale “. Cosa mai potremmo dire a quel padre marito, se non inviargli un abbraccio e un pensiero affettuosissimo. Lui per un gioco del destino si è trovato in una postazione da cui è riuscito a uscire. Oggi ustionato è in ospedale ma vivo e con addosso un dolore presumibilmente insopportabile che non lo lascerà mai. Un altro pensiero obbligato alle 2 donne uccise dentro la Regione Umbria, anche loro nel fare il proprio lavoro, da un uomo che prima di suicidarsi ha scaricato contro di loro la sua vendetta verso l’Istituzione che non gli aveva concesso un permesso.

Andando un po’ disordinatamente, ma pur sempre nell’ambito di questa settimana, è arrivata la tristissima “sentenza “ che definisce la sorella di Sordi incapace di intendere e volere e per questo raggirata da chi doveva avere cura di lei. Mai avremmo voluto leggere una storia tanto squallida e che pure, mentre ci addolora e ci indigna, non ci stupisce fino in fondo in quanto il denaro (e il potere che ne deriva) è divenuto nei desideri non solo di alcuni politici o uomini di primo piano, ma in maniera diffusa uno dei cancri della nostra società . Fra le righe della cronaca che riguarda Aurelia Sordi un mondo di approfittatori che urta con la memoria di un affetto profondo del grande Albertone che l’aveva affidata con chissà quale fiducia nelle mani di coloro che l’hanno tradita e umiliata. Per fortuna fra le notizie di questi giorni c’è quella fantastica che, pur con tutte le dovute precauzioni, ci allarga il cuore. Una bimba nata sieropositiva per HIV è stata curata, secondo un'intuizione definita semplice ma rivoluzionaria dalla dottoressa Hannah Gay dell’Università del Missisipi, con una serie di farmaci immediatamente a poche ore dalla nascita. Oggi a 2 anni e mezzo sembra essere guarita. Vogliamo credere anche noi che non la casualità ma la giusta intuizione scientifica confermino con i dovuti,riscontri, verifiche e controlli che almeno per i neonati (pensiamo ai milioni di bimbi africani) ci sia una speranza.

Le donne rispetto ad una delle tematiche più significative di questi giorni, ovvero la vigilia del Conclave che eleggerà il nuovo Papa, sembrano avere un loro non immaginato spazio. Fra i temi posti dai cardinali grandi elettori in preparazione del Conclave è risultato esserci quello del ruolo e funzione delle donne nella Chiesa. L’annuncio è interessante e la curiosità di sapere come verrà affrontato è più che legittima. Fra gli eventi che hanno segnata la settimana c’è stato l’incendio doloso (ormai pare accertato) della Città della Scienza di Napoli. Fra l’infinità di dichiarazioni di rabbia e dolore lette e sentite una mi sembra davvero simbolicamente significativa e da riportare. Una donna di Napoli, intervistata alla radio diceva, dopo aver espresso il suo dispiacere e la sua rabbia: come farò a dirlo e a spiegarlo a mio figlio il cui passatempo più amato era andare lì anche due volte alla settimana! Questa donna nella sua veste di mamma ci richiama altre madri, perché come tali si rappresentano sottolineando così tutta la loro responsabilità per il futuro dei loro figli che coincide poi con le generazioni future . Il riferimento è alla “piccola” notizia comunicata in poche righe dalla stampa ma che corrisponde a un episodio di grande valore. A Niscemi all’inizio della settimana le Mamme no Muos (il grande radar in costruzione nella base americana), si sono predisposte per bloccare l’ingresso dei mezzi militari americani con alti ufficiali a bordo. Spostate di peso dalla polizia, nei presumibili tafferugli avvenuti alcune hanno riportato delle contusioni. Più tardi circa 80 donne si sono recate a protestare davanti al Commissariato. E a proposito d’America e di militari americani: il capo, nominato ora, della prestigiosa Air Force Accademy è una donna. La notizia è considerata una vera bomba in quanto quello “conquistato” da Michelle Johnson è considerato il settore più “macho” delle forze armate americane. Per rimanere negli USA, alla vigilia della giornata della donna il Presidente Obama ha promulgato una legge contro la violenza di genere, rilanciando la sua battaglia per i diritti civili. Nonostante l’aver sorvolato sull’8 marzo in Italia una notizia mi piace riportarla, quasi un modo per sottoscrivere la richiesta che rappresenta. L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) insieme alla Fondazione Nilde Iotti hanno organizzato presso l’Altare della Patria a Roma la presenza di 20 ragazze ”nuove italiane”, ovvero nate in Italia da genitori emigrati. Le ragazze erano accompagnate dai sindaci dei loro rispettivi comuni e hanno lì deposto una corona di mimosa e alloro. Il loro gesto ha voluto essere un modo simbolico per chiedere al nuovo Parlamento che chi nasce e cresce in Italia sia Italiano a tutti gli effetti .

A proposito l’altra settimana avevamo lasciato la Regina Elisabetta in ospedale. E’ uscita e, per quanto si debba ovviamente riguardare, sta bene. Le confermiamo i nostri auguri.

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