PRIMA PAGINA DONNE (30 novembre - 8 dicembre 2015)
La giornata dell'Immacolata come motivata scelta per l'inizio del Giubileo, la stilista Krizia che ci lascia e, sempre a Milano, la prima alla Scala con la Giovanna d'Arco di Verdi, la vittoria di Marine e Marion Le Pen in Francia...
Martedi, 08/12/2015 - PRIMA PAGINA DONNE 30 (30 novembre - 8 dicembre 2015)
Una settimana più due giorni, riguardano le mie notazioni, messe in fila nel giorno dell’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia che il Papa ha voluto si aprisse il giorno dedicato alla Madonna Immacolata e che, non rinunciando a sottolinearlo, passerà nel pomeriggio a celebrare, secondo la tradizione l’omaggio della preghiera alla Vergine Maria, sulla cima della colonna, a lei dedicata, accanto a Piazza di Spagna a Roma. Sono giorni, quelli di cui parlo, segnati da protagonismi femminili nella politica e nella vita quotidiana, nello sport e nella cultura o nella moda. Parlo della moda pensando alla sparizione a 90 anni di Mariuccia Mandelli, nota come Krizia, una delle firme più famose e che ha lasciato il segno della moda Italiana nel mondo e che solo pochi anni fa aveva ceduto l’attività. Krizia, che se ne è andata nella sua casa di Milano, nella città dove lunedì sera si è svolta la prima rappresentazione della stagione operistica al Teatro alla Scala, con un enorme successo della cantante Anna Netrebko nella rappresentazione della Giovanna d'Arco di Verdi, opera dedicata a quella Pulzella d’Orléans che, come è noto, dopo aver portato alla vittoria i francesi fu poi messa al rogo.
Certo, reiniziando dalla politica è impossibile non dare il giusto peso al successo del Front National in Francia al primo turno delle elezioni regionali e, più precisamente, non solo della leader Marine Le Pen ma anche, nel sud della Francia, di sua nipote Marion e in sintesi di una destra sempre più forte la cui parola d’ordine sono muri e chiusure, come provvedimenti che finiranno solo per aumentare paure e privilegi di pochi, seppur nobilmente presentati. La vittoria di Marine Le Pen che incarna il Fronte Nazionale, avendo persino “espulso” suo padre che ne fu il fondatore, ha molto a che fare, in modo preoccupante, con gli avvenimenti terroristici, terribili, avvenuti a Parigi nell’ultimo anno. La richiesta di ordine generata dalla paura costringe a riflettere e progettare alternative di parole e comportamenti democratici che oggi obbligano l’Europa tutta, se non vuole sciogliersi come neve al sole in quanto Unione Europea, a ricercare con credibilità e coerenza un modo rinnovato di affrontare la realtà per il rilancio di un percorso di sviluppo democratico. Se non vogliamo che la destra, in modo lento ma inesorabile cresca, non solo in Francia, penso sia necessario impegnarsi e non lasciare il futuro al caso. E di certo al caso non hanno lasciato nulla due esempi di cosa sia necessario per raggiungere un traguardo molto agognato e importante. Mi riferisco, e ne sono contenta, al quinto oro di della nostra nuotatrice Federica Pellegrini nei 200 metri e, ancora con più emozione, alla vittoria di Nicole Orlandi nei campionati del mondo di Atletica leggera per atleti down nella disciplina del triathlon (lancio del peso, salto in lungo, corsa). In tutte le dichiarazioni una parola e un'indicazione accomuna Nicole e Federica: prepararsi per voler vincere con determinazione. E mi sento di aggiungere con l’ottimismo della volontà.
Passo ad un argomento da cui vorremmo, ma non è possibile, prescindere. E' orribile riflettere sulla nuova strage di San Bernardino in California, oramai sembra accertato per un atto terroristico dei più terribili, nel corso di una festa aziendale in un centro di disabili. Gli attori della strage sono stati marito e moglie. Lui lavorava in quel luogo, che ha violentato, dove nessuno si era mai accorto delle sue simpatie verso l’IS. La sua passione per le armi non aveva destato curiosità in un paese dove le armi si comperano quando e come vuoi all’angolo delle strada e dove il ripetuto appello del Presidente Obama per trovare alcuni limiti a tanta libertà di armarsi non solo non trova consenso ma ci ha costrette/i a vedere una foto divulgata da una rappresentante repubblicana dove tutti i componenti della famiglia - compresi i piccolissimi - imbracciano armi sorridenti, per dire, nel modo peggiore, che non si vuole assolutamente rinunciarci. Prima di lasciare l’argomento ricordo l’ulteriore orribile sottolineatura che riguarda la donna che pare sia stata, una volta divenuta moglie, l’agente utile a indottrinare l’uomo e ad avvicinarlo al mondo del terrore; incurante di lasciare orfana una bimba nata solo da sei mesi, che sarebbe interessante capire perché avevano deciso di mettere al mondo decretandone una vita da orfana e con uno spaventoso e pesantissimo retroterra.
Parlando di vita e di bambini, il collegamento mi risulta praticamente immediato all’appello che in Italia una parte di Se Non Ora Quando - Libere - ha lanciato, raccogliendo già parecchie firme, contro l’idea dell’utero in affitto. Il dibattito è stimolato dalla legge in discussione sulle coppie di fatto e la legittimazione dei bambini già nati. L’argomento è serio e credo che valga davvero la pena di essere approfondito da donne e uomini valutando le argomentazioni messe in campo e, ovviamente, anche quelle opposte per arrivare a una posizione consapevole di ognuna e ognuno di noi e non semplicemente umorale come si rischia spesso in argomenti tanto importanti.
Rimanendo legati al tema di come il corpo non sia una cosa, ma noi stesse/i e farne uso coincide in molte occasioni anche col modo con cui decidiamo di rapportarci al mondo; mi domando come dovremo considerare l’uomo che è riuscito a “passare” l’HIV a ben 12 donne (di tante si sa fino ad ora) senza dire nulla alle partner della sua malattia e non permettendo loro di scegliere e mettendole nella condizione di divenire a loro volta contaminatrici di innocenti, compresi i possibili figli. L’uomo, denunciato da una di loro, dice : “non sono un mostro “; ma non ci dice chi è ....o quanto meno come si consideri!
Ci sono tante altre notizie che rimandiamo alle prossime Prime Pagine. Una la indico, a me e a voi, già da ora di seguire con attenzione critica e riguarda la vice sindaca di Milano Francesca Balzani che Pisapia, sindaco uscente ha indicato come la candidata che può sostituirlo degnamente alle prossime elezioni amministrative, ma che pare se la dovrà vedere alle primarie con Sala, già responsabile EXPO. Un'ennesima vicenda che non rafforza la sinistra, anzi mette in evidenza le divisioni più che valorizzare le convergenze indispensabili.
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