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Prima Pagina Donne  (30 marzo-7 aprile 2015)

Prima Pagina Donne (30 marzo-7 aprile 2015)

Madri, mamme e mogli protagoniste delle notizie , nel quotidiano e nella politica ; il calo del lavoro femminile e la pietà di Papa Francesco che a Rebibbia lava i piedi a sei uomini e a sei donne

Mercoledi, 08/04/2015 - Prima Pagina 14 (30 marzo-7 aprile 2015)

Una settimana lunga che comprende Pasqua e Pasquetta, una settimana in cui la notazione principe, rispetto alle notizie vorrei dedicarla ad una categoria o meglio a una condizione femminile enormemente significativa e, come è noto, potenzialmente universale: la madre, la mamma.

L’elenco delle notizie che riguardano le madri sono tante e trovarne una positiva non è facile. Inizio dalle mamme degli studenti uccisi in Kenya dagli islamisti Shabab, la madre di Irene Focardi la modella ritrovata dopo settimane in un sacco della spazzatura, uccisa con violenza indescrivibile dal suo convivente. Un uomo orribile che era ai domiciliari per averle già usato violenza. E poi la madre di Ciro Esposit, il giovane tifoso del Napoli, umiliata e offesa da uno striscione di tifosi romanisti che invece di chiedere scusa e di apprezzare quanto sta facendo in memoria di suo figlio e per parlare del calcio comunque, e di come deve tornare ad essere, viene insultata e offesa. Ma c’è anche la mamma di quel neonato abbandonato in provincia di Milano, salvato da un'altra donna. Il piccolo fortunatamente sta bene, ma forse non sapremo mai perché sua madre lo ha lasciato pur, forse, pensando da come era deposto che qualcuno lo trovasse vivo. Chi è questa donna, perché tanto strazio, quali problemi l’hanno indotta ad un atto così terribile? C’è anche la mamma del bambino sparito ai giardinetti, pare intercettato dal padre spagnolo che è venuto a “rubarlo”, forse per punire l’azione di cui era, secondo lui, stato vittima sottraendogli il figlio.

Come non parlare poi delle madri, protagoniste loro malgrado, del terremoto dell’Aquila: quelle che non ci sono più e quelle che per l’anniversario della tragedia hanno sfilato silenziose insieme a tutti/e nella sera del lunedì dell’angelo. E ricordando l’evento, così enorme, nelle sue conseguenze di dolore non possiamo ovviamente non pensare anche a tutti gli altri che non ci sono più e che hanno lasciato un vuoto incolmabile. Infine, per questa volta, le mamme “NO MUOS” che hanno vinto, insieme a tanti altri, almeno per ora, un round importante ottenendo il blocco dei grandi ripetitori a Niscemi nella base americana. 

Parlando di madri, il salto, guardando alle mogli che proprio in questa settimana si sono fatte notare è quasi immediato. Ha detta la sua la moglie di Bossetti, che ora difende il marito e dice, non solo, che era con lei e i figli quella sera maledetta, e che non avrebbe mai potuto uccidere Yara, per il suo carattere; ha ucciso invece la moglie, di 84, un uomo di 92 anni, e c’è da domandarsi quante violenze abbia agito in decine d’anni di matrimonio, a meno che non sia cambiato con gli anni. Passando alla politica e dintorni, ecco l’abbandono di Forza Italia della senatrice Repetti compagna di Bondi entrambi, in uscita dal partito a cui hanno dato tanto, verso il gruppo misto.

Rimanendo alla politica, dopo anni di silenzio si legge, in una intervista l’opinione della moglie di D'Alema Linda Giuva che difende la legittimità e la normalità del loro vino e della loro vigna, voluta anche pensando al futuro dei figli. Sfiorando vicende che hanno fatta la storia recente della musica, è morta la prima moglie di John Lennon Cynthia Powel che gli diede un figlio. Il primo erede del mitico Beatles.

Venendo ad un problema trasversale che interessa un grande universo femminile, l’ISTAT questa settimana ha reso noto come a febbraio il lavoro delle donne abbia registrato un calo notevole e questo mentre l’occupazione in generale sembrerebbe avere la tendenza in crescita.

Soffermandomi sulla politica, è interessante osservare come La Mogherini fosse l’unica donna (in rappresentanza dell’Europa) fra i leader mondiali impegnati per l’accordo con l’IRAN sul nucleare. Accordo che ha vissuto un primo raund positivo a cui voglio guardare con speranza.

Una speranza e contemporaneamente una denuncia delle sofferenze che ricorda ed evoca in ogni gesto e parola Papa Francesco che nel Venerdì di Passione che ha preceduta questa Pasqua 2015 si è recato nel carcere di Rebibbia dove ha lavato i piedi a 12 detenuti ovvero sei uomini e sei donne che ci auguriamo da questo gesto ricavino una forza importante per affrontare la pena che stanno scontando.

Alla prossima settimana, corta!

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