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Prima Pagina Donne (30 giugno 6 luglio 2014)

Prima Pagina Donne (30 giugno 6 luglio 2014)

La vittoria a Wimbledon di Sara e Roberta, la blogger che insulta Napolitano, la poetessa Maria Luisa Spaziani le cui poesie la manterranno sempre viva e poi la Boccassini e l'iniziativa disciplinare sospetta e altro ancora ...

Domenica, 06/07/2014 -
Prima Pagina Donne 27 - 30 giugno 6 luglio 2014



Questa volta di prima non è tanto la nostra pagina quanto la PRIMA VITTORIA a Wimbledon di “un doppio” italiano. Non ci sono precedenti e a regalarci questa splendida vittoria sono state due giovani donne italiane, due magnifiche tenniste: Roberta Vinci e Sara Errani. Di loro della loro carriera, della storia che le ha portate a giocare in doppio per chi è appassionato o solo curioso, dai giornali si può sapere tutto o quasi e non c’è bisogno che sia questo pezzo a dare sommarie notizie. Ma a un commento non vogliamo rinunciare. Giocare in doppio significa coordinarsi, valorizzare le reciproche diversità, costruire un'armonia, competere ma in maniera sana, sapersi rispettare e ancora altro che porta a diventare una forza unica fatta di energie variabili. La gioia, l’abbraccio di Roberta e Sara, le coppe alzate all’unisono e la loro vittoria è musica da ascoltare e di cui vogliamo parlare e che vorremmo fosse raccontata come una bella pagina dello sport e della vita possibile.



Ben altra gestione del proprio pensiero ed equilibrio ha offerto Debora Billi, una donna che con il suo gesto volgare e senza equilibrio è passata dall’anonimato alla immeritata notorietà. Lei che comunque ha una responsabilità che la dice lunga: è responsabile come blogger del M5S. Alla morte di Giorgio Faletti nell’esprimere il suo rimpianto ha twittato: "Se n’è andato Giorgio. Quello sbagliato. Faletti". Non c’è voluto molto a capire che il riferimento subdolo era al Presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano. Scuse a valanga della Billi quando le proteste le sono piovute addosso da ogni angolo; scuse che non cancellano la gravità e inaffidabilità di chi con una responsabilità, in pratica di portavoce “apre bocca e le da fiato”, anzi apre il compiuter e digita incredibili pensieri in libertà. Ed è da riflettere perché in fondo finendo per offendere lo stesso Giorgio Faletti.



Purtroppo a fianco a Faletti un'altra perdita rattrista e ci lascia ancora una volta orfani di una voce speciale. A 91 è morta una grande poetessa: Maria Luisa Spaziani. Aveva iniziato giovanissima a scrivere, intrecciando poi la sua poesia, che ha espresso in tante opere, in una crescita notevole della sua attività letteraria affiancata all’impegno di docente universitaria e di traduttrice dal francese. Ha tradotto grandissimi autori come: Yourcenar, Gide, Tournier etc. Dei suoi lavori, davvero tanti, amava molto il poema teatrale Giovanna D’Arco. Ebbe un lungo e intenso sodalizio letterario e di affettuosa amicizia con Eugenio Montale. E’ stata presenza forte e propositiva della vita culturale del paese. Per continuare a conoscerla ed apprezzarla le sue poesie sono lì ad aspettarci. La poesia della Spaziani, e non solo, può essere prezioso aiuto per allontanarci, anche se per poco, dalla permanente pesantezza delle notizie quotidiane, che ci riportano sempre coi piedi per terra: come sapere che un uomo che ha ucciso la moglie, e che si trova in carcere, percepisce il 60% della pensione della stessa, come denuncia oggi il cognato. Non c’è bisogno di commenti. 



Una donna, un magistrato sempre in prima linea, e al centro per anni di processi combattutissimi che hanno coinvolto Berlusconi. Ilda Boccassini, come procuratore aggiunto del pool antimafia di Milano, è al centro di una conflittuale iniziativa disciplinare del CSM. La Boccassini è “accusata” di non collaborare con la Procura nazionale antimafia, mentre è contemporaneamente difesa da autorevoli membri della stessa. La vicenda ancora una volta dal di fuori sembra, per la confusione che propone, la via per screditare una persona su vaghi e personali giudizi più che su fatti concreti. C’è da augurarsi, come qualche giornale sostiene, che non sia ancora una volta l’uso del discredito per una battaglia che nasconde la lotta per future nomine come sarebbe quella della futura sostituzione di Bruti Liberati al posto di procuratore a cui la stessa Boccassini potrebbe concorrere. Staremo a vedere!



Per capire e sapere talvolta ci vogliono anni. Nel caso in questione si è trattato di decenni per conoscere dalla testimonianza della stessa protagonista,l’incredibile storia dell’immagine della bambina,che negli anni del nazismo,in Germania rappresentava la bellezza della razza ariana. La bambina Hessy era ebrea e il suo visino fotografato da Hans Ballin che lo inviò, consapevole della verità, ad un magazine,  divenne un simbolo sponsorizzato da Goebbels. Hessy Levinson ora ottantenne, con una vita passata negli USA a NY dove è stata docente di medicina, decide di rivelare questa incredibile storia al mondo; e di raccontare il terrore della famiglia qualora l’incredibile beffa fosse stata scoperta.



Rimanendo fra le notizie che riguardano i bambini e i giovanissimi che arrivano disperati sulle nostre coste "spediti" nei luoghi di partenza da genitori che cercano e sperano di metterli in salvo, il Corriere della Sera ha raccontato la storia di Virginia Giugno, coordinatrice della protezione civile di Pozzallo dove sbarcano tanti di questi ragazzi. Si tratta di una bella storia dove ruolo istituzionale e umanità, traducibile anche in bontà e amore per gli altri, valori di cui si fa fatica a parlare perché sembrano fuori moda, si intrecciano portando a dei risultati importanti. Virginia che i ragazzi chiamano "Mamma Virginia", trova per loro posto in istituti, li iscrive a scuola, cerca case famiglie o ricerca la famiglia d’origine, ma tutto questo cercando di “capire” storia, bisogni e possibilità di ognuno di loro perché la soluzione sia la più adatta e possa avere successo. Ci sarebbe da raccontare tanto ma almeno il messaggio di tanta umanità e professionalità non può essere ignorato soprattutto quando le notizie terribili di chi muore prima di sbarcare dilagano nell’informazione.



Impossibile finire senza un occhio alla vita politica innanzitutto guardando all’Europa di cui da questo mese l’Italia ha la presidenza. L’attacco dei banchieri tedeschi alla dichiarazione di Matteo Renzi circa l’esigenza di una maggiore flessibilità è stato rintuzzato dallo stesso, facendosi forte della Cancelliera Angela Merkel, che come Renzi ha precisato, senza che a tuttora ci sia stata una smentita, è quella che decide e che è “d’accordo” con lui. D’accordo con Renzi, certamente è anche la “sua” Ministra delle riforme istituzionali Maria Elena Boschi che pronta ad andare in aula con il ddl che porta il suo nome è consapevole delle grandi difficoltà che si frappongono all'approvazione del testo così com’è. Come capita spesso quando la domenica PPD diviene un piccolo riassunto della settimana femminile, una notizia si aggiunge ed è ancora un’azione di femminicidio. Lui spara all’ex convivente, al loro bambino, a un'amica di lei e poi si uccide. Loro tre gravissimi.

Davvero per ultimo un pensiero rivolto alle madri dei tre ragazzi ebrei uccisi a Israele alle madri del ragazzo ucciso a Gaza e del cugino pestato di botte .Come sarebbe importante se scegliessero tutte insieme di parlare di pace perché ora soffrono dello stesso comune, identico dolore frutto di un odio assurdo.

ortensipaola@tiscali.it

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