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Prima Pagina Donne  (29 settembre - 5 ottobre 2014)

Prima Pagina Donne (29 settembre - 5 ottobre 2014)

Dalla competizione in Brasile fra due donne per le elezioni, le dimissioni della donna che curava la sicurezza di Obama ,la decapitazione in Irak di tre donne curde, la superficialità nell'elezione al CSM di Teresa Bene, la Merkel, Vandana Shiva ..

Domenica, 05/10/2014 - Prima Pagina Donne 38 (29 settembre - 5 ottobre 2014)

Quando la nostra Prima Pagina sarà uscita se ne saprà già di più, per ora non possiamo che soffermarci a sottolineare come in queste ore di domenica in Brasile si stia votando per il rinnovo della Presidenza e che “la gara“ per la vittoria si considera abbia sostanzialmente due protagoniste donne: Dilma Rouseff - la Presidente uscente - e Marina Silva - paladina degli ambientalisti e prima persona di colore nata in Amazzonia candidata al massimo degli scranni. Il terzo candidato è definito da qualche organo di stampa non a caso il terzo incomodo perché è sulle due donne,  che hanno anche fasi di un passato “rivoluzionario“ comune, che si gioca la partita che riguarda quel grande paese che è il Brasile, che dopo anni di crescita e di ingresso nel novero delle grandi potenze economiche sta vivendo ora uno stallo del proprio sviluppo. Un paese dove ci siamo tutte/i “affacciati” con una maggiore attenzione in occasione dei recenti mondiali di calcio e di cui per i tanti articoli e commenti si è potuto considerare un minimo in più la realtà e le difficoltà che vive e che sperava anche nella mancata vittoria dei campionati del mondo di poter attutire almeno come stato d’animo positivo della popolazione. Rimanendo sul tema delle elezioni e cambiando non solo nazione ma continente, questa settimana si è aperta con la vittoria decisa in Francia del partito di Marine Le Pen che ha conquistato il Senato mostrando come il crescendo verso la probabile ”presa del Governo” se non della Bastiglia stia divenendo, per le prossime elezioni, un obiettivo non possibile ma quasi certo, considerando che contemporaneamente le azioni di Hollande non sembrano risalire. Hollande che insieme a Renzi è stato redarguito dalla Cancelliera Angela Merkel per la loro posizione nei confronti dello sforamento del 3% e dell’autonomia di ogni paese. La Merkel chiosata dalla stampa per il suo atteggiamento da maestrina ma che imperterrita continua nella sua leadership del paese e che continua a determinare anche le scelte dell’Europa. Un breve ritorno in Francia appare doveroso per salutare gli 80 anni di Brigitte Bardot, così diversi da quelli ricordati solo qualche giorno fa di Sofia Loren ma comunque densi di fascino e di curiosità per le scelte di isolamento e di dedizione agli animali, contro tante delle espressioni della vita quotidiana e politica della società. Una vita politica dove quando le donne che hanno raggiunto posizioni apicali falliscono a pensarci diviene un fallimento percepito talvolta come un traguardo perduto dalle donne. Il riferimento per l’occasione sono le dimissioni di Julia Person,  la prima donna chiamata a dirigere il “Secret service “ della Casa Bianca. Nel corso della sua gestione diversi sono stati gli errori macroscopici dei suoi uomini e quindi come responsabilità i suoi, che di fatto hanno visto, in più di due occasioni, estranei arrivare nel cuore della Casa Bianca fino ad avvicinare il Presidente Obama. Rimanendo più che in America ad un Americano doc come George Clooney con Amal a Venezia, dopo il loro definitivo matrimonio di lunedì al comune con Veltroni, il gossip più consistente direi che è la considerazione che lo spettacolo messo in opera, per quanto da favola, possa nelle intenzioni dell’attore essere anche uno spot per la sua futura discesa in campo in politica, ovviamente con il consenso della bella moglie. Una politica “buona” di cui c’è sempre più bisogno in ogni angolo del pianeta. Un concetto da ribadire quanto mai in giorni di guerra che gli uomini del cosi detto Califfato ci ricordano con la loro violenza ogni giorno. Una violenza che ha visto anche la decapitazione di tre donne curde che facevano parte dell’esercito che in Irak si oppone all’avanzata degli Jihadisti. In Italia intanto alcuni avvenimenti che riguardano donne non possono essere considerati per motivi diversi onorevoli, come l’elezione dell’avvocata Teresa Bene, eletta dalle Camere consigliere laico del CSM, nominata con evidente superficialità se ha dovuto rinunciare perché i suoi titoli sembra non fossero in regola per tale nomina, o ancora l’incredibile improvvisa affermazione della donna Domnica Cemortan che quasi 3 anni fa era con Schettino nelle tragiche ore del naufragio che ha all’improvviso detto che forse Schettino aspettava un elicottero per abbandonare la Concordia. I giornali “informano” come stia scrivendo un libro ..il che ci autorizza a pensare anche a una possibile tardiva pubblicità visto che i suoi sospetti li poteva rendere palesi magari subito! Ben più interessante e di tutt’altro spessore il protagonismo del sindaco Giusy Nicolini, in prima fila nelle celebrazioni organizzate in memoria del terribile naufragio con tanti morti avvenuto nel suo comune ovvero l’isola di Lampedusa il 3 ottobre 2013. Morti che sono stati i famigliari sopravvissuti e tornati nell’isola ad onorare facendoci apprezzare il valore delle vite salvate a cui abbiamo potuto dare un volto. Quella vita così importante che ci fa commuovere di fronte a quel padre, in Puglia, che abbiamo imparato come sia ad aspettare sotto la scuola la figlia che in carrozzella e con una gravissima e misteriosa malattia potrebbe avere bisogno in ogni momento del suo intervento ma che non deve rinunciare a frequentare la scuola appunto. Mentre ci fa arrabbiare e riempie di dolore l’ennesimo omicidio di una giovane moglie con poi il suicidio del marito assassino che ha creato due gemellini di soli 3 anni orfani che forse nei loro occhi e nella loro psiche avranno per sempre l’orrore di ciò che probabilmente hanno visto. Tragedie continue di famiglie le cui dinamiche e problematiche saranno al centro del sinodo dei vescovi che a Roma si è aperto con il preludio,  oggi, domenica del discorso del Papa a Piazza San Pietro.

Terminando anche questa settimana non posso sorvolare su di un episodio che merita davvero di essere seguito per capire dove andrà a finire. Un attacco violentissimo è partito dalle pagine del “New Yorker”, famosissimo periodico americano, a Vandana Shiva, grande personalità che si batte da anni contro gli ogm in agricoltura, essendo partita dal suo paese - l’India - fino a divenire una voce mondiale sul tema ed anche molto conosciuta ed apprezzata in Italia dove è di casa .

L’attacco che mette in discussione la sua competenza sulla materia e indirettamente “promuove“ o per lo meno non condanna gli ogm ha trovato in Italia una spalla direi imprevista per la violenza con cui si è espressa in difesa degli ogm nella scienziata Elena Cattaneo, oggi anche Senatrice a vita. La meno turbata nelle sue risposte e nel dibattito che si è rinfocolato è proprio Vandana Shiva, che ritiene l’attacco si sia scatenato per la scomodità che il suo impegno rappresenta nell’attività delle multinazionali delle sementi. L’argomento è comunque molto complesso e contraddittorio e vale la pena di seguirlo e sicuramente avrà uno spazio considerevole anche all’EXPO 2015.

paolaortensi@tiscali.it

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