Una Task force contro il femminicidio.le Ministre si attivano.Muore Agnese Borsellino e Rossella Falk, Martina figlia del Brigadiere ferito gravemente davanti a Palazzo Chigi assiste il padre con tale affetto da licenziarsi per farlo..
Lunedi, 06/05/2013 - Prima Pagina Donne / 27 (29 aprile - 5maggio 2013)
Il Governo, insediato ufficialmente da una settimana, in contemporanea alla spaventosa sparatoria davanti a Palazzo Chigi, faticosamente cerca di governare fra mille difficoltà. Le diversità delle impostazioni e delle priorità delle forze politiche in campo non sembrano, infatti, essere superate dalla responsabilità e gravità della situazione. Eppure come è ovvio che sia, tutto si muove e si evolve al traino di chi in modo convincente o meno lavora e “tira la carretta”. E questo “movimento positivo”, partendo proprio dalle Ministre o Sottosegretarie, e dalla stessa Presidente della Camera Laura Boldrini, è interessante osservare come cerchi un collegamento con la società e di raccogliere le pressanti domande della stessa. La violenza che sotto il nome di femminicidio sta falciando la vita quasi ogni giorno (tre questa settimana) di fidanzate, mogli, madri, figlie inizia dall’atteggiamento di offesa, insulto, attacco verbale, minacce che “grazie” alla capacità di divulgazione della rete è possibile conoscere e temere in tutta la sua pericolosità culturale e di istigazione alla violenza.
Non a caso Laura Boldrini, Presidente della Camera, ha voluto rendere nota la traboccante cascata di insulti di cui è obiettivo nella rete, affermando di non avere di questo paura personalmente, tanto da continuare a rinunciare alla scorta, ma per sua figlia, per altri componenti della sua famiglia e di un fenomeno che come tocca lei, espone a rischio tante donne.
Gli insulti non risparmiano neanche e forse soprattutto Cecile Kyenge, Ministra all’Integrazione, che per il suo essere nera e non colorata (come ci ha voluto spiegare con determinazione) riceve attacchi spregevoli, razzisti, irripetibili come donna e come donna nera. Lei ovviamente non demorde e annuncia di star preparando una proposta di legge sulla cittadinanza, rivolta a chi, da genitori emigrati, in Italia è nato e cresciuto. Si tratta di un'esigenza specifica, sottolinea, che non è sua ma della società tutta. Un diritto, un problema da risolvere ricordato sempre dal Presidente Napolitano già nel suo precedente settennato, come un obiettivo emergente per la democrazia. Ma tornando al femminicidio, tale è il susseguirsi si omicidi violenti e segnati da uccisioni piene di rancore di senso del possesso, come si è più volte sottolineato che decine sono i colpi, le coltellate, l’accanirsi impietoso che va oltre ogni raptus, che segna queste morti violente. La situazione gravissima ha indotto la Ministra alle Pari Opportunità Josefa Idem,s ubito sostenuta dalla Ministra Cancellieri e Bonino e non solo, a proporre una task force di Ministri che studi una strategia adeguata ad affrontare il fenomeno in continua espansione. Contemporaneamente è partita la petizione “Fermiamo questa strage” che può - e direi deve - essere firmata sul sito www.feriteamorte.it.
Nel fare e nel parlare femminile dei membri di Governo si rincorrono anche parole da evitare e che non ci fanno piacere come quelle della neosottosegretaria alle Pari Opportunità Michaela Biancofiore, che si è presa il gusto di dire la sua sul comportamento dei gay sollevando un tale putiferio da consigliare il suo rapido cambio di postazione. La Biancofiore è infatti passata in meno di 24 ore dalle Pari opportunità alla Pubblica Amministrazione. Ma le donne oltre i confini italiani, in questa nostra Europa, sono anche Regine. Una di loro, Beatrice d’Olanda, ha abdicato a favore del figlio Guglielmo Alessandro d’Orange Nassau. La notizia è interessante perché il nuovo Re è il primo maschio dopo 123 anni di regno femminile. Leggendo la notizia ci consola scoprire che lui ha attualmente 3 eredi e tutte femmine. Non c ‘è bisogno di molti commenti ..
Le perdite delle persone di valore ci lasciano sempre un po’ orfani e più poveri ed è per questo che non possiamo non ricordare Agnese Borsellino, moglie di Paolo, che ci ha lasciato in questi giorni. Una donna eccezionale che non ha mai smesso, dopo la morte di suo marito, di onorarne la memoria anche collaborando con la giustizia in tutti i modi possibili (ossia raccontando tutto quanto ricordava e sapeva). Non solo: ha continuato ad onorare le istituzioni di questo Stato e i valori molari, di giustizia, lealtà e professionalità che suo marito riteneva sacri come base del suo lavoro. Mentre scrivo, il giornale radio informa di un'altra perdita: ci ha lasciato la grande attrice di teatro Rossella Falk. E’ triste e impegnativo parlare di avvenimenti dolorosi ma non possiamo ignorare ancora la vicenda di Daniela Cesarini di Jesi, che aggirando tutti è andata in Svizzera ad affrontare il “suicidio assistito” e in contemporanea ha inviato agli amici un sms con una strofa di una canzone di Guccini:”..ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontate a me che cosa è la libertà”. La vita di Daniela è stata impegnata in politica in modo attivissimo e dolorosissima nella perdita del marito e del figlio, che l’ha lasciata sola in una carrozzella. La complessità della sua situazione, il dolore della sua condizione sembrano avere colpito tanto l’opinione pubblica, da aprire un dibattito sul problema e su di una scelta che va ripetendosi in modo sempre più frequente portando Italiani in Svizzera verso questo ultimo, terribile viaggio. Il tema che viene riproposto è difficile, enorme e controverso ma non può essere eluso. Ho tenuto per ultimo il piacere e dovere di citare Martina, la figlia del brigadiere Giuseppe Giangrande, come è noto colpito davanti a Palazzo Chigi. Giovanissima, reduce dalla perdita della madre da pochi mesi e, come dice lei stessa nelle interviste che l’hanno vista coinvolta, licenziatasi per stare a fianco di suo padre, appare come il simbolo del buono e che si esprime nelle persone proprio nei momenti più difficili. Il rapporto speciale che c’è fra lei e suo padre, come ha ricordato la dottoressa che legge i bollettini sullo stato di Giangrande, è un elemento importantissimo per la sperata reazione positiva del paziente. Siamo vicine a Martina e la seguiamo con vera partecipazione, tifando per suo padre perche riesca a farcela e per lei naturalmente che di lui ha enorme bisogno.
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