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Prima Pagina Donne  (28-30 dicembre 2012)

Prima Pagina Donne (28-30 dicembre 2012)

AMANAT, un tesoro da difendere e da spendere. Una sola notizia, dalla lontana India, ma che ci riguarda tutte. Il femminicidio della giovane Damini

Domenica, 30/12/2012 - Prima Pagina Donne / 13 (28-30 dicembre 2012)

AMANAT un TESORO da difendere e da spendere

Solo tre giorni questa settimana, eppure sufficienti per notizie più che importanti. Ad una sola dedichiamo le nostre considerazioni, rimandando alla prossima settimana le altre notizie femminili, che non mancano mai. Si tratta della storia che viene dall'India di Damini, giovane violentata e brutalizzata da sei uomini compreso il conducente dell’autobus su cui il tutto è avvenuto. Tutto questo dopo avere pestato a sangue il suo amico con il torto di tentare di difenderla. Era il 16 dicembre e sabato scorso Damini è morta. E' stata rinominata AMANAT - che significa TESORO - e nel suo nome ci sono manifestazioni e proteste. Di lei per ora si sa pochissimo, ma le informazioni sono sufficienti per rendere ancora più concreta e dolorosa la sua storia: 23 anni studentessa universitaria, proveniente da una famiglia che per farla studiare ha fatto molti sacrifici. Quel pomeriggio che le è costato la vita era andata al cinema con un suo amico e collega d’università e tornava a casa, immaginiamo, contenta. La violenza su Damini e le conseguenze che ne sono derivate hanno portato in piazza migliaia e migliaia di donne e non solo. Si chiede giustizia, si dice, si urla basta! Tutto fa immaginare che si sia trattato della goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non a caso in questi giorni le notizie oltre che sullo specifico evento hanno “raccontato” di una vita femminile in questo paese-continente, segnata drammaticamente dal sopruso e dalla violenza per milioni di donne. Il paese incredibilmente è lo stesso che deve a Ghandi, il grande e carismatico emblema della non violenza, la sua libertà dall’occupazione coloniale inglese e la nascita di paese, di potenza democratica. Damina è morta dopo atroci sofferenze, come hanno detto i suoi genitori, dei quali è per ora filtrata questa unica frase dopo la sua morte: ”speriamo in un futuro per le donne “. E accanto ai suoi genitori, il cui potere è solo il dolore e la speranza che il sacrificio della propria figlia serva per le altre donne, emerge l’affermazione del Primo ministro Singh che a fronte di una rivolta femminile e di popolo, imponente e senza precedenti, ha auspicato di incanalare le emozioni in azioni costruttive. E’ davvero difficile e ambizioso per me di parlare dell’India, paese complesso, grande come un continente che sta imponendosi come una delle nuove potenze mondiali. Ma è facile immaginare che il repentino stravolgimento dato dall’evolversi dalla tradizione, all’innovazione tecnologica alla convivenza tra vecchio e nuovo sia una fase complessa in cui si possono annidare fenomeni forti e violenti. Ancora una volta sembra che le donne risultino vittime di un nuovo che avanza ma che a loro è pericoloso e precluso vivere con normalità. Ma forse proprio loro, oggi, scendendo in piazza con tanta convinzione, in una reazione imprevista per la dimensione, possono imporre al Governo la presa d’atto del loro diritto di vivere. Chissà che l’India e quanto si è messo in moto non giovi anche al dibattito di un paese come l’Italia, dove il femminicidio sappiamo essere notizia di cronaca quotidiana. Mai come in questi giorni mi è tornato in mente come Sonia Gandhi, leader del Partito del Congresso, sia Italiana. Il cognome di Sonia è Maino e qui in Italia ha le sue radici, il DNA della sua formazione. Per questo più che mai spero che Sonia Gandhi riesca a concretizzare le parole di fuoco che ha speso nella sua qualità di leader del Partito del Congresso contro l’accaduto e il dramma di Damini, divenuta un simbolo e per questo un TESORO da difendere e spendere per le azioni da intraprendere a difesa e sostegno delle donne, che dichiarano senza infingimenti, per quel che abbiamo letto, di vivere in un costante regime di paura. Oggi Sonia Gandhi rappresenta un po’ anche noi e le affidiamo il compito di veder pesare il suo potere per migliorare la vita di milioni di donne del paese che ha scelto come suo, l’INDIA. Servirà anche a noi !

ortensipaola@tiscali.it

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