Dagli attentati nel mondo , a Bruxelles, Pakistan ,Iraq alla stuggente conferenza stampa dei genitori di Giulio Regeni con particolare evidenza alle parole della mamma Paola, la vicenda della ex Ministra Guidi e della sindaca di Corleto Perticara..
Lunedi, 04/04/2016 - Prima Pagina Donne 9 (27 marzo - 3 aprile 2016)
Difficile scegliere fra le importanti notizie di questi giorni quelle da sottolineare per rifletterci e non lasciarle svanire nel dimenticatoio, perché costantemente sollecitate/i da un'informazione che ci travolge incessantemente con fatti uno più grave dell’altro come: quanto avvenuto a Bruxelles e subito dopo a Lahore o in Pakistan in un parco giochi per bambini che ha visto 70 morti, di cui tante donne e bambini, e in Iraq durante una partita di ragazzi provocando ancora tanti morti. E ancora fra i profughi che continuano ad arrivare a migliaia presentandoci immagini ogni volta più crude e struggenti dove l’umanità e il dolore di donne, bambini, uomini e persino animali ci avvolge spesso mescolato all’impotenza e alla rabbia che proviamo nello sforzo di ricordarci che quanto vediamo non è un film colossal ma le vite affiancate una vicino all’altra di esseri umani a cui viene tolto la speranza di futuro o definitivamente la vita.
Mantenendo allora faticosamente i piedi per terra e cercando di non sfuggire a eventi precisi, la notizia che scelgo di ricordare per prima per la densità che propone e per gli stimoli che ci rimanda e ci obbliga a considerare e riflettere nella sua universalità, è quella che riguarda la conferenza stampa el primo aprile al Senato, vouta dai genitori di Giulio Regeni, e in particolare il discorso di sua mamma Paola. La madre di Giulio ci ha costretti a considerare cosa possa essere il dolore unito alla dignità, alla convinzione di essere cittadine/i di uno Stato a cui riferirsi e da cui attendere risposte che condizionino l’Egitto. Siamo state/i prese /I da una dichiarazione d’amore per un figlio adorato che non c’è più che ha rimandato un tale dolore per le sevizie e le ingiustizie subite da avere spente asciugate le lacrime. Mamma Paola vorrebbe piangere ma non può, non riesce. Mamma Paola è una cittadina che re-inventa una politica antica dove il dolore non è mai fuga o solitudine ma ricerca di verità di risposte che si rivolge e parla a chi ha potere di far chiarezza in primis, ma che parla alla coscienza di tutti.
Ed è ricollegandomi all’amore di altre madri, è difficile non condividere la loro richiesta presentata con migliaia di firme che in futuro delle telecamere possano seguire il comportamento delle insegnanti negli asili o nelle scuole elementari. La scoperta di violenze ripetute a piccole creature come ad anziani ed andicappati rende difficile non essere d’accordo, pur comprendendo la delicatezza. La violenza e la paura, tra le tante conseguenze che comporta, c’è quella di una limitazione della libertà e di esigenze di regole più restrittive. La libertà dovrebbe essere un bene prezioso da difendere innanzitutto con la responsabilità di comportarsi da cittadini degni, qualunque sia il posto di responsabilità che si occupa nella società. Certo quando si è ministre della Repubblica, come è avvenuto nei giorni scorsi per Federica Guidi, e si “pratica” di fatto un conflitto di interessi tra pubblico e privato che coinvolge il proprio compagno, penso che dimettersi sia stata la scelta obbligata. Speriamo che l’indagine approfondita, nonostante le intercettazioni lasciano pochi dubbi, dimostri “onestà e buona fede” della ministra.
E mentre aspettiamo tutta la verità, la conosciamo dai giornali nei particolari più squallidi e personalmente mi vergogno per lei, riguardo alla sindaca di Corleto Perticara, ”capitale” dei giacimenti petroliferi della Basilicata. Rosaria Vicino si comportava come un vero boss, il cui aggettivo qualificativo lascio a voi lettrici, pretendendo posti di lavoro per i suoi protetti, indicando alle ditte presenti dove servirsi fino dalla scelta del fornaio o pretendeva l’uso della macchina del comune per ogni genere di appuntamento personale come il parrucchiere per dare un assaggio dei suoi comportamenti. Prima di fermarmi, pur tralasciando tanto d’altro, solo due notizie in breve che non penso di rimandare. Una che ha aperto giustamente, anche dal mio punto di vista, un dibattito fra le donne e di cui penso sentiremo parlare a lungo: l’ISTAT ha soppresso nella sua riorganizzazione il dipartimento delle statistiche sociali diretto da Linda Laura Sabbadini, dirigente stimatissima per il suo impegno e professionalità che per anni si è dedicata ad analizzare le disparità di genere e le condizioni di donne e famiglia in senso ampio e professionalmente molto serio. In tale cancellazione c’è da presumere che il Presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva ignorasse quale importanza il lavoro della Sabbadini avesse per le donne; non a caso la sua “difesa” sui giornali appare senza spessore e di una genericità spiazzante. Di certo torneremo sulla vicenda per segnalarne gli sviluppi. Infine un saluto anche da questa piccola rassegna alla grande architetta Zaha Hadid, morta a soli 65anni, che ha segnato con le sue opere il mondo ma davvero con un impegno speciale per l’Europa e l’Italia. Andare l MAXXI di ROMA per esempio,significherà da ora in poi ricordarla e chiosarne l’originalità e la forza irripetibile che ha lasciato per sempre anche al nostro “arredo urbano”.
Lascia un Commento