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Prima Pagina Donne (27 giugno - 3 luglio 2016)

Prima Pagina Donne (27 giugno - 3 luglio 2016)

Le Conseguenze della Brexit , l'atteggiamento della Merkel , la Premier Scozzese le nuove candidature femminili per i Partiti inglesi dei Laburisti e Conservatori .. Il Bangladesh e gli attentati .. femminicidio e violenza senza confini..

Lunedi, 04/07/2016 - Prima Pagina Donne 16 (27 giugno - 3 luglio 2016)



Una settimana, questa, talmente intensa e drammatica per gli avvenimenti che hanno riguardato il mondo, l’Europa e l’Italia, da farmi sentire inadeguata con la mia PPD al femminile. Poi riflettendo e chiedendo scusa in anticipo per l’inadeguatezza, appunto, mi è sembrato importante la scelta di scrivere, data l’incredibile trasversalità femminile negli avvenimenti. Un fine giugno segnato da incontri europei per affrontare le conseguenze della Brexit che hanno visto la Merkel, nella sua giacca color lavanda, nella prima riflessione con Hollande e Renzi, determinata nell’affermare che non si può stare un altro anno a discutere su come uscirà la Gran Bretagna ma lavorare ai fatti. Una Gran Bretagna che nel caos che si è, vorrei dire coscientemente, buttata addosso, vede proprio emergere vecchi e nuovi protagonismi femminili sui diversi fronti. Innanzitutto l’attivismo della Premier scozzese Nicola Sturgeon impegnata su fronti interni ed europei ad affermare che il voto degli scozzesi, in grande maggioranza per rimanere in Eu, deve trovare la via per essere rispettato. Ed a tal fine minaccia un nuovo referendum per l’autonomia da l"Regno”. Intanto i due partiti inglesi dei Labour e dei Conservatives per la futura nuova rincorsa a Downing Street, con le dimissioni di Cameron, pare potrebbero puntare proprio su due donne: la laburista Angela Eagle e la conservatrice Theresa May, definita dall’informazione possibile degna erede della Thatcher. Tutto questo mentre la Regina sostanzialmente tace, mentre ritengo molti la vorrebbero sentire parlare dettagliatamente, considerando quale incredibile destino rischi di travolgere i suoi 90 anni e 63 anni di regno capaci fino ad ora di mantenerlo unito.

E passando alla traggedia di DACCA, in Bangladesh, troviamo proprio lì - incredibilmente direi  per il nostro immaginario, che ritiene che le donne musulmane siano emarginate da impegni di rappresentanza - non solo una Premier donna,  Sheikh Hasima,  ma anche all’opposizione un'altra donna la Begun Zia Khaleda. Opposizione a cui fino ad ora unitamente ad un gruppo Jihadista indigeno sono stati affibbiati gli atti di terrorismo rifiutando da parte del partito al Governo un impegno dell’ISIS. Ma dopo l’attentato che ha visto la violentissima morte di tanti stranieri fra cui una maggioranza, come sappiamo bene, di iItaliani, anche nel Governo - aldilà della rivendicazione ufficiale - si affacciano i primi dubbi che forse bisogna ammettere che l’ISIS abbia delle radici nel paese. Dei nostri connazionali barbaramente uccisi insieme ad altri stranieri abbiamo letto tanto e anche articoli davvero interessanti che raccontano di questa Italia dei nostri vicini di casa che da tutta la penisola e le isole viaggia, emigra, imtraprende, torna ritorna ..dà lavoro e cerca lavoro, fa volontariato, si incrocia nelle comunità religiose cattoliche e non solo. Un' Italia che non smette neanche di gioire, come ci mostra l’ultimo selfi con tante delle vittime che ci hanno pubblicato i giornali. E qui la specificità ancora la raccogliamo tra questo esercito di tanti uomini e donne piene di vita e di spirito imprenditoriale da cittadini del mondo. Una sola citazione la prendo quasi in onore di tutte e tutti quelli che non ci sono più e di cui oramai sappiamo tanto e non ci stanchiamo di sapere. Il ricordo che accomuna per la sua simbologia lo annetto a Simona Monti, che veniva in Italia per finire la gravidanza e partorire nel suo paese, Magliano Sabina, nel Lazio per poi tornare in Bangladesh. Un pensiero speciale lo voglio dedicare anche al giovane Faraaz del Bangladesh che dopo aver passato la prova del Corano non ha voluto lasciare le sue amiche connazionali tornate da college stranieri ed è stato ucciso con loro. Parlando di terrorismo, prima di lasciare queste tragedie,  è doveroso ricordare che solo 24 ore dopo in Pakistan un altro attentato ISIS con almeno 136 morti tra cui tante donne e bambini visto il luogo: un centro commerciale.

Donne e bambini che nulla ferma più per sfuggire dall’orrore e dalla fame o dalla miseria. Nei giorni scorsi, in uno degli ultimi disperati salvataggi nel Canale di Sicilia,  abbiamo udito e letto ripetutamente, quasi un invito a interrogarsi sul perché fra coloro che i marinai non erano riusciti a salvare c'erano 10 donne tutte insieme. Ho immaginato che siano affogate perché abbracciate l’una all’altra per darsi coraggio e magari per tenersi separate dal resto dei corpi del gommone. Tragedie oramai quotidiane in cui è doveroso ricordare dietro ai numeri le persone e desiderare o almeno immaginare la loro vita i loro sogni, le sofferenze, il coraggio. Interrogativi approfondimenti necessari per non abituarsi mai a cancellare l’umanità di ogni essere:ognuno un numero primo.

Alla violenza non dobbiamo abituarci né ai “ladri di civiltà e umanità”. Oltre le analisi di femminicidio che in questa settimana ha visto altre donne uccise brutalmente e persino una ragazzina che si è salvata fingendosi morta e una donna a cui è stato dato fuoco, come affrontare l’analisi di esseri umani che ritengono legittima la propria aggressività fino alle estreme conseguenze ? Non più casi isolati ma atteggiamenti dilaganti fino all’uso delle mani quali strumenti di morte negando la loro reale funzione di ponti alla vita. Gli interessanti sviluppi dell’insediamento della sindaca di Roma li rimando alla prossima puntata dopo il primo Consiglio Comunale del 7 di luglio dove presenterà la sua Giunta.

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