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Prima Pagina Donne  (26 gennaio - 1 febbraio 2015)

Prima Pagina Donne (26 gennaio - 1 febbraio 2015)

Donne che hanno "incrociato " l'elezione del Presidente della Repubblica Mattarella, Merkel e Lagarde forse "nemiche" delle richieste di Tsipras, le soldatesse di Kobane, il ritorno della Tymoshenko, nuove violenze contro le donne....

Domenica, 01/02/2015 - Prima Pagina Donne 5 (26 gennaio - 1 febbraio 2015)

Nella settimana che ha visto l’elezione del Presidente della Repubblica nella figura di Sergio Mattarella (ne sono molto contenta) è quasi obbligatorio ricordare le figure femminili che per ruoli e motivazioni diverse si sono intrecciate a questa elezione. Ovviamente la parte del leone spetta alla coppia formata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini e Valeria Fedeli, che ha fatto al Senato le veci del Presidente Grasso; loro hanno guidato e accompagnato tutte le fasi elettorali fino all’acclamazione del Presidente, insieme si sono recate da Sergio Mattarella per notificargli la nomina. Ed è poi nelle poche parole pubbliche e private che il Presidente Mattarella ha pronunciate che è emersa la notizia di come sia stata ricordata sua moglie Marisa, scomparsa circa due anni fa, e l’emozione che avrebbe provato se avesse potuto condividere un momento così importante. Andando oltre, una figura femminile che nelle fasi preparatorie l’informazione ha incrociato costantemente è stata quella di Debora Serracchiani che,  come vicesegretaria del PD, sembra avere affiancato vigorosamente il progetto di Matteo Renzi per l’elezione di Mattarella. Non vogliamo dimenticare neanche Barbara Saltamartini, che in disaccordo con Alfano che ha votato Mattarella, non solo ha lasciato il suo incarico di portavoce del Centro Destra ma lo stesso partito. Ovviamente ne mancano tante altre che ci saranno altre occasioni per citarle.  

Lasciando la Presidenza della Repubblica Italiana su cui torneremo certo, questa settimana è anche quella che ha codificato la vittoria di Tsipras in Grecia e che ha aperto come previsto un forte dibattito in Europa. Tsipras fra i tanti punti del suo programma da un peso importante per non dire decisivo nel contrattare il debito della Grecia con l’Unione Europea. A tale traguardo proprio due donne di potere sembrano “mettersi di traverso“, ovvero la Cancelliera Angela Merkel e Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario europeo. E pur non essendo le loro voci definitive, certo tante sono le alleanze su cui Tsipras dovrà poter contare, fra cui l’Italia, che come è noto già nei 6 mesi di direzione italiana sull’esigenza di flessibilità dell’Europa per lo sviluppo, ha visto Matteo Renzi spendersi al massimo, per raggiungere il risultato desiderato.

Rimanendo fuori dai confini dell’Italia, la liberazione di Kobane dall’ISIS definitivamente riconquistata dalle truppe dei curdi lunedì scorso, prevede che non solo si ricordi il peso notevole avuto dalle donne nell’esercito curdo, ma si continui a ricordarle e a parlarne per capirne il valore, e, come abbiamo letto, anche la funzione trainante, che si ripeterà sicuramente nei giorni che verranno, dovendo sottolineare che se si è liberata Kobane la guerra non è certo finita.

Ed a proposito di guerra non va scordata quanto accade in Ucraina dove tra gli altri avvenimenti torna di scena Yulia Tymoshenko, la donna che guidò la rivoluzione arancione, che finì in prigione da cui fu liberata nel 2014. Lei oggi esorta l’occidente a occuparsi di più di quella che nel suo paese è una vera guerra con la Russia protagonista. Un protagonismo femminile seppur in un luogo di guerra, continua a non essere l’obiettivo raggiunto da tante donne nelle nostre famiglie dove continua l’orrore dei racconti e degli avvenimenti violenti.

E’ ancora in questo fine settimana che una donna, mentre assisteva ad una gara di uno dei propri bambini in provincia di Salerno, è stata uccisa dal marito da cui voleva dividersi, che si è poi ucciso con l’ultimo colpo.

Ma se fosse possibile una graduatoria, ancor più tragica la storia che dopo nove mesi di interrogativi ha trovata, pare, una risposta orribile. Elena Ceste, la donna il cui corpo dopo 9 mesi dalla sua scomparsa è stato trovato in un torrente a poche centinaia di metri da casa, vede Il marito accusato d’omicidio. L’uomo ha raccontato per mesi le sue bugie sin da quando denunciò la scomparsa della donna, che poi si è scoperto odiava fortemente,  e raccontava ai loro 4 figli come l’avesse raddrizzata perché madre e moglie inadeguata, infedele, inaffidabile.

Rimanendo nell’ambito famigliare fortunatamente un finale positivo, nonostante la tristezza del fatto, ha avuto la denuncia che una madre, divisa dal marito ha fatto in Piemonte in difesa delle sue figlie che il padre (condannato ora a 9 mesi), quando erano con lui invitava e spingeva a mangiare poco e fare molto movimento per essere meno grasse e più di successo.

Soffermandoci su quello che è il molteplice e sempre diverso incontro che l’informazione ci propone di una madre. Oggi è importante unirsi virtualmente alla mamma Junko Ishido, il reporter giapponese decapitato solo poche ore fa dall’Is dopo un'altalena i ’informazioni su possibili scambi, ovvero sulla possibilità che la sua vita fosse risparmiata. Quella madre che aveva fatto un appello ai terroristi e poi avevamo visto sorridere e che poi alla fine immersa nel dolore ha pregato i giornalisti, la stampa perché scrivano e dicano in modo che la morte di suo figlio possa servire. Parlando proprio di questo orribile avvenimento ricordiamo come la speranza che il reporter giapponese potesse essere salvato insieme al pilota giordano di cui ancora non si sa nulla, sembra fosse collegata alla richiesta di liberazione di Sajida,  la mancata Kamikaze presa in un albergo di Amman dopo che era scappata perché alla fine le era mancato il coraggio, presumibilmente. Non sapremo mai se per l’improvvisa “perplessità” di uccidere piuttosto che la paura di morire. Certo è che suo marito, che era con lei, non ci ripensò e furono in 60 a morire.

In lotta per vivere da non molte ore si batte la figlia unica della grande cantante americana Whitney Houston, trovata morta circa due anni fa nella sua vasca da bagno. La figlia, che non è mai riuscita ad accettare la morte della madre, nonostante si sia nel frattempo sposata, è stata, incredibilmente, trovata nella stessa situazione: nella vasca da bagno ma ancora viva ed è ufficialmente considerata vittima di una disgrazia e non di un presunto suicidio.

A Londra all’inizio settimana è stata consacrata dalla chiesa inglese la prima donna vescovo: Libby Lane. A Parigi e Roma sono iniziate con rinnovato fascino le sfilate di moda che suggeriscono, raccontano donne di sogno, felici e vincenti nei loro desideri e per le loro aspirazioni e ambizioni .. a firmare una volta in più che nel disordine di quanto accade nel mondo il percorso femminile di affermazione e sviluppo si apre sempre su nuove strade per nuovi obiettivi.

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