Dal 25 novembre giornata mondiale contro la violenza di genere a Barbara Berlusconi passando per la ragazzina fuggita da casa calandosi con le lenzuola e cadendo nel vuoto
Domenica, 01/12/2013 - Prima Pagina Donne 49 (25 novembre -1 dicembre 2013)
Una settimana speciale quella che ci lasciamo alle spalle, iniziata con lunedì 25 novembre giornata mondiale contro la violenza rivolta alle donne.
Moltissime le manifestazioni, i dibattiti le prese di posizione. Una molteplicità di iniziative segnate anche da un visibile protagonismo maschile, così evidente da far sperare che fra molti uomini si sia aperta un'utile riflessione su di un fenomeno che li vede protagonisti, indubbiamente negativi, in modo così massiccio da evidenziare in molti uomini due tipi di sentimenti dominanti, mi sembrerebbe: in primis capire meglio il perché dei loro comportamenti e potere identificare gli strumenti per combatterli e poi per molti il bisogno di dissociarsi e di sottolineare che non tutti sono uguali e conseguentemente il bisogno di soffermarsi sul fenomeno della violenza verso le donne dicendo la loro. Sorvoliamo tra i tanti che naturalmente si assolvono puntando il dito contro le donne. Un fatto di grande rilevanza per il valore simbolico che ha portato con se è stata, in occasione della giornata, la nomina a Cavaliere voluta dal Capo dello stato Napolitano per Lucia Annibali, la donna giovane avvocato sfigurata con l’acido dal suo ex fidanzato che diceva d’amarla. Lucia Annibali in ogni intervista ha ripetuto parole e concetti coraggiosissimi e su cui davvero riflettere fino a dire “ringrazio il mio volto ferito che mi ha insegnato a credere di nuovo e di più in me stessa”. La speranza che il 25 novembre ci lascia è che tanto impegno abbia smosso davvero qualche coscienza e non sia stata una giornata considerata rituale da chi ha ruolo e funzione per prendere provvedimenti e decisioni. Il bisogno di concretezza è certamente fra i più sentiti per avere più mezzi per affrontare il pesante quotidiano che tocca la vita di molte/i. Ed è con questo spirito che ci domandiamo quale possa essere stata l’ansia e il senso di solitudine di quella madre che si è sentita di chiudere dentro casa sua figlia per proibirle frequentazioni non gradite, mai immaginando che quella quattordicenne avrebbe annodato delle lenzuola per fuggire e che queste si sarebbero sciolte facendola cadere dal terzo piano riportando gravi ferite. Una vicenda che ci riporta ancora una volta al difficile rapporto e il senso d’incomprensione tra i/le giovani e gli adulti spesso nel ruolo di genitori. Ma l’incomprensione è spesso anche tra i cittadini e lo stato nelle sue articolazioni ed a questa “categoria” di certo ci rimanda la vicenda della signora a cui Equitalia ha inviata da pagare una cartella esattoriale di 60.000 euro, dimenticando che quella tassa fu la causa per la quale il marito della signora si è ucciso dandosi fuoco, non potendo pagare e tra le altre cose scrivendo: ora non prendetevela con mia moglie.
Come sempre le notizie per la quantità che ci travolge si accavallano l’una sull’altra e spesso si annullano l’una con l’altra. Ma questa settimana la decadenza dal Senato di Berlusconi ha ovviamente occupato uno spazio più resistente di altri. Chi quasi inaspettatamente è riuscito ad annebbiarla, per dirla con un pizzico di ironia, è forse stata la figlia dello stesso, Barbara, che per i suoi comportamenti come AD (amministratore delegato) del Milan è riuscita ad innervosire a tal punto lo storico AD Galliani da portarlo a minacciare le sue dimissioni e solo il papà Berlusconi, appunto, distraendosi dai suoi problemi “senatoriali “ ha dovuto deliberare che il Milan ha due AD: uno per la squadra (Galliani) ed uno per il marketing e pubblicità (Barbara). Famiglia e non famiglia per Berlusconi le donne sono davvero croce e delizia. Chissà quali i suoi pensieri e sentimenti quando mentre il processo di Ruby lo coinvolge nuovamente, le sue senatrici al Senato, in occasione del dibattito sulla decadenza, si vestono tutte di nero (meno la Mussolini) e lo esaltano e difendono con una modalità davvero tristanzuola. Ma lasciando l’Italia torniamo a seguire le vicende che vedono in Ucraina la gente che scende in piazza contro il Presidente Yanukovich e le sue posizioni sull’Europa, gridare il nome il nome di Yulia Tymoshenko incarcerata ma più che mai viva per la gente, soprattutto da quando Yulia ha trovato in sua figlia Eugenia una coraggiosa testimonial d’eccezione che in ogni parola e atto ricorda di essere solo momentaneamente in campo e non per sostituire certamente il ruolo di sua madre ma per renderla più presente e viva possibile nonostante la carcerazione.
Per terminare, certo saltando tante altre notizie, è quasi divertente citare l’assurda vicenda dei vigili urbani di Roma, senza pace, dove due donne sono, forse loro malgrado, messe in competizione. Infatti il vicecomandante operativo Donatella Scafati è stata sostituita, a sorpresa, da Raffaella Modafferi. Quello che colpisce che nel caso dei vigili urbani, a differenza di tanti altri settori, che sia così ricca ai vertici la presenza femminile. Di questo di certo non possiamo che rallegrarci. Nel merito della sostituzione non abbiamo elementi per pronunciarci ovviamente, possiamo solo sperare sia motivata.
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