Anche il cognome della madre per i figli, lo stupro può avere delle attenuanti, donne coraggiose danno notizie col rischio della vita sulle drammatiche condizioni a cui sono costrette dagli uomini dello"stato islamico", alla CISL una d
Domenica, 28/09/2014 - Prima Pagina Donne 37 (22-28 settembre 2014)
Le figlie, i figli potranno prendere o aggiungere il cognome materno, lo stupratore potrà in fase di giudizio avvalersi di attenuanti al suo atto, come per esempio l’essere stato ubriaco. Qualcuno, usando un antico modo di dire, potrebbe sottolineare che ancora un volta nei confronti delle donne si è in presenza del passo del gambero: uno avanti e in due indietro.
Non ci è stato dato il tempo di dimostrare soddisfazione per il processo d’avvio alla nuova legge sul cognome, che una decisione grave come un macigno relativizza la gravità dello stupro. La velocità e parallelamente il susseguirsi di notizie non definibili, troppo spesso, come positive, non devono distrarci dal soffermarsi su questi due “eventi” che questa settimana si inseriscono nella definizione di una cultura del paese nei confronti delle donne che è a dir poco contraddittoria. E questo mentre le donne continuano ad essere uccise e talvolta, come è accaduto nell’ascensore dell’INPS di Roma insieme a quello che secondo il marito, peraltro oramai lasciato, era il suo amico. Cinque figli rimangono abbandonati senza genitori e l’uomo (il padre e marito), dichiara che non aveva intenzione di uccidere ma ha perso la testa. Chissà che non sia anche questa un'attenuante in fase di processo! Intanto mentre nel nostro orizzonte si delineano queste ed altre novità, dalla Siria arrivano le coraggiosissime immagini girate da sotto l’abito nero, da una donna che addirittura ha documentato la reprimenda che ha ricevuto dagli jadisti, perché si vedeva troppo del suo viso. Ovviamente non è noto il suo nome dati i rischi che sta correndo, ma vorremmo mandarle tutta la nostra vicinanza per il suo coraggio. Per usare un gergo a noi immediatamente comprensibile vorrei dire che questa siriana “partigiana” della libertà come donna e presumibilmente in difesa di un altro vero islamismo onora e interpreta la forza e il coraggio femminile in maniera davvero eccezionale. Certamente non deve essere considerata la sola voce che, periodicamente, attraverso tanti filtri ci arriva a testimoniare incredibili forme di resistenza e opposizione a male e violenza inaudita. Fra gli altri il monito dallo Yemen di una donna Premio Nobel per la pace nel 2001 a seguito delle “Primavere Arabe” che oggi perseguitata nel suo paese manda un messaggio forte all’America e all’Europa sottolineando come non siano i raid aerei la via giusta e ricordando all’occidente gli errori fatti e le promesse mancate proprio dopo le cosi dette Primavere. Rimanendo ancora agli avvenimenti che si ricollegano alla guerra al Califfato e ancora una volta sottolineando la soggettività di ogni condizione femminile è difficile non raccontare dell’unica donna pilota degli Emirati Arabi che partecipa ai raid aerei contro Isis e di cui immaginiamo, sorvolando sugli attuali raid, la determinazione e sicuramente le difficoltà di arrivare nel suo Paese al grado di Maggiore. Ritornando sui raid è di questi giorni il monito che una delle donne della dinastia dei Kennedy - Kerry, figlia di Bob - ha “inviato” al Presidente Obama invitandolo a guardarsi dalle pressioni dei falchi del suo Governo ovviamente con riferimento all’Iraq. Tornando in Italia, pur sapendo che oramai nel bene e nel male tutto il mondo è collegato, è difficile sfuggire alle difficoltà del paese a cui Renzi col suo governo tenta di dare la sua risposta trovando un'opposizione crescente, in particolare come è noto sulla vicenda della riforma del lavoro o dell’art 18, dal valore sempre più simbolico. Questo anche nello stesso PD e sempre di più nel sindacato e nella CGIL che con la sua Segretaria Susanna Camusso anticipa la probabilità di uno sciopero generale. Un sindacato sempre più al femminile, se come ha informato Bonanni annunciando le sue dimissioni da segretario generale, a sostituirlo sarà una donna: Anna Maria Furlan, della quale avremo presto l’occasione di fare conoscenza. Anche fra le alleanze su cui può contare Renzi alcune donne, oltre le ministre, sono punto di forza; come la vice segretaria del PD Debora Serracchiani alla quale va riconosciuta grinta e determinazione nel sostenere e motivare in questo periodo le azioni e le scelte del Segretario e della maggioranza del Partito. Ed è parlando di grinta e determinazione che può prendere forma il ricordo di una grande attrice, molto citata e ricordata in questi giorni.
Il riferimento è alla grande Anna Magnani che se ne andò il 26 settembre di 41 anni fa, ma che proprio per la sua travolgente capacità d’artista fa parte di quelle grandi personalità che rimangono sempre vive, passando, attraverso le immagini tratte dai loro film, di generazione in generazione. Chissà cosa direbbe lei romana verace, oggi di questa Roma attraversata da troppa violenza e instabilità, dove proprio per due donne, due autiste dei mezzi pubblici si è spalancata la porta della paura perché assalite, con sassi e bottiglie nei loro mezzi da bande di giovani presi da raptus di violenza inaudita e dove l’Aida di Verdi non sarà più diretta dal Maestro Riccardo Muti che si è dimesso dalla direzione dell’Opera per i problemi che l’attraversano. Non è semplicemente per finire con una nota positiva ma per dare il giusto riconoscimento a chi si impegna e ce la fa che voglio ricordare la nostra nazionale delle ragazze di Volley - sport più noto forse come pallavolo - che sabato con la quarta vittoria hanno battuta la Germania e continuano con grande professionalità ed entusiasmo il campionato mondiale. Ci riserviamo per la prossima settimana tutto il gossip che si riuscirà a raccogliere sulla favola che avvolge il matrimonio di George Clooney e le emozioni della sua bellissima moglie Amal Ramzi Alamuddin dalla prestigiosa carriera d’avvocato per i diritti umani. Si sa, questo genere di favole hanno molti critici ma il numero di quelle/i a cui piace sognare per qualche attimo è ancora più ampio.
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