La legge sulle unioni civili e la sua prima firmataria Monica Cirinnà, la Ministra Boschi e la Serracchiani difendono la maggioranza,Hillary Clinton stravince , le donne Iraniane e il voto.. cronaca .. la testimonianza della moglie di Umberto Eco.
Lunedi, 29/02/2016 - Prima Pagina Donne 7 (22-28 febbraio 2016)
Questa settimana mi appare quasi obbligatorio, pensando allo spazio che occupa sui giornali e soprattutto nell’aspettativa di tante coppie, dare in primis risalto all’approvazione al Senato del disegno di legge sulle Unioni Civili, dopo l’eliminazione dell’articolo sull’adozione. Il riferimento è importante oggettivamente e dal punto di vista di questa nota settimanale. Mi collego, per farlo, in particolare a Monica Cirinnà, prima firmataria del disegno di legge e senatrice che nelle ultime settimane ha seguito e sofferto in prima persona seguendo l’andamento del provvedimento, lei che ha raccontato di aver creduto alla disponibilità del M5S di sostenere il testo ed approvare la legge e poi, digerita la delusione, ha accettato e difeso la decisione di Renzi di stralciare l’articolo sulle adozioni, lei che ha condiviso un cambio di alleanze per l’approvazione del testo, che ha letto su di lei commenti non sempre piacevoli e che ora, pur soddisfatta dell’approvazione al Senato, si preoccupa di non abbassare la guardia perche quel che aspetta è il voto alla Camera e il lavoro per presentare subito una nuova proposta di legge complessa sulle adozioni non rinunciando all’obiettivo che si era dato nel PD.
La legge approvata, è cosa nota, ha lasciato un PD con un dibattito molto forte e conflittuale al suo interno, tanto da registrare - partendo dalle valutazioni sul voto dei senatori 'verdiniani' - una richiesta di un congresso anticipato. Alla richiesta ha fatto eco, determinata, la Ministra Maria Elena Boschi dicendo che del Congresso oggi - lei dice - non c’è nessuna necessità e si farà come deciso nel 2017. Concetti rimarcati da Debora Serracchiani in qualità di vice segretaria del PD, nel corso di un intervento ad un corso formazione giovani PD. Giorni, dunque, di protagonismo femminile nella maggioranza, che per il Pd s’intrecciano con problemi politici sull’identità stessa del partito. Rimanendo al femminile della politica e alle diverse iniziative legate anche alla definizione delle candidature per le elezioni di Roma, abbiamo imparato come la candidatura definitiva di 5 stelle sia quella di Virginia Raggi, che peraltro quasi ancor prima di essere ufficializzata è stata subito al centro di polemiche sulle sue relazioni all’inizio della carriera come avvocato, a dirigenti di Forza Italia come Previti. La Raggi si è difesa con determinazione ma la curiosità è per quanto sarà davvero in grado di ipotizzare nel suo programma per Roma. E a proposito di donne, e candidature a Roma, abbiamo imparato che nella sua inesauribile capacità di nuovi ruoli Irene Pivetti sembra disponibile per ogni stagione d’impegno. Si è infatti resa disponibile fra i candidati delle primarie lanciate dalla Lega.
Rimanendo in politica e guardando oltre confine mi colpisce e lo spazio che occupa il conflitto tra Marine Le Pen e suo padre, che competono su chi rappresenti, in Francia, la destra nel modo più convincente. Una vicenda che a fronte dei grandi problemi che ci coinvolgono sarebbe piacevole scoprire che fosse destinata al silenzio.
Ancora due notizie, queste sicuramente importanti, rimanendo ancora nel filone donne e politica. Per prima la vittoria in South Carolina di Hillary Clinton con una percentuale schiacciante del 70% che le da il via per volare - dicono gli esperti - verso la nomination; il che si potrà consolidare secondo il risultato di martedì 1° marzo, quando si voterà in più Stati.
L’altra notizia da non trascurare riguarda il buon numero di donne elette in Iran, risultato legato alla grande affermazione dei riformatori.
Che le donne siano state protagoniste della vittoria dei riformisti pur senza nessuna controprova forse è vero e certamente, se le immagini possano essere considerate un mezzo di comunicazione. A chi è attento, certo non può essere sfuggito che quasi tutte le foto pubblicate nei giorni scorsi, come le interviste fatte dai media, hanno visto al centro volti e tante voci di donne. Voglio credere che in Iran le donne abbiano fatto la differenza come protagoniste di una strada che guarda, per quanto tra tante difficoltà, all’apertura del paese e a nuove forme di democrazia .
Tornerò prossimamente sulle notizie orribili di cronaca, che non mancano mai. In primis sulle responsabilità della morte con un orribile omicidio della povera insegnante Gloria Rosboch. Le vicende che stiamo leggendo ogni giorno evidenziano un mondo falso, violento senza pietà; un mondo che l’ha irretita illudendola, perché disposto a tutto per il denaro. Un mondo che dobbiamo solo augurarci che non rappresenti, anche con il delitto di Gloria, la punta di un iceberg dove finali meno tragici nascondono comportamenti troppo diffusi,deprecabili e molto preoccupanti.
Ricordate la donna incinta a cui in Campania diede fuoco il compagno ? Una piccola luce si è accesa: Carla è uscita dal coma, ha parlato e ha detto che vuole farcela per far nascere la sua creatura. A volte la speranza e la luce arriva dai luoghi più impensabili e da questo è importante accettare la lezione di “ascoltare” ciò che ci circonda.
La settimana passata è quella in cui abbiamo assistito al funerale di Umbero Eco, un grande italiano la cui perdita ci fa sentire un po’ orfani. Per parlarne, qui, mi piace ricordare la dolcezza di sua moglie Renate nel raccontare al mondo le ultime parole di suo marito: “mi chiudo come un riccio”! Chissà che lì dove ognuno lo può immaginare non pensi di farne il titolo del suo nuovo libro che ci spieghi il senso di una frase di cui possiamo solo intuire profondità e mistero. Grazie Renate di averla condivisa con noi !
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