Lunedi, 29/04/2013 - Prima Pagina Donne / 27 (22-28 aprile 2013)
In una settimana incredibile come quella che si è chiusa con domenica, in cui è stato presentato il nuovo Governo con la presenza di ben 7 donne; non è possibile o meglio forse non sarebbe giusto non soffermarsi su tale innovativa e significativa presenza per l’importanza che ha. Le nuove Ministre rappresentano età, esperienze, provenienze politiche differenti in una autentica trasversalità. Occupano Ministeri importanti, innovativi, per non dire chiave come: Esteri (Emma Bonino), Giustizia (Anna Maria Cancellieri), Salute(Beatrice lorenzin), Università e Ricerca (Mariachiara Carrozza), Politiche Agricole (Nunzia Di Girolamo), Pari Opportunità, Giovani,Sport,(Josefa Idem), Integrazione (Cecile Kyenge). L’evento della presenza femminile, per quanto all’interno di un Governo che ancora deve ricevere il voto, la fiducia dal Parlamento, che molti ritengono sarà di breve durata e che ha iniziato il suo percorso con il tragico evento della sparatoria ai due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, in contemporanea alla cerimonia del Giuramento, rappresenta un fatto estremamente positivo come ha sottolineato lo stesso Presidente del Consiglio Enrico Letta e che va letto come un passo avanti sulle aspettative e le legittime richieste del mondo femminile. Non va sottaciuto poi che tra i nomi quello di Emma Bonino è risuonato ripetutamente come una delle ipotesi di candidature per la Presidenza della Repubblica, proposta che ha sfiorato anche Anna Maria Cancellieri. Questo a significare la testimonianza di valore e spessore delle scelte fatte. Da queste donne Ministro se, come oramai non possiamo che augurarci, al di là di ogni giudizio, il Governo inizierà il suo lavoro, aspettiamo di avvertire un impegno di valore che sostanzi la convinzione di tante di noi che le donne possano esprimere una grande risorsa per la società. Sarà interessante monitorare le nostre Ministre per verificare quanto sapranno - pur tra le enormi difficoltà che sappiamo si troveranno ad affrontare - non dimenticare di essere donne anzi essere testimonial di tale ricca identità e proprio in un Governo così controverso. Infine, sfiorando scontate critiche di un atteggiamento retorico, possiamo essere orgogliose che il primo inserimento di un Ministro che seppur Italiano porta evidenti i segni di una radice di un'altra etnia come quella africana di Cecile Kyenge sia una donna.
Parlare di una ”modalità femminile” di fare politica so bene come sia sempre sinonimo dell’inerpicarsi in un territorio minato, in cui i distinguo, le precisazioni i se e i ma abbondano. Eppure è difficile negare che quelle “nonne di Plaza de Mayo”, incontrate a Roma da Papa Francesco, lo scorso mercoledì, incontro che non era mai avvenuto in Argentina, non debbano essere considerate delle nonne oggi, madri ieri ma da anni eccezionali e perseveranti politiche. Lottano da decenni alla ricerca dei figli dei “desparecidos”, vittime della dittatura argentina del generale Jorge Videla. I figli, sottratti ai genitori rapiti e incarcerati, furono dati illegalmente in adozione. In ballo oggi c’è l’apertura degli archivi del regime che potrebbe svelare la destinazione di molti bambini di allora.
Tralasciando diverse e varie altre notizie, non è possibile non ricordare la scomparsa della grande attrice Anna Proclemer. Lei se ne è andata a 90 anni, con alle spalle una vita ricca, complessa piena di grandi successi e riconoscimenti. Eppure, come ha raccontato Giorgio Albertazzi che fu suo compagno per 20 anni e poi rimasto amico insostituibile, vivendo da tempo un enorme sofferenza indotta dalla malattia che le rendeva insopportabile vivere ancora il suo malessere aveva spezzata quella vitalità che solo pochi anni fa le aveva fatto organizzare un suo sito www.annaproclemer.it dove aveva inserito centinaia di documenti, storie e notizie che rappresentano anche pagine di storia del paese.
Per alleggerire le nostre riflessioni, senza allontanarci dalle notizie fresche di settimana, sembra impossibile anzi forse non sapremo mai se sia vero davvero, ma pare che 3 uomini degli Emirati Arabi siano stati cacciati dall’Arabia Saudita perché troppo belli e affascinanti al punto di indurre in tentazione le donne.
A parte la curiosità che avrei di vedere tanta bellezza, sarebbe interessante sapere come l’hanno presa i 3 magnifici esemplari, tale ferita al loro orgoglio. Conoscere poi il sentimento delle donne tenute alla larga dal fascino pericoloso e cosa pensano di tale ulteriore sopruso subito, sarebbe il massimo.
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