Dalle ministre Italiana Boschi e Mogherini a Meriam, liberata in Sudan, dalle donne di Gaza a Maria Putin e ancora Daniela Bongiorno che chiede la salma di Mike, e altro......
Domenica, 27/07/2014 - Prima Pagina Donne 30 (21 -27 luglio 2014)
Iniziare dall’Italia e dall’Impegno della ministra Maria Elena Boschi per “gestire” la Riforma del Senato con tutto quanto si sta muovendo di dibattito di scontri e anche consensi mi pare quasi obbligatorio. Scegliendo di parlare della ministra e non del decreto su cui la letteratura è amplissima. La ministra ha costantemente l’atteggiamento di chi è sicura di sé e tiene il punto convinta di essere nel giusto. Concede alla possibilità di discutere su alcuni punti, ma non se l’intenzione è quella del ricatto. Non deflette dal suo atteggiamento sorridente al punto che i parlamentari M5S il suo sorriso lo hanno definito un espressione di scherno; lei ha ribattuto che è il sorriso di chi sa che sta facendo un lavoro che andrà a buon fine. Forse solo un attimo, per un attento osservatore, quando al Senato “si è appellata“ ad una citazione di Fanfani per rispondere all’accusa di dire bugie si è colto un disagio e una difficoltà reale. Mi sento comunque di riconoscerle una tenuta umana e civile da non sottovalutare in un momento in cui grida, accuse, parole violente e volgari sembrano condire in abbondanza le vicende politiche. Uno stile di sobrietà, quello delle nostre ministre, che devo dire si fa notare e penso vada apprezzato. L’ulteriore riferimento riguarda Federica Mogherini, il cui comportamento la rende apparentemente distaccata dal dibattito che la riguarda, sul possibile, ma troppo avversato, futuro ruolo di Ministro degli Esteri d’Europa; mentre continua a svolgere il suo ruolo ovviamente in Italia ma proprio in Europa dato il semestre di direzione italiana. In settimana poi l’abbiamo vista accogliere, sorridente, insieme al Presidente Matteo Renzi e a sua moglie Agnese, Meriam la donna liberata dal governo del Sudan che è sbarcata a Roma accompagnata dal sottosegretario Lapo Pistelli. Transito importante, quelo di Meriam, prima di ripartire per gli USA insieme ai due bimbi e al marito, anche per incontrare Papa Francesco che l’ha definita eroica per il coraggio di non abiurare alla sua fede di cristiana, atto - ricordiamolo - per il quale era stata condannata alla pena di morte. Pena di morte che sembra colpire troppi civili a Gaza, intrappolati nella guerra che da giorni coinvolge Israele e la Palestina di Hamas. Fra i tanti momenti tragici di morte della settimana, ne ricordiamo simbolicamente uno per tutti: le vittime dello scoppio di un missile in una scuola delle Nazioni Unite. Erano solo donne e bambini perché in quel momento gli uomini (era una zona particolarmente tradizionalista dal racconto del giornalista) si erano allontanati per lasciare alle donne un minimo d’intimità. Tanti i modi di essere vittime delle guerre. Un esempio viene da quanto è avvenuto alla figlia di Putin, Maria. É fidanzata con un olandese, é stata invitata ad andarsene dal paesino olandese in cui vive da tempo. La ragione? La caduta dell’aereo causata da un missile - a bordo prevalentemene olandesi - che sorvolava una zona di guerra dell’Ucraina con il coinvolgimento dei russi. Le colpe dei genitori, si diceva un tempo, non dovrebbero ricadere sui figli, e per quel che mi riguarda concordo. L’atto nei confronti di Maria Putin, se le notizie dei giornali sono fedeli, non può essere condiviso. Fermandoci all’area dove le donne fanno notizia come conseguenza dei il loro legami famigliari: fortemente ripresa è stata la protesta addolorata della moglie di Mike, Daniela Bongiorno, che ha denunciato nel quinto anno dalla violazione della tomba del noto presentatore che nulla è cambiato. Daniela ha ricordato come la figura di suo marito sia stata se non cancellata certo dimenticata sia dalla RAI sia da MEDIASET, sia dal COMUNE DI MILANO, mentre amplissimo rimane il ricordo nella gente attraverso le tante testimonianze che arrivano alla famiglia. Immediate alcune risposte e promesse di valorizzazione che potremo verificare. A Daniela Bongiorno va un pensiero di simpatia per la dignità e l’affetto (per quanto ho letto) con cui “ha chiesto” un ricordo di suo marito. Ed è parlando di una donna nel suo ruolo di moglie che viene più semplice il collegamento ad una notizia che fa molto parlare di sé. Il riferimento è alla forte presa di posizione di giovani americane che, parlando alle madri, hanno affermato: “basta femminismo”. L'affermazione ha aperto una dialettica importante e ha visto formarsi anche il gruppo che difende il femminismo. L’opportunità data da questa presa di posizione è che possa riprendere ed aggiornarsi una ricerca ed un dibattito sulle donne e la loro affermazione nella società. L’augurio è che il dibattito riprenda, ma sempre con una visuale a 360° gradi nel mondo visto che parallelamente all’attacco al femminismo pare autentica la notizia che milioni di donne siano in Siria e Iraq a rischio infibulazione.
Le contraddizioni femminili, la fatica ma anche la gioia di farcela e di emanciparsi dai vincoli delle tradizioni e di “entrare in società” avendo raggiunto obiettivi desiderati sono anche la base del film che Laura Halivovic, nata in Bosnia Erzegovina e di etnia Rom, ha presentato al Festival di Giffoni: ”Io rom romantica”.
Non si può non finire con un saluto alle donne “di“ Vincenzo Nibali, vincitore del Giro di Francia: mamma, moglie e la piccola Emma di 5 mesi (a Parigi) e la sorella a Messina. Tutte in un atteggiamento di gioia enorme ma segnata da una incredibile normalità, lo stesso aggettivo ripetuto da tutti anche per il comportamento dello stesso campione.
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