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PRIMA PAGINA DONNE (2-8 novembre 2015)

PRIMA PAGINA DONNE (2-8 novembre 2015)

La giovane il cui fidanzato ha uccisa sua madre e ferito gravemente il padre,la sentenza che ha diminuita di 4 anni la pena di chi ha ridotto in uno stato vegetativo Chiara .le donne di Messina ..senza acqua..Immacolata Chaouqui etc..

Domenica, 08/11/2015 - PRIMA PAGINA DONNE  27 (2-8 novembre 2015)



Mi sembra quasi un obbligo iniziare queste righe con un'ultima notizia del fine settimana, troppo impegnativa per essere saltata. Il riferimento è alla giovane che con il suo ragazzo ha condivisa, pare accertato, l’uccisione della madre e il ferimento forse mortale del padre. Ho usato l’aggettivo impegnativa per una notizia che, a parte dolore e tragedia,   costringe una volta in più a interrogarsi dei rapporti genitori-figli , adulti-giovani. Leggiamo che i genitori di questa ragazzina, di cui non sappiamo il nome, con lei discutessero violentemente perché non volevano uscisse con quel ragazzo che a loro non piaceva. E la storia dimostra che il loro istinto non fosse sbagliato.

Cosa non ha funzionato nel rapporto tra questa ragazza e i suoi genitori, come è possibile che tanto odio e violenza le siano sembrate “normali” tanto dall’avere “autorizzato” il suo ragazzo allo scontro coi genitori, comunque, anche se l’omicidio non fosse premeditato? Cosa mai non si riesce in troppi, a comunicare a chi è giovane? Quali i modi le parole per avere la loro fiducia ed essere ascoltate/i ? Troppe storie e notizie ci raccontano che l’amore non basta, non ha la magia di trasformarsi in fiducia, in rispetto. Rimangono e ritornano, come strumento possibile le parole e i tempi i modi per usarle. Cosa sarà di questa sedicenne rimasta orfana e che forse resterà in carcere per anni, o comunque disperata dentro e con la difficoltà di trovare chi la possa ascoltare per aiutarla o con pietà o con solidarietà professionale ma non con amore? Enormi interrogativi che seppur in modo diverso possono riguardare anche la terribile storia di Chiara, tornata alla cronaca in questi giorni. Massacrata di botte, quasi due anni fa, dal suo ragazzo con il quale conviveva; in coma per mesi e ora per sempre in uno stato semi vegetativo. A fronte della sentenza con cui a chi l’ha massacrata sono stati abbonati 4 anni di pena abbiamo visto il padre svenire per il dolore e l’ingiustizia e la madre urlare con dolore e rabbia.

Passando oltre, vorrei dare uno spazio a donne che in prima pagina non ci sono, ma io vorrei metterle, citando la situazione in cui sono coinvolte e che conoscendo l’impegno femminile in famiglia sicuramente le vede in prima fila senza neanche il tempo di mettersi le mani nei capelli. Mi riferisco alle donne di Messina impegnate non so come, da giorni e giorni, a far marciare la casa, il bagno, la cucina, la vita quotidiana senza acqua, magari incrociando il tutto con il lavoro fuori casa che non è sospeso. Eroine quotidiane a cui sicuramente pensare con rispetto e solidarietà e per cui sperare giorni migliori dove almeno l’autobotte arrivi con regolarità.

Per capire questo nostro paese stretto tra scandali e politica forse un po’ di più di vita quotidiana dietro le quinte della gente, sui giornali sarebbe interessante trovasse spazio e questo non solo quando il caso, il fatto, diviene eccessivo e come si usa dire, fa notizia.

E allora venendo agli scandali sarà interessante saperne di più del coinvolgimento nello scandalo vaticano di Francesca Immacolata Chaouqui,  accusata ma poi rilasciata, ma poi indagata a Terni di essere insieme a monsignor Balda accusata di avere tradito il proprio compito e divulgando notizie riservate sugli “Affari interni del Vaticano”. La giovane donna, che sarebbe interessante sapere come sia arrivata in così giovane età a tale delicato posto nello Stato Vaticano, ci piacerebbe poter sapere che, rispettosa e in coerenza col suo nome sia rimasta moralmente Immacolata, ma certo le notizie che quotidianamente si aggiungono anche sul coinvolgimento del marito, lasciano poco da sperare. Che brutta notizia quella di questi due libri in uscita sui mali del Vaticano, scritti trafugando illecitamente notizie. Libri che al di là delle” chiacchere” gli autori sanno bene che per la curiosità morbosa di molti sono destinati a regalare successo di tutti i tipi ed enorme visibilità a chi li ha scritti. Serietà, professionalità fatica e impegno nel raggiungere gli obiettivi sono le caratteristiche importanti che tutti dovremmo avere e che di certo caratterizza quegli impiegati che non sono toccati dal monito della ministra Marianna Madia, che dopo gli ennesimi scandali di dipendenti pubblici (leggi comune di San Remo) ha affermato un principio che dovrebbe essere superfluo precisare,  ossia che chi non lavora o inganna fingendo di esserci…. dovrebbe essere licenziato. Madia ha anche aggiunto però che nella pubblica amministrazione c’è, per dirla con le mie parole, anche tanta gente per bene. Per fortuna aggiungo io! Grave è che certe affermazioni debbano essere fatte per non accreditare che nulla funziona, facendo di tutta l’erba un fascio.

Due accenni brevi ancora a donne impegnate in politica nel paese Italia: la prima per Maria Elena Boschi accusata di essere colei che ”terrebbe in mano“ Matteo Renzi. Che mancanza di fantasia, mi viene da dire, pur di cercare parlar male non tanto di Renzi che si difenderà bene, ma di una giovane donna determinata e forte qualunque cosa si possa pensare, che secondo antichi adagi è troppo bella per non essere o un burattino o una strega maliarda. Il secondo è per Giorgia Meloni della quale, nonostante io non condivida ne le idee nè il modo nè le parole e i contenuti con cui attacca gli avversari, è difficile non riconoscerle una notevole tenuta fra uomini che potevano renderla in diverse vicende statuina di coccio fra “uomini forti “. Non sembra proprio!

Tralasciando tanto d’altro, come sempre,  chiudo citando due donne che, nominate nelle pagine di questi giorni, ci danno forza e che vanno valutate, in modo diverso punti di riferimento per la loro civiltà. Lucia Annibal , che dopo due anni che è stata deturpata con l’acido non solo non si arrende ma,operazione dopo operazione per tornare a una vita normale, ma “usa” se stessa per dare coraggio e farsi esempio per tutti coloro che stanno male e non devono arrendersi. E lo fa anche mostrando il suo volto, esempio davvero unico, e ammirevole di quel  ci metto la faccia” che molti pronunciano senza sapere cosa dicono. Adele Cambria grande giornalista, scrittrice e femminista, che ci lascia libri e storia di una vita da leggere e prendere spunti da divulgare sviluppare.

Senza volere, forse per la prima volta, ho scritto solo con sguardo rivolto ad alcune vicende italiane ma credo che ogni tanto si possa senza voler mai sottovalutare il resto del mondo…

ortensipaola@tiscali.it

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