Dilma Roussef e l'impichemente della Casa Rosada mentre Hillary si avvicina sempre più alla corsa Alla Casa Bianca ,Angela Merkel in Turchia e all'incontro con Obama.. rigurgito di violenza : femminicidi e orrore per bambini ,anziani endicapati
Lunedi, 25/04/2016 - Prima Pagina Donne 11 (18-24 aprile 2016)
Sono le Americhe “i luoghi”, il continente dove il protagonismo femminile ci costringe a guardare e a chiosare con attenzione. Innanzitutto la preoccupante vicenda di Dilma Rouseff, Presidente del grande Brasile travolta da scandali e dal voto che la condanna alla Camera con 367 voti a favore e 137 all’impichement o messa in stato d’accusa che se, come è praticamente certo, verrà confermato al Senato porterà il paese al voto.
Dilma Rouseff, la cui elezione avvenne con grandi aspettative quale erede di Lula e del suo partito di sinistra che aveva rappresentato per il paese davvero una eccezionale stagione di sviluppo, sostiene che si tratta praticamente di un golpe e intanto il paese sembra precipitare, per scandali e corruzione e falsificazione dei bilanci, in un'oscurità che travolge il Brasile verso un futuro pieno di punti interrogativi. Il fallimento della Presidente Rouseff si srotola drammaticamente mentre nell’America del Nord - in quelli che siamo abituate a chiamare gli Stai Uniti - un'altra donna, Hillary Clinton, “cerca “ la nomination del Partito Democratico di Stato in Stato nell’ambizione di essere la futura Presidente degli USA .Destini divaricanti il cui “finale” desta attenzione e preoccupazione , seppur in modi certo diversi - del potere e della politica del mondo tutto: Europa in primis.
Europa oggi come non mai coinvolta nelle vicende determinate dall’epocale esodo di popoli da guerra, fame, violenze dai problemi di quegli emigranti a fronte dei quali l’unione sembra non trovare davvero risposte convincenti tanto da mettere a rischio il suo stesso futuro. Ed è guardando all’Europa che continua a farsi notare l’attivismo e il protagonismo della Cancelliera tedesca Angela Merkel, che proprio in questa settimana si è recata per una rapida visita in Turchia; forse a verificare l’accordo fatto col paese e che fatica ad essere gestibile e proprio da lì rispondendo alla domanda di cosa potrà succedere se la maggioranza degli emigrati cercheranno di passare dall’Italia pare abbia risposto che, allora, l’Austria chiuderà il Brennero. E poi ancora una volta in un'altalena che la vede la più aperta e preoccupata di gestire l’emigrazione tra i capi dei paesi dell’Europa, ma non meno se del caso pronta al rigore, ha incassato le lodi del Presidente Obama che l’ha definita “dalla parte giusta della storia“, proprio per la sua volontà di affrontare senza alzare muri ma, se possibile, costruire ponti per gestire il biblico spostamento di popoli che sta avvenendo verso la terra Europa.
Un'emigrazione che, come sappiamo tutte e tutt,i coinvolge il nostro paese a fianco della Grecia in maniera straordinaria. E a tale proposito sarebbe interessante poter conoscere vita e speranze di quelle famiglie che Papa Francesco, dopo la sua visita all'isola greca di Lesbo, ha portato con sé in Italia, ospiti oggi della comunità di Sant'Egidio e “miracolate” fra tanta sofferenza.
Tornata in Italia mi sembra obbligatorio soffermarmi, seppur con poche parole, su di un dramma che continua silenzioso: quello del femminicidio. Ancora questa settimana a Roma abbiamo vista morire Susy, ammazzata dal marito che lei voleva lasciare, inseguendola in un bar e sparandole.
Fermandoci a Roma e sempre in termini di violenza che s’incrocia e sembra coinvolgere come attori troppi uomini e anche donne, abbiamo letto come un “campione “ di pugilato - chiamato forse non a caso “the predator” - con la complicità della compagna, mamma a sua volta, della madre, della sorella di tutte le donne della famiglia, ha rapito, minacciandolo, il figlio di una donna che gli doveva 5.000 euro per droga da lui fornita. Chiediamocelo, come è possibile che queste donne abbiano accettato di vedere un bimbo di 9 anni divenire la vittima?
Peraltro una violenza femminile su cui riflettere, riscontriamo una volta in più in un asilo nido dove la maestra, denunciata per maltrattamenti ai bambini, difende l’indifendibile affermando che ne voleva solo contenere la vivacità.
E a proposito, qualcuno che i bambini li fa nascere ; Roma e conseguentemente lo studio da lui gestito, è stata interdetta a uno dei ginecologi più famosi in Italia, Antinor, per violenze verso moglie e figlie. Quella di questo ginecologo, a cui centinaia di donne hanno guardato e forse guardano con fiducia e speranza, è davvero la notizia su cui dovremmo soffermarci a riflettere e capire se è accettabile la sua sostanza di uomo violento in una professione come la sua e se basti la sua riconosciuta e stimata professionalità per non boicottarlo e metterlo all’angolo.
Uscendo da Roma, ma rimanendo in Italia, speriamo che la mancanza di indizi certi per cui l’infermiera Fausta Bonino accusata di avere ucciso diversi anziani con un'iniezioni è uscita dal carcere di Pisa, corrisponda nel tempo a dichiararla innocente. Si aprirebbe una luce in questa continua scoperta di violenze verso bambini, anziani, malati e persone con handicap .. in una società che sembra trovare alleanze sempre più nella realtà dell’orrore per eliminarne diritto e gioia di vivere quando non la vita stessa.
Ed è con una “super anziana“ che termino queste righe. Anche da qui mandando gli auguri ai 90 della Regina Elisabetta d’Inghilterra verso la quale i sudditi mostrano non solo un affetto memorabile ma una stima che si esprime, se vogliamo intendere, nella speranza di un'ulteriore lunga vita. Mi viene da pensare sempre, quando si parla di Elisabetta d’Inghilterra, che distratti dal sorriso che a tante e tanti di noi evocano i suoi cappellini, o magari presi da matrimoni, nascite e persino morti confezionati di gossip, con superficialità abbiamo tralasciato di capirne fino in fondo lo spessore di politica e garanzia nei decenni per il suo paese. Forse sarebbe interessante provarci...
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