La mamma di Giulio Regeni e le sue parole di enorme civiltà, altre madri ,altre storie di segno ben diverso,la polemica tra la ministra Giannini e la ricercatrice vincitrice di fondi europei, ritrovato il corpo dell'insegnante piemontese ....
Domenica, 21/02/2016 - PRIMA PAGINA DONNE 6 (15-21 febbraio 2016)
In un'intervista pubblicata da La Repubblica di domenica, la mamma di Giulio Regeni rispondendo alla domanda del giornalista “Lei, signora Paola, ha detto 'mio figlio mi ha insegnato tanto”", dice: ”Di solito, si pensa che siano i genitori che insegnano ai figli ma quando si diventa madri, ci si modifica. Si cresce insieme ai propri figli. A me è successo”.
Le parole di questa madre, dalla quale abbiamo imparato la dignità e l’amore pieno di rispetto per il figlio, assumono una profondità e l’importanza di valorizzarle, divulgarle, approfondirle. Appaiono infatti, drammaticamente, in contemporanea con l’ennesima terribile notizia di una madre che in Calabria a Cosenza sembra abbia soffocato il proprio bimbo, ancora neonato, perché non riusciva - leggiamo - ad accettare e convivere lo stress che la creatura con i suoi pianti e le sue esigenze le imponevano.
A fronte di notizie che nella loro drammaticità pongono problemi che non scadono mai, si sente il bisogno di comprendere, nello specifico, cosa accade nella nostra società, quando la quantità di episodi di madri che uccidono i figli aumentano troppo. L’ultimo solo la settimana scorsa. Discutere per capire e identificare ragioni e “cure” a tale terribile malattia, sembra indispensabile. Maternità, un tema su cui siamo, giornalmente tirate/i a riflettere sia quando la legge sulle unioni civili ci richiama al tema delle adozioni dei figli di coppie gay, per difendere i bambini, o per rimanere a questi giorni, al dramma del virus zika che leggiamo ha fatta anche la prima vittima per una mamma Italiana e, da mesi, sulle madri che fuggono e sbarcano, e camminano senza sosta, con per mano o strette al petto bambine e bambini che troppo spesso non ce la fanno, nonostante l’amore per difenderli. Leggere i nostri giorni cercando di combattere la furia di giudicare o indignarci ma cercare di approfondire e comprendere mi sembra uno dei sentimenti su cui lavorare con lena per scegliere la civiltà, all’ansia di dire la propria.
Ed è questo metodo di leggere le notizie che mi porta ad un argomento completamente diverso ma sicuramente importante e che ha aperto un dibattito a cui è difficile sottrarsi. Abbiamo assistito ad uno scontro verbale acceso tra la ministra dell’istruzione Stefania Giannini e la ricercatrice Roberta D’Alessandro. L’oggetto del contendere è stato il modo come la Ministra ha salutato la vittoria dei fondi europei per la ricerca (Erc), da parte di alcuni ricercatori e ricercatrici italiane/i emigrate/i all’estero, definendoli fondi per la ricerca italiana. La risposta arrabbiata, come la definisce lei stessa, di Roberta D’Alessandro che ha corretto, in fondi per la ricerca fatta da italiani e non in Italia. Lo scambio polemico ha riaperta la tematica dei molti giovani italiani che lavorano all’estero perché in Italia non c’è possibilità e nello scambio non morbido fra la ricercatrice e la ministra è venuta a galla tutta l’amarezza di chi per infinite ragioni vorrebbe rimanere o tornare nel paese d’origine. Il tema non è nuovo ma certo le migliaia di consensi che su FB la D’Alessandro ha ricevuti meriterebbero un confronto sereno e forse una maggiore lucidità nel “dare a Cesare quel che è di Cesare”, con serenità e riflessione appunto come dicevo all’inizio.
Nonostante la difficoltà che sappiamo la scuola e le università Italiane subiscono, altrimenti non ci sarebbe bisogno di eterne riforme, penso che si debba essere contenti che molti che si sono formati seduti in aule italiane siano preparati bene, tanto da fare ottima riuscita dovendo cercar fortuna oltre confine.
Rimanendo nell’ambito del tema scuola - o meglio passando a parlare di insegnanti - lo sgomento per la professoressa, ritrovata in un pozzo, dopo lunghe ricerche uccisa dal suo alunno di cui si era invaghita, nonostante i quasi 30 anni di più, e a cui aveva dato circa 160mila euro ; pensando addirittura che da lui potesse venire la sua futura felicità, lascia annichilite/i e senza parole, adeguate persino a interrogarsi. Tanto più quando si legge che nell’intrigo era coinvolta anche la madre dell’assassino, che a tutt’oggi sballotta la responsabilità dell’omicidio con l’amico con cui ha fatto salire in macchina la donna per poi ucciderla.
Ed in questa settimana in cui mi sono soffermata più che mai all’ Italia, le notizie che riguardano il femminile si rincorrono; non è possibile aggirare i fatti che riguardano Maria Paola Canegrati, ”l’imprenditrice” che infangando tale definizione, in Lombardia, a suon di tangenti avrebbe raggiunto il monopolio nel settore sanitario dell’odontoiatria. Una donna dalle cui frasi riportate dalle intercettazioni pubblicate si deduce una violenza affaristica da grande abbuffata che lascia ancora una volta indignati e impotenti non solo a fronte di un malaffare che continua a dilagare in maniera irrefrenabile ma che coinvolge donne che certo non hanno alcuno scrupolo a macchiarsi di malaffare.
Eppure, chiamateci illuse, ma continuiamo in tante a discutere sull’aspettativa che il potere femminile dovrebbe e potrebbe avere caratteristiche positive. Comunque vale la pena di approfondire il tema con sano realismo.
E sarebbe interessante farlo anche monitorando le scelte dei nuovi direttori femminili di rete nominati dalla Rai. Il riferimento è a Ilaria Dallatana, nuova direttrice di Rai 2 e Daria Bignardi a Rai 3. Nomine che, peraltro, affiancano, come sappiamo bene, la presidente Monica Maggioni. Dedicandoci, con la decisione di una sorta di osservatorio, potremmo davvero arrivare a delle risposte se una direzione femminile può segnare una originalità positiva. Vedremo!
E a proposito di televisione, cosa che non ho fatto la settimana scorsa, mi piace ricordare Virginia Raffaele, l’imitatrice che a San Remo è stata davvero brava regalandoci delle divertentissime rivisitazioni di famose protagoniste femminili come: Sabina Ferilli, Carla Fracci, Belen, Donatella Versace.
Ps: Arriva la notizia che Hillary Clinton ha vinto le primarie in Nevada. Mi ero ripromessa di seguire questa sua difficile corsa alla nomination.
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