La mamma del piccolo Loris e il suo dichiararsi innocente, la tragedia dei ragazzi uccisi dai Talebani in Pakistan e l'inarrestabile denuncia di Malala .. la morte di Virna Lisi e altro...
La mamma del piccolo Loris continua ad urlare la sua innocenza anche scrivendo al marito. Non avendo potuto partecipare al funerale del bimbo ha inviato un cuore di fiori. Per noi che non possiamo che seguire le notizie orientandoci su quanto leggiamo e che vogliamo pensare che la magistratura sa quello che fa la notizia è sconvolgente. E’ possibile che questa mamma non ricordi quanto avvenuto e quel che ha fatto? La paura che potrebbe essere innocente è comunque un dubbio legittimo e sarebbe davvero atroce. Ed è alle madri delle decine di figli trucidati (circa 130) in Pakistan dai talebani che vogliamo dedicare il pensiero e lo sgomento per un delitto atroce rivendicato con crudele e lucida determinazione di attaccare e uccidere in particolare le alunne/i nelle scuole e non solo le alunne/i visto il terribile racconto di chi ha visto bruciata viva la propria maestra. Le foto della disperazione delle famiglie ma in particolare secondo le immagini proprio delle donne, delle mamme fa vacillare sulla possibilità che in tempi brevi si possa parlare di pace e di vittoria della civiltà. Ed ancora una volta citiamo la giovane Nobel Malala che della violenza degli stessi Talebani, in particolare per chi studia, ha conosciuto l’odio a cui è fortunatamente sopravvissuta e contro il quale non si stanca di parlare denunciando il proprio dolore ma anche il proprio impegno contro quanto avviene. Ci sono notizie così enormi non solo per quello che è avvenuto ma anche per il loro significato e le motivazioni che le hanno determinate, come quella appena ricordata, che rendono difficile tornare ad altro quasi che smettere di parlarne significasse sminuirle. Ovviamente non è così e continuo ricordando, con l’attenzione al nostro paese come la Ministra della difesa Pinotti si sia trovata, insieme al ministro Gentiloni, ad affrontare la vicenda dei due marò a cui l’India ha negata la possibilità di concedere per uno (Girone) il ritorno in Italia per le feste e all’altro (La Torre) di rimanere in Italia per curarsi. Rimanendo per un attimo alle ministre italiane ancora una volta troviamo protagonista Maria Elena Boschi, affiancata dalla ministra degli Affari regionali Lanzetta, coinvolta dalle proteste assai impegnative dei dipendenti delle Provincie in lotta per il mantenimento del loro posto di lavoro che sembrano non fidarsi sia garantito come promesso dal Governo. A fianco alle vicende della politica nel paese, la notizia della morte di Virna Lisi ha rappresentato uno di quegli avvenimenti che colpiscono per il coinvolgimento emotivo e sincero che li accompagna. Virna Lisi è stata una attrice molto bella e brava, ma anche una bella persona che ha saputo difendere e proteggere la sua vita privata per l’importanza che le attribuiva. Il suo stile, il suo modo di interpretare la sua vita di personaggio pubblico si può dire sia stato apprezzato da tante persone così da far percepire la sua morte come il lutto di tante/i per una persona apprezzata e di cui si sentirà la mancanza. Cambiando argomento questa è anche la settimana in cui con la terza sentenza Alberto Stasi è stato riconosciuto colpevole della morte della sua fidanzatina Chiara Poggi, uccisa nel 2007. La mamma di Chiara ha mostrato la sua soddisfazione insieme al marito, ma lei in particolare ha raccontato come in questi anni, quasi ad attutire il suo dolore, abbia sempre parlato con la sua bambina “chiedendole” di guidare i giudici nell’arrivare a trovare la verità sulla sua morte. Costrette purtroppo a non poter sfuggire alle troppe orribili notizie a cui siamo sottoposte/i continuamente è impossibile non ricordare anche l’uccisione in Australia di ben 8 dei nove figli di una donna sospettata di esserne l’autrice. Vorremmo poter selezionare ed evidenziare ben altri avvenimenti ma purtroppo non sembra facile e ci vogliamo illudere che sia come si diceva un tempo perché le buone cose non fanno notizia e purtroppo, dico io, rimangono nell’anonimato. Avremmo invece come mai bisogno di un inversione di tendenza che porti sulle prime pagine anche quella sana quotidiana normalità che può comunicarci anche ottimismo e fiducia, nella convinzione che tutto questo sarebbe utilmente possibile. Naturalmente aspettiamo che il nuovo anno che si avvicina ci porti anche un po’ di questo.
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