Le donne della città Siriana di Madaya .. Colonia e una "nuova questione femminile".. la vittoria a Taiwan di una donna per la prima volta .. politica e cronaca che vede tante donne protagoniste..
Lunedi, 18/01/2016 - Prima Pagina Donne 2 (11-17 gennaio 2016)
La notizia da cui inizio è una di quelle da rintracciare dietro le righe di quelle notizie ufficiali. Il riferimento è alle madri, alle donne in generale, di Madaya la città siriana dove circa 42mila persone stanno morendo di fame e dove finalmente da pochi giorni sono potuti entrare i convogli umanitari delle Nazioni Unite. In tutte le civiltà, ancora, sono le donne che pensano al cibo, alla cura e questo ci fa immaginare la loro angoscia, lì, nel veder morire prima di tutti bambini, i vecchi e i più deboli in generale. Da tempo il piatto più sostanzioso per loro, ci informa la stampa, a Madaya come sicuramente in altre città siriane, è composto di foglie d’albero. Le immagini che arrivano sono strazianti e questa ulteriore realtà dell’orrore della guerra rimanda a tutto quanto stiamo vivendo ogni giorno in un tale vortice di avvenimenti da rischiare di perdere la bussola dei nostri pensieri e delle idee. Mantenere lucidità a fronte di tutto quanto accade è invece fondamentale. Penso intensamente alle “guerre diffuse”, agli attacchi terroristici. In Burkina Faso un Italiano emigrato da anni e proprietario del bar IL CAPPUCCINO ha visto morire il figlio e la moglienell'ultimo attentato; sono avvenimenti destabilizzanti per tutte/i noi. Penso a quanto avviene in Europa al dibattito che ha ripreso dopo i fatti di Colonia, ovvero alle molestie a centinaia di donne nella notte di Capodanno. Un dibattito che si dilata dalle donne all’accoglienza degli emigrati, che mette in difficoltà le politiche della Cancelliera Angela Merkel, al rischio di veder saltare di fatto l'accordo di Schengen, mettendo in crisi un caposaldo delle scelte dell’Unione Europea. Proprio perché ogni problema sia affrontato nel modo più concreto è necessario, ma non facile, mantenere una capacità di analisi e di riflessione che porti alle conclusioni e decisioni più utili per la democrazia. A tal fine direi, dall’ottica di queste mie righe, che il dibattito e le opinioni - che spesso offuscano ulteriori informazioni necessarie sui fatti delle molestie di Colonia - hanno bisogno di essere messe in ordine per capire e farsi un'idea complessa. Lo sdegno per quanto è accaduto in Germania e che ripropone temi tante volte affrontati e che non sembrano mai al tramonto come la violenza verso il sesso femminile e l’atteggiamento maschile del possesso delle donne, non deve, a mio parere ovviamente, distrarci dalla definizione di una “nuova questione femminile”, a dimensione internazionale, comunque intrecciata volutamente allo scontro tra civiltà su cui approfondire un costruttivo e utile dibattito delle donne e di come possano, possiamo, essere usate simbolicamente, al di sopra di ogni stereotipo.
Tornando alla cronaca della settimana, in una dimensione politica che guarda al mondo.
E’ importante sottolineare la storica e bella vittoria, con il 60% alle elezioni a Taiwan, di una donna per la prima volt: Tsai Ing-wen, candidata del Partito democratico popolare, avvocata che si trova a gestire il non facile rapporto con la Cina e che a questo appare pronta e determinata.
Ed eccoci in Italia dove la politica è alle prese con la legge per le unioni civili, meglio nota come legge Cirinnà dal cognome della senatrice del PD Monica Cirinnà che ne è la presentatrice. Ma altre ministre sono protagoniste nella stampa di queste giornate: Marianna Madia, che si trova a gestire l’idea che arrivi il licenziamento per gli impiegati pubblici assenteisti, praticamente immediatamente; Maria Elena Boschi in prima linea per il passaggio definitivo avvenuto in Parlamento della legge elettorale e che sarà poi sottoposta e referendum popolare, ma al centro dell’attenzione ancora per le vicende del padre rispetto alla Banca Etruria; Beatrice Lorenzin, che ha dovuto registrare un nuovo atroce avvenimento, dopo le troppe donne morte di parto recentemente, riguardante la morte di una diciannovenne in seguito ad una interruzione volontaria della gravidanza eseguita all'ospedale Cardarelli di Napoli.
Continua in contemporanea la vicenda della sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo, espulsa da 5 stelle perché non ha accettato l’invito a dimettersi e che anzi contrattacca accusando esponenti del suo movimento di mentire quando affermano di non essere stati informati degli avvenimenti che riguardavano De Robbio, il consigliere comunale pentastellato espulso dal movimento.
Dalla politica alla cronaca. E' stato trovato, con un'indagine fulminea, l’assassino della giovane americana Ashley che viveva a Firenze e di cui abbiamo conosciuto il bel volto purtroppo quando non c’era più. Tutt’altro che fulminea, visti i 30 anni intercorsi, la soluzione del caso che riguardò la morte di Lidia Macchi, una giovane studentessa. Grazie a una lettera anonima una perizia calligrafica avrebbe inchiodato Stefano Bindi, che al tempo era innamorato della ragazza e che oggi nega di esserne stato l’assassino. Per quanto siano avvenimenti terribili, non si può che valutare positivamente il lavoro incessante di chi, nello Stato, ha il compito di redere concreta l’idea di giustizia.
Va detto, pensando alla tortura di quelle famiglie che hanno subito tali drammi senza neanche poter sapere perché e per mano di chi. Se ce ne fosse bisogno lo conferma la dichiarazione di del giovane Stefano Savi, che fu sfregiato con l'acido da Martina Levato per uno scambio di persona. Salvi, pur senza urlarlo e direi senza odio a fronte della condanna e di quello che ha passato, dice : “almeno ora so chi è il colpevole!” e racconta la sua speranza nel futuro, di operazione in operazione al volto. Mentre Martina Levato, vorremmo crederci, forse grazie alla nascita da poco di suo figlio Achille dice di essersi pentita e di voler non perdere il rapporto con il bimbo.
Lascia un Commento