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Prima Pagina Donne  (11-17 febbraio 2013)

Prima Pagina Donne (11-17 febbraio 2013)

Dallo sciopero delle sale parto al flash mob arrivato fino a Sanremo grazie alla Littizzetto fino al femminicidio di Pistorius

Domenica, 17/02/2013 - Prima Pagina Donne/19  (11-17 febbraio 2013)

Talmente tante e tanto grandi le notizie della settimana, anche riguardanti il femminile da aver pensato di saltare ogni commento perché quasi tutto è stato detto. Poi ho pensato che non sarebbe stato giusto e così con un necessario senso del limite eccomi alle mie notarelle.

Non molti si saranno soffermati sul fatto che lo scoop delle dimissioni del Papa, che significa, essere stati i primi a dare la notizia, l’ANSA lo deve a una donna: la vaticanista Giovanna Chirri. Attenzione, conoscenza del latino quindi professionalità le ragioni di un invidiabile successo. A lei ci piacerebbe chiedere le sue prime emozioni ma essendo difficile ci limitiamo ad immaginarle e la ringraziamo perché dando la notizia in queste notarelle ha significato sfiorare quello che di certo è stato l’evento più significativo della settimana (e non solo dela settimana!!!) ovvero le dimissioni di Benedetto XVI .

Proseguendo con il nostro occhio al femminile, una notizia che davvero non possiamo saltare è lo sciopero delle sale parto degli ospedali Italiani. Un argomento davvero importante se citiamo le ragioni addotte, che si rifanno alla poca sicurezza in cui oramai gli operatori sanitari lavorano, che ci spiegano come proprio questa insicurezza sia la causa reale dei troppi cesarei che avvengono nel paese, che in quanto operazioni programmate evidentemente, ci sembra di capire, possono garantire maggiore sicurezza.

Da notazioni e articoli di giornale, lo sciopero nonostante tutte le assicurazioni sembra avere “scatenato” una legittima, comprensibile ansia delle mamme in attesa... altre protagoniste di cui sarebbe interessante avere considerazioni e pensieri. Una vigilia dunque impegnativa per un 14 febbraio, giorno di San Valentino che per una serie di eventi è divenuto più che simbolico e su cui sarebbe davvero utile poter aprire un dialogo. Cosa che ci auguriamo. La diffusa e convinta risposta alla proposta di Flash Mob partita dall’americana Eve Ensler, autrice dei 'Monologhi della vagina' e che con lo slogan One Billion Rising e al suono di Break the Chain ( Rompi la catena), ha visto in tutto il mondo milioni e milioni di donne danzare e dichiarare la loro scelta di dire basta e opporsi reagendo a maltrattamenti fisici, stupri, sevizie, mutilazioni, incesti, schiavitù sessuale, femminicidio!

In Italia ha avuto una risonanza eccezionale e ritengo imprevista grazie anche molto a quanto è avvenuto a Sanremo. Luciana Littizzetto con un piccolo grande monologo che in tante abbiamo ascoltato o di cui abbiamo udito l’eco, e di cui possiamo rintracciare il testo, è riuscita a parlare a donne che non riescono a comprendere sempre quando diffidare degli uomini e agli uomini spiegando cosa sia l’amore e non il possesso; il tutto accompagnato da una danza liberatoria, un ballo in sintonia con quanto avveniva nel mondo e creando un emozione abbondantemente sottolineata dai mass media.

Alla Littizzetto in questa settimana forse va accreditato qualcosa di più “a favore” delle donne. Il suo successo di conduttrice del Festival di Sanremo ha trovato grande ispirazione nella valorizzazione di un tipo di donna alternativa alle bellezze statuarie e talvolta silenziose a cui eravamo abituate, e che la pubblicità sbatte ogni giorno in pima pagina, in onore ad una ironia e intelligenza che l’ha fatta apprezzare da tutti fino a decretarne la condizione di conduttrice di successo con cui Fazio ha svolto quasi il gioco di spalla. Ma se l’Italia ha avuta una volta tanto la sua piccola storia positiva, il mondo quello stesso giorno ha subita una ferita terribile. Pistorius, il grande campione ,orgoglio e stimolo per tanti handicappati che in lui hanno identificata la possibilità di riscatto, ha uccisa la sua fidanzata con 4 colpi di pistola. Reeva Steenkamp, una delle cento donne considerate fra le più belle del mondo, è morta; lei che voleva spendersi per altre donne in difficoltà. Lei che forse si sentiva sicura e al riparo da ogni violenza e che per un tragico gioco del destino ha perso la vita in un giorno d’amore e di lotta delle donne: San Valentino 2013. Non sta a noi giudicare Pistorius ma certo quale crollo d’illusioni il suo gesto, il suo femminicidio per sbaglio o per volontà si è portato con se è incommensurabile.

Intanto per guardare avanti con ottimismo, nonostante tutto, ricordiamo che uno dei più famosi giornali del mondo - Le Monde - da questi giorni è diretto da una donna: Natalie Nongayrède. A lei è affidato l’arduo compito di risollevarne le sorti. Siamo e vogliamo essere sicure che riuscirà!

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