Partendo dall'8 marzo, giornata importante e non formale, le parole di Mattarella, di Boldrini e di Papa Francesco, la quotidianità di avvenimenti che le donne già sanno e rielaborano: da Hillary Clinton al documentario in India sullo stupro
Lunedi, 09/03/2015 - Prima Pagina Donne 10 (2-8 marzo 2015)
Quando una settimana come questa finisce con la domenica 8 marzo, Giornata internazionale della Donna, in cui le donne hanno parlato, discusso, commentato, celebrato ed anche fatto festa. E di donne hanno parlato tanti uomini: commentatori, scrittori, giornalisti e voci autorevoli come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco, è difficile dare il giusto peso e volume ai fatti, tanti come sempre avvenuti in ogni dimensione territoriale, culturale, morale, sociale, nella settimana; quasi che venissero a sminuire un appuntamento tanto discusso quanto importante e riconosciuto che spazia e vuole spaziare nelle parole che riempiono e che dei fatti accaduti sa già tutto.
“Senza le donne l’Italia sarebbe più povera e ingiusta”; ”su loro grava il peso maggiore della crisi economica”, “sono spesso alla difficile ricerca di una compatibilità tra lavoro e famiglia”. Queste alcune delle affermazioni importanti rivolte all’Italia del Presidente della Repubblica Mattarella che l’incontro con le donne al Quirinale ha voluto fosse dedicato alle donne della terra, comprendendo tutte le sfaccettature che questa definizione può sottintendere.
A queste si sono intrecciate, con lo sguardo al mondo, quelle di Papa Francesco che senza mezzi termini - come è nel suo stile - ha affermato fra l’altro: “un mondo che emargina le donne è un mondo sterile.... le donne sanno guardare oltre...sono più pazienti, più creative”. Voci, commenti che noi donne Italiane abbiamo potuto ascoltare e in alcuni casi riflettere e riportare nelle nostre riflessioni.
Ecco perché oggi mi piace l’idea di citare davvero, come una lista, alcune vicende avvenute e difficili da non sottolineare ma poi lasciare che pensiamo e utilizziamo un po’ del nostro tempo ad analizzare parole e fatti di questo 8 marzo 2015 per rifiutare che sia solo celebrazione.
Hillary Clinton che aspira a divenire la prima Presidente donna degli Stati Uniti è accusata di avere, come Ministro degli Esteri, usato sempre una mail privata non rispettando la legge, che obbliga nel periodo in cui si è in carica nel Governo, ad una mail ufficiale. Per la gravità del fatto il suo futuro politico potrebbe avere un grosso contraccolpo.
In India il governo vieta un documentario che parla dello stupro e della morte di una giovane, quasi bambina, e dove uomini dichiarano che la colpa è praticamente quasi sempre delle ragazze che girano quando non dovrebbero. Ma a questa decisione seguono molte manifestazioni di protesta di uomini e donne.
In Russia dopo l’assassinio di Nemtsov, noto nemico politico di Putin, dilagano le ipotesi sul ruolo e i comportamenti della sua fidanzata. Anna Duriskaya unica testimone dei fatti che subito dopo da Mosca, dove è avvenuto il delitto, è tornata misteriosamente a Kiev e nelle sue parole e testimonianza troppe le incongruenze rilevate.
In Italia la Presidente della Camer, Laura Boldrini, entra in conflitto con Matteo Renzi che stigmatizza alcune sue parole che andrebbero oltre il suo ruolo di garante dei lavori parlamentari e sospetta una sua voglia di dedicarsi alla politica. La Boldrini risponde e confuta la tesi del Presidente del Consiglio. In occasione dell’8 marzo, poi, manda una lettera a tutti i/le parlamentari dichiarando che è tempo di declinare al femminile tutte le cariche: da ministro a ministra, sindaca, assessora etc. Parte delle e dei deputati nega che sia giusto o importante ma l’Accademia della Crusca le da ragione.
Stefania Giannini, Ministra dell’istruzione è alle prese con la riforma della scuola che fa parlare di sé più che sui contenuti sull’assunzione decisa dei precari e sui tempi certi della realizzazione e ancora dei soldi, trovati (20 milioni di euro) per controllare i controsoffitti di tante scuole che cadono più di una volta ferendo dei ragazzi/e.
La natura (forse?) anche per i comportamenti umani, impazzisce. Un vento a oltre 150 km orari devasta il centro sud. Centinaia di alberi cadono, uno colpisce in pieno, uccidendola, ad Urbino una donna che va a lavorare.
Una studentessa greca, in gita coi suoi compagni a Roma, cade dal balcone dell’albergo. E’ grave. Forse per come leggiamo i problemi economici e le difficoltà di tanti nella vita quotidiana, in Grecia la notizia dell’interruzione tremenda di un bel viaggio di studenti di quel paese colpisce di più e non si può ignorare.
A Milano la settimana della moda ha visto le sfilate dei grandi stilisti alla ricerca, come sempre, di definire attraverso i loro modelli anche la personalità delle donne che li sceglieranno o forse il contrario: suggerire un profilo e una personalità. Il dubbio rimane ma forse questo 8 marzo lascia le donne, fra mille contraddizioni, più convinte di aver aggiunto un altro piccolo percorso verso un destino complesso e difficile ma importante di presa in mano della propria vita e della propria personalità.
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