La morte del giovane napoletano, la questione dei Marò sempre alla ribalta con urgenza, la ministra Pinotti grida l'allarme e Marianna Madia notifica come non ci siano risorse per rinnovare il contratto degli statali per tutto il 2015 e tanto altro
Domenica, 07/09/2014 - Prima Pagina Donne 34 (1-7 settembre 2014)
Ancora una volta a Napoli, per la terza volta in pochi mesi una madre straziata dal dolore piange il proprio figlio di 17 anni. Dopo gli ultras del calcio, dopo un pezzo di cornicione sottovalutato, a scatenare la tragedia questa volta è stato uno sparo partito (per errore dice il carabiniere ) nel corso di un Alt non rispettato a un motorino con tre ragazzi a bordo. I giornali sono pieni di commenti: politici, sociologici di parte. L’Italia dei commentatori, dei guelfi e ghibellini è in corsa. C’è chi piange e assolve il ragazzo da ogni errore e spiega Napoli e il quartiere e quant’altro; chi interpreta i comportamenti del carabiniere e si fa testimone non richiesto di un episodio, solo imparato dalla stampa, e assolve e giustifica le forze dell’ordine. La giustizia auguriamo faccia il suo corso nel modo più sano ed equilibrato. Alla mamma a pezzi per il dolore, che merita tutto il nostro rispetto, oltre a inviare la nostra vicinanza chiediamo di scegliere chiedendo giustizia e ripetendo, come ha fatto all’inizio, di non volere violenza in nome di suo figlio, e per questo di non usare parole d’odio come quella di voler vedere marcire in galera il carabiniere fino alla fine dei suoi giorni. Se mantenere nel dolore un equilibrio è difficile è comunque indispensabile, tanto più in un momento così complicato per il paese e ben oltre. E ne sono certamente un segnale in più proprio l’annuncio del possibile sciopero della Polizia. Rimanendo nell’ambito delle notizie che coinvolgono “uomini in divisa“ si fa sempre più intricata la vicenda dei nostri Marò in India. La lieve ischemia di Massimiliano Latorre, ha visto l’immediata partenza per New Delhi della Ministra della Difesa Roberta Pinotti le cui parole, al ritorno - parole che evocano la gravità della situazione e l’esigenza di risolverla - non sono affatto rassicuranti. Pur piccolo negli spazi dell’informazione, molto “grande“ per i risvolti e gli stati d’animo che rivela è il commento su Facebook della figlia ventenne del Marò Latorre. Scrivere che l’Italia fa schifo e che si occupa più degli emigrati che arrivano che del padre etc non è certo un bel presagio per il futuro. La Pinotti per rimanere alle vicende, molto dense, delle ministre in questa settimana, ha anche confermato la decisione di inviare anche dall’Italia armi in Iraq per combattere il Califfato. Non si può negare che non fosse nelle nostre aspettative che fosse proprio una donna a dare corpo a tale annuncio. Agli annunci della Pinotti si affiancano quelli di Marianna Madia che informa come non ci siano risorse e quindi per i dipendenti pubblici nessun aumento neanche nel 2015, un annuncio a cui risponde, rifiutando l’idea come accettabile, la segretaria della CGIL Susanna Camusso. Intanto Federica Mogherini, la nuova Ledy Pesc, ha iniziato il suo lavoro in una fase davvero difficile per l’Europa intrappolata tra “guerre” e crisi economica. Tra i suoi impegni anche quello del ritorno dei Marò che non dovrebbe essere considerato un problema solo italiano, considerando il compito antipirateria che stavano svolgendo. Ma questa settimana le ministre italiane sono state al centro di un'altra vicenda difficile da definire e che personalmente mi ha colto di sorpresa. Una imprevedibile battuta di Rosi Bindi, in sintesi, ha sottolineato che le ministre di questo Governo sono state scelte soprattutto perché belle. Sinceramente era difficile immaginare che un tale dibattito potesse aprirsi, fra donne non solo impegnate tutte in politica, ma in maggioranza della stessa forza politica; tanto che ad “aggravare” il battibecco davvero sgradevole e a rispondere in un'intervista ha pensato la vicesegretaria del PD Debora Serracchiani. E così per dirla con un amara battuta e aggirando tutti i se, i ma e i distinguo ci ritroviamo a discutere se le donne belle possano essere davvero anche intelligenti e capaci come e più di altre. Scrivendo questi commenti, con un occhio al femminile delle notizie, la sensazione che ne ricavo è che fra le donne ci sia un disordine davvero imbarazzante che continua a danneggiare le donne stesse e la presunzione di molte di noi di essere “diverse”. E a proposito di atteggiamenti femminili personalmente non apprezzo affatto la scelta della ex compagna di Hollande, Valérie Trierweiler di pubblicare un libro gossip, una vendetta contro Hollande (che pure nei suoi comportamenti maschili non posso dire sia apprezzabile) pieno di “rivelazioni” distruttive della figura pubblica e politica dell’uomo Hollande, capo politico della Francia, responsabile della sinistra francese notoriamente in crisi. Francamente mi domando se Valèrie nel configurare la sua vendetta non abbia pensato soprattutto a sé e alla sua fama. Il suo libro “Merci pour ce moment” che ha già venduto 200mila copie mostra solo a che punto può arrivare la curiosità, diciamolo, un po’ morbosa. Su certi comportamenti, sebbene per confrontarsi anche su posizioni diverse, non sarebbe male discuterne fra donne. Chiude il Festival del cinema di Venezia e come migliore attrice viene premiata Alba Rohrwacher per il film Hungry hearts di Saverio Costanzo. Tantissimi complimenti e auguri per un'interpretazione, giudicata eccellente, che guarda caso rappresenta la vita problematica di una giovane madre …
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