PRIMA PAGINA DONNA (20 - 26 giugno 2016 e dintorni)
Ancora la Sindaca di Roma e qualche considerazione su Brexit e Regina Elisabetta, la terribile morte di Maria, la bimba di 10 anni e lo scoppio della villetta di Milano, atto di gelosia. Un sorriso sulle giacche di Angela Merkel
Lunedi, 27/06/2016 - PRIMA PAGINA DONNA 15 (20 - 26 giugno 2016 e dintorni)
Nelle solite note, la settimana scorsa, ho terminato scrivendo che facevo gli auguri alla nuova Sindaca di Roma, perché al di là delle mie scelte di voto Roma non solo è ROMA Capitale ma è la mia città che amo molto aldilà di tutto e che ritengo essere stato un privilegio l’esserci cresciuta. Queste piccole note personali, che considero non improprie in “una rassegna” così empirica, mi servono per sottolineare l’informazione che tutti i giornali ci hanno raccontata sull’insediamento della Raggi con saluto su una delle viste più belle e interessanti del mondo, in conseguenza della quale ha spiegato fra l’altro alla stampa che: ”ROMA merita di essere amata”. Dopo l’attimo di emozione di quella che oggi è stato affermato, se non sbaglio dall’Accademia della Crusca, legittimo e corretto chiamare Sindaca, i problemi a valanga iniziano a srotolarsi ed è interessante che la prima manifestazione di protesta che l’ha coinvolta riguardi (in quanto non risolta) lo sfratto e chiusura di alcuni centri antiviolenza della Capitale. Una vicenda incredibile, se si riflette a quanto si scrive e si informa di violenza, femminicidio e quanto si afferma circa la necessità di creare strumenti di difesa delle donne. Beh, allora secondo le migliori tradizioni quello che esiste ed è utile viene eliminato. Speriamo che la Sindaca, alle prese con enormi problemi - in primis: Giunta e aziende municipalizzate - e che delle donne che hanno manifestato per giorni ha ricevuto una delegazione, abbia l’attenzione a capire che l’impegno che si è presa di occuparsi del problema, apertosi prima della sua elezione, per una buona soluzione, sia un traguardo da prendere sul serio. Molte donne dopo le elezioni, anche fra quelle che non l’hanno votata, ho l’impressione che proprio perché donna si siano espresse nel vederla sperando nel meglio …nonostante. Se il messaggio lo ha raccolto è possibile che quella di Sindaca risulti ben augurale. Prima di ”lasciare” Roma, noto che forse l’unico successo del Pd, in città, è avere mantenuto la Presidente del I Municipio Sabina Alfonsi che in quanto Reginadel centro storico l’augurio che faccio è che trovi modo di lavorare insieme alla Sindaca privilegiando e ricercando utili sinergie positive oltre le diversità politiche. E a proposito di Regine fra le molte conseguenze della Brexit, di cui certo chi legge sa tutto quanto è possibile sapere a oggi, nella confusione che si è generata con la vittoria della richiesta d’uscita dall'Ue, sarà davvero interessante ascoltare il silenzio assordante della Regina Elisabetta. Scoprire non solo come reagirà davvero, data l’età che comunque non perdona neanche i regnanti, interpretare come potrà riuscire a dare ancora forza identità, prestigio e immagine a quel Regno Unito a cui nei 63 anni di Regno ha assicurato una forte identità nonostante le spinte scissionistiche, buon ultimo il referendum scozzese vinto per il rotto della cuffia; unità che ora “grazie”, pare lei ritenga, alla superficialità di Cameron è a rischio forte di molteplici e persino inedite richieste di scissioni se si pensa all’idea detta a voce alta di una Londra “autonoma”. Proprio come fece per il Referendum scozzese la Regina avrebbe potuto rompere il suo silenzio magari, cosa che non mi pare abbia fatto, in occasione dell’orrendo delitto della deputata Jo Cox di cui non vorremmo ci si scordasse.
Sfiorando la politica che ha stravolto l’Italia e di cui ho solo chiosato i primi comportamenti della Sindaca di Roma, consapevole dell’informazione ricca e le idee solide di chi legge, e aggiungendo una riflessione marginale sulla Brexit e la Regina (che ho però l’impressione darà da riflettere a posteriori parecchio) lascio alla prossima settimana notazioni più nel merito di entrambi gli eventi che sicuramente ci coinvolgeranno.
Vorrei invece non saltare almeno la notazione di due episodi di insopportabile cronaca, oramai quotidiana, che rientrano nella terribile vicenda della violenza alle donne iniziando dalle bambine. Episodi che chiedono a tutte e tutti di sentirci protagonisti di un nuovo sviluppo di civiltà. Come possiamo ignorare Maria, la piccola di 10 anni in Campania violentata e buttata nuda in una piscina, e il profilo vivace e gioioso che ne esce a fronte dei racconti sulla sua piccola vita quotidiana. Il dramma della mamma e del papà che solo da tre anni, oramai con un lavoro entrambi, avevano potuto farla ricongiungere a loro facendole lasciare la Romania. Un'insidia, la violenza, sorella di quella fissazione del possesso maschile che a circa 15 giorni dall’evento si scopre, grazie alle indagini, essere stata quasi certamente la ragione dello scoppio della palazzina di Milano dove hanno perso la vita una coppia di giovani studenti e la compagna dell’uomo che senza neanche averlo reso esplicito davvero non accettava di essere lasciato. Lui è in ospedale, è vivo, ma ha causato non solo la morte della donna ma bruciature gravissime e diciamolo dolorosissime alle due figlie bambine avute con la donna che avrebbe ucciso. Figlie a cui non è immaginabile come riuscirà a rispondere un giorno ai loro perchè. Quasi a sancire che - nonostante sempre più donne nei posti chiave del potere, dell’economia, della rappresentanza - “una questione femminile” continui ad esistere. Almeno sicuramente in Italia. Uno studio divulgato con gran parsimonia dall’informazione e messo a punto, nella sua ventunesima edizione, da una società la Od&m consulting, esperta di gestione e valorizzazione delle risorse umane, ha “rivelato” il confermarsi di un gap di genere nei salari che rivela uno scarto al ribasso piuttosto rilevante per le donne nei confronti degli uomini, generalizzato nei vari ambiti lavorativi…
Termino tornando “alla politica” e promettendo a me stessa di cercare di comprendere meglio possibile, e poi discuterne con voi, quello che sarà il concreto atteggiamento di Angela Merkel nei confronti della gestione della Brexit; atteggiamento che pare preannunci cautela e morbidezza. Per chiudere con un sorriso noterò il colore della giacca che Angela ha scelto per la riunione con Hollande e Renzi in prima battuta. Ho l’impressione osservandola da anni che alla scelta del colore delle giacche affidi anche la scelta del suo atteggiamento. Non provo a tradurlo, anche se un'idea ce l’ho; ma la mattina dei risultati la giacca era verde acqua su pantaloni bianchi ..
Ps. sui contenuti torneremo, uniti a quelli di altri incontri decisivi, ma prima di inserire l’articolo posso dire che la giacca scelta dalla Merkel a Berlino è stata lilla, grigio perla in una sintesi verso il bianco ghiaccio .. le interpretazioni immaginarie sono aperte a tutte e tutti....
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