Login Registrati
Prima Pagina  (9-16 novembre 2014)

Prima Pagina (9-16 novembre 2014)

Angela Merkel e l'anniversario della caduta del muro, il suggerimento di una futura proposta al femminile come presidente della Repubblica, la proposta del Time di abolire la parola femminismo, l'inchiesta di Elle sulla felicità delle donne...

Lunedi, 17/11/2014 - Prima Pagina Donne 44 (9-16 novembre 2014)

Anche facendo un po’ come i gamberi che vanno all’indietro, fa piacere, seppur brevemente, prima di guardare a questi giorni, ricordare -cosa che non abbiamo potuto fare l’altra settimana - il protagonismo di Angela Merkel nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino Domenica 9 novembre. Una grande festa vissuta dalla Merkel, forse, con emozioni diverse: da cittadina nata nell’ex Germania dell’Est (oltre il muro quindi) e come ”capo” del Paese riunito e oggi il più importante d’Europa, sicuramente dal punto di vista economico e che dell’Europa determina molte scelte. Il discorso della Cancelliera, che mi è sembrato interessante e da leggere: di questi diversi approcci riporta emozioni e valori, progetti per guardare al futuro come europei. In Italia, intanto, dove nel frattempo tanti sono i fronti aperti della politica, riprendendo spazio abbondante il tema delle possibili future dimissioni di Napolitano, partono in primis dalla Presidente della Camera Laura Boldrini suggestioni sulla possibilità di pensare, perché no, a un Presidente della Repubblica donna. Un rilancio della valorizzazione del femminile nella nostra società che avviene, è interessante notarlo e rifletterci, mentre la rivista “Time” che come da tradizione ogni fine d’anno sottopone, con tutto il suo prestigio, ai suoi lettori alcune parole da eliminare perché abusate nel linguaggio, sceglie fra queste "femminismo". E ancora in contemporanea con un sondaggio internazionale (40 paesi) della rivista femminile “ELLE” sulla felicità delle donne se c’è, dove si trova etc. le italiane non solo appaiono in graduatoria le meno felici ma ben il 71% di chi si ritiene felice (35%) trova tale stato d’animo negli affetti. Tutto dunque, rimanendo “a casa Italia”,  suggerirebbe nonostante la difficile situazione del paese che troppo spesso porta a rimandare ricerca e riflessione a ricercare appunto sull’attuale status e malessere femminile. A tale proposito, chiedendo scusa per un certo saltare d’argomento in argomento diverso, sarebbe interessante andare a capire meglio il protagonismo che le donne hanno avuto nei preoccupanti disordini di Tor Sapienza a Roma. In un triste episodio dai connotati assai ambigui, come hanno raccontato i giornali, tra razzismo, guerra di poveri, interessi troppo disturbati di spacciatori ed altro, le donne hanno avuto parola costante in denunce, fotografie di protesta. Parlare con loro senza riflettori potrebbe aprire a una maggiore comprensione di fenomeni comunque molto preoccupanti che vanno prendendo piede nelle periferie romane e che piaccia o no di razzismo portano il sapore. Malessere sociale, occupazione, esasperazione frana del territorio per il maltempo ma certamente per infinite scelte sbagliate rispetto alla gestione dello stesso. Lo scontro tra il governo che nella persona di Matteo Renzi lavora per ridare prospettiva economica e sociale al paese e il sindacato più forte e rappresentativo del paese la CGIL si acutizza. lo sciopero generale deciso per il 5 dicembre che verrà al termine di tante altre manifestazioni si motiva, spiega Susanna Camusso, in un'inedita e nuova alleanza con Landini, come una risposta all’attacco senza precedenti ai sindacati e conseguentemente al mondo del lavoro da parte del governo Renzi a cui si chiederebbe una nuova e diversa politica da quella esposta nel jobs act. A preoccupare ulteriormente, in questo scontro che non sembra trovare incontri che diano speranza di soluzioni o di un percorso possibile, le posizioni degli altri sindacati e in particolare della nuova segretaria della CISL Anna Maria Furla. Matteo Renzi però non sembra in alcun modo deviare dalle sue posizioni e nell’incontro australiano del G20 anche, mi piace pensare, sostenuto dalla grazia della moglie Agnese che con eleganza e disinvoltura è riuscita ad indossare una triade di vestiti che hanno ricordato la bandiera Italiana ; ci comunica l’informazione che è riuscito a trovare sulle sue posizioni di rilancio dell’occupazione come priorità del mondo occidentale importanti alleanze innanzitutto quella di Obama,  che non apprezza la politica d’austerità tedesca. Intanto, mentre si discute sullo sviluppo e crescita di parte del pianeta, non si ferma la conquista dello spazio e un lender Philae (un robot per noi gente comune) scende sulla superficie di una cometa firmando il successo della missione spaziale europea Rosetta. L’incredibile strumento è dotato di un trapano chiamatoSD2 che trivellando il terreno renderà possibili notizie determinanti sulla materia che compone la cometa. La notizia davvero notabile e di cui andare orgogliose è che di quel trapano o trivella la responsabile progettista, ovviamente in un gruppo, è una donna italiana: Amalia Ercoli Finzi, professoressa di ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano. Ci piacerebbe che di lei si parlasse di più, ma dobbiamo considerare che non è insolito che le persone di valore lavorino a testa bassa, spesso non pensando di spendere energie per promuovere la propria immagine. Eppure averne conoscenza penso sia importante, quanto mai in un periodo tanto avaro di buone notizie positive. Ancora ieri un altro americano è stato giustiziato dall’ISIS, le guerre continuano inesorabili in Siria, come in Pakistan, in Ucraina, lo scontro tra Israeliani e Palestinesi s’inasprisce una volta in più. E a dieci anni dalla morte di Arafat avvenuta l’11 novembre 2004 sua moglie SUHA,  che insieme alla figlia vive a Malta,  ha lanciato un appello al popolo della Palestina richiamando all’esigenza di considerare il negoziato l’unica via per la pace a differenza dell’impotenza delle armi; con l’occasione inoltre la vedova di Arafat ha voluto una volta in più rispondere alle calunnie che le furono rivolte alla morte di Arafat d’interesse e falsità. Tornando in Italia e a tristi vicende di troppo ordinaria “notizia” quotidiana di femminicidio si continua a morire e le tracce lasciate a Sora dalla donna scomparsa oramai almeno due se non tre settimane fa mentre correva come d’abitudine per fare sport fanno pensare ad un'aggressione violenta di cui non si conosce il finale, che si continua a sperare non orribile come potrebbe temersi dopo così lungo silenzio. Finisco,  pur tralasciando come sempre tantissime notizie,  citando alcune parole di una cantante notissima nel mondo: Aretha Fraklin,  settantaduenne e vera leggenda del soul, molto ricordata in questi giorni che accompagnano l’uscita di un suo nuovo disco. In una lunga intervista, interrogata se ci sia qualcosa che la colpisca delle donne oggi rispetto ai movimenti anni 60- 70 risponde fra l’altro che le donne hanno fatto tanta strada ..sono riuscite da tempo a spaccare “ il soffitto di vetro” del mondo del lavoro, in Occidente hanno ottenuto molto, invece in altre regioni del pianeta stanno ancora lottando per la loro indipendenza. Non possiamo che condividere e una volta in più farcene carico nel nostro progetto di pensare al mondo che vorremmo costruire.

paolaortensi@tiscali.it

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®