Il Presidente dell'ONU (www.un.org), ovvero, l'avvocato africano di provenienza ugandese Sam Kutesa, ha annunciato lo scorso lunedì i vincitori del Premio Internazionale Nelson Rolihlahla Mandela: “questo premio”, attualmente alla sua prima edizione, “riconosce i meriti di quanti consacrano la loro esistenza a servizio dell'umanità tramite la promozione di alcuni obiettivi cardine delle Nazioni Unite, omaggiando appunto la vita affatto straordinaria di Nelson Mandela, quindi il suo retaggio di riconciliazione capace di una trasformazione sociale e di una transizione politica”.
Il Presidente, appunto, referente ONU della 69esima sessione dell'Assemblea Generale e fondatore del riconoscimento stesso (istituito nel giugno del 2014), ha dunque premiato Helena Ndume, una oftalmologa originaria della Namibia che ha impegnato le sue molte energie nella terapia e nel trattamento della cecità, quindi delle malattie legate agli occhi, sia nella sua nazione che nei paesi in via di sviluppo.
Con Helena Ndume, il Comitato di Selezione ONU ha riconosciuto, ancora, il grandioso contributo di Jorge Fernando Branco Sampaio, (già sindaco di Lisbona fra l'89 e il 1995 e, di seguito, 18esimo Presidente della Repubblica Portoghese dal 1996 al 2005), socialista impegnato nella lotta per la difesa della democrazia in Portogallo.
La figura della Ndume (personalità caritatevole al limite del leggendario) ha evidentemente avuto sul Comitato di Selezione ONU, un impatto a ragione travolgente. Helena Ndume, capo di dipartimento presso il Windhoek Central Hospital della Namibia, è nata a Tsumeb, nella regione Oshikoto. Una volta conclusi gli studi di medicina in Germania (e specializzatasi all'Università di Leipzig), ha lavorato in modo infaticabile per Surgical Eye Expeditions International. Fra il 2001 e il 2007 ha ricoperto il ruolo di vice nella Croce Rossa namibiana, e nel 2009 è stata premiata per la terapia della cecità indotta da cataratta. Volontaria con SEE International fin dal 1995, ha collaborato come chirurgo oftalmologo con la no-profit, garantendo più di 300 interventi riabilitativi gratuiti a beneficio di uomini, donne e bambini al di sotto della soglia di povertà.
Insomma, la Ndume – donna dall'esemplare umanità sostanziata di certificate competenze – insieme con Jorge Fernando Sampaio sembra essere la più degna erede del testimone di Nelson Mandela.
Lascia un Commento