Visitabile fino al 27 febbraio a Roma, la mostra fotografica retrospettiva documenta con oltre 100 immagini la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense
E' dedicata a Margaret Bourke-White, una tra le figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo, la mostra retrospettiva dedicata alla fotografa statunitense è visitabile fino al 27 febbraio 2022 a Roma (Museo in Trastevere).
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e poi di Gandhi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
Con oltre 100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici, si delinea una visione cronologica, rintracciando il filo del percorso esistenziale di Margaret Bourke-White. Scatti che mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
Sono 11 le sezioni in cui si articola la mostra:
- prima sezione, L’incanto delle acciaierie, mostra i primi lavori industriali di Margaret;
- seconda sezione, Conca di polvere, documenta il lavoro sociale realizzato dalla fotografa negli anni della Grande Depressione nel Sud degli USA;
- terza sezione, LIFE, dedicata alla lunga collaborazione con la leggendaria rivista americana LIFE;
- quarta sezione, Sguardi sulla Russia, vi è inquadrato il periodo in cui Margaret Bourke-White documentò le fasi del piano quinquennale in Unione Sovietica;
- quinta sezione, Sul fronte dimenticato: gli anni della guerra, racconta quando per lei fu disegnata la prima divisa militare per una donna corrispondente di guerra;
- sesta sezione, Nei Campi, vi è testimoniato l’orrore al momento della liberazione del Campo di concentramento di Buchenwald (1945);
- settima sezione, L'India, raccoglie il lungo reportage compiuto dalla fotografa al momento dell’indipendenza dell’India e della sua separazione con il Pakistan;
- ottava sezione, Sud Africa, offre una documentazione del grande paese africano durante l’Apartheid;
- nona sezione, Voci del Sud bianco, vi si trova il lavoro a colori del 1956 dedicato al tema del segregazionismo del Sud degli USA;
- decima sezione, In alto e a casa, raccoglie alcune tra le più significative immagini aeree realizzate dalla fotografa nel corso della sua vita;
- undicesima sezione, La mia misteriosa malattia, una serie di immagini che documentano la sua ultima, strenua lotta, quello contro il morbo di Parkinson.
L’esposizione è accompagnata da Storie di fotografe e di immagini: ciclo di incontri e di approfondimenti aperti al pubblico intorno ai temi della fotografia e dell’identità femminile.
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: Lunedì, 1 gennaio e 25 dicembre
Per i possessori della MIC Card l'ingresso al museo e alle mostre è gratuito.
Promossa da
Roma Culture
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Contrasto
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con
Meredith
Digital Imaging Partner
Canon
Con il contributo di
Forma. Fondazione Forma per la fotografia
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