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Prendimi e portami via

Prendimi e portami via

Le idee di Catia Iori - Può darsi che la devastante crisi in atto ne sia un pretesto...

Iori Catia Domenica, 01/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013

Può darsi che la devastante crisi in atto ne sia un pretesto. E tuttavia ci si accorge che si è dato poco spazio alla propria vita, qualunque essa sia. Il problema non è l’atavica mancanza di fiducia in se stesse o la famigerata barriera invisibile della discriminazione sessista: il punto è che si ha voglia di silenzio e di fare i conti con se stesse. Di diventare ciò che si è, a dispetto dei condizionamenti sociali, delle paure comuni, dei giudizi altri. Quando si è sensibili e intelligenti, al di là dei risultati, si soffre per gli ambienti da frequentare e gli incontri obbligati da subire. Esiste un punto in cui vorresti vivere di ciò che ti anima sul serio e non di una collana infinita di rapporti utili o banali. Beninteso, si diventa più esigenti. I tempi stringono e ci si accorge che ogni relazione vera e importante è un serio investimento sul futuro che reclama tempo ed energia. Da sottrarre a tutto il resto, convenevoli inclusi. Guardare all’essenziale trasforma in esseri pensanti e attenti, avidi di senso e poco propensi ai riti formali. Per la prima volta dai rampanti anni Ottanta l’equilibrio è diventato il super valore. Quello che ti permette di vivere la tua vita e non quella imposta dagli stereotipi correnti. Per la prima volta ci si sveglia nel cuore della notte e si realizza che non si vivrà in eterno e che non si potrà fare tutto ciò che scintilla sotto il sole. E che la felicità o tutto ciò che vi assomiglia deve, per potersi esprimere, separare ciò che si fa da ciò che si è. Ci si arriva in genere a quaranta anni suonati, quando dopo tanto impegno e duro lavoro si comincia a pensare che è pura illusione credere che si possa ottenere tutto. Non puoi avere un lavoro di soddisfazione, due fantastici bambini e una famiglia equilibrata. Il mondo di traguardi e di stimoli intellettuali e al contempo del calore e degli agi di una casa, non si realizzano contemporaneamente. Al contrario ci si ritrova inseguite, perennemente in debito con se stesse o con chi ci è vicino, intente a giocare un’amara forma di poker che ci costringe a barattare un pezzo di vita per ottenerne un altro. Prima o poi arriva il momento della verità, del conto con se stesse: a quel punto la resa di fronte al tempo biologico e cronologico ridefinisce le tue vere priorità per farti rinascere più limitata forse, ma davvero tanto, tanto più concreta e sul pezzo. Fidatevi.



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