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Premio Giacomo Matteotti a due lavori su Ursula Hirschmann e Fausta Deshormes La Valle

Premio Giacomo Matteotti a due lavori su Ursula Hirschmann e Fausta Deshormes La Valle

Tra le opere premiate una dedicata a Ursula Hirschmann di Silvana Boccanfuso e a Fausta Deshormes La Valle di Maria Pia Di Nonno. L'Europa occasione per le donne e le donne un'opportunità per l'Europa

Mercoledi, 02/12/2020 - Il 3 dicembre 2020 alle ore 11.00 si terrà la cerimonia della XVI Edizione del Premio Giacomo Matteotti della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali istituzionali (facebook, youtube) della PCM.

Il riconoscimento suddiviso in tre sezioni – saggistica, opere letterarie e tesi di laurea – è volto a premiare quelle opere che “illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Giacomo Matteotti”. I premi sono stati assegnati a Giovanni Angelo Scirocco per la sezione saggistica; a Ugo Mancini e Tiziana Giuliani (ex aequo) per la sezione opere letterarie e teatrali; a Ahmed Daoud e Fabrizio Nocera per la sezione tesi di laurea. Tra le opere meritevoli di menzione Silvana Boccanfuso per la sezione saggistica, Zita Elena Fortuna Dazzi e Maria Pia Di Nonno per la sezione tesi di laurea.

Noi Rete Donne vuole in particolare dare visibilità al libro 'Ursula Hirschmann una donna per l’Europa' di Silvana Boccanfuso e alla tesi di dottorato 'Fausta Deshormes La Valle: un’artigiana dell’informazione a servizio dell’Europa' di Maria Pia Di Nonno. La storia di queste due donne è indissolubilmente legata alla storia del processo d’integrazione europea e direttamente ed indirettamente legata alla storia di Noi Rete Donne. La rete, infatti, nata circa 10 anni fa eredita in parte, ovviamente con i dovuti adattamenti storici e sociali, il pensiero di figure come Ursula Hirschmann e Fausta Deshormes La Valle entrambe convinte non solo di quanto l’Europa rappresentasse un’opportunità per le donne, ma di quanto le stesse donne rappresentassero un’opportunità per l’Europa.

Fausta Deshormes tra l’altro – promotrice della rivista Donne d’Europa pubblicata dalla Commissione Europea dal 1977 al 1992, del premio Donne per l’Europa e del premio Nike per la promozione dell’immagine della donna nella televisione (iniziative finite nel dimenticatoio) – fu una delle prime sostenitrici di Noi Rete Donne e ne seguì le attività fino a quando la malattia, che la portò via, glielo consentì.

Il cammino verso una maggiore parità è avanzato negli ultimi decenni nell’UE, anche grazie al contributo di donne come Ursula e Fausta, e sebbene sia opportuno non abbassare mai la guardia alcuni recenti fatti farebbero ben sperare come: la nomina di Kamala Harris alla vicepresidenza degli Stati Uniti d’America; l’elezione di una magnifica rettrice, Antonella Polimeni, alla Sapienza Università di Roma etc. Di fatto non solo il tetto di cristallo è stato scalfito, ma a farlo sono state donne talentuose.

Questo è un aspetto che la stessa Di Nonno ha voluto rimarcare proprio nella lettera di presentazione alla candidatura al Premio Matteotti condividendo a tal riguardo la speranza che il bando potesse essere in futuro corretto e che la sezione “Tesi di laurea” potesse essere ridenominata o sdoppiata.

Il titolo di Dottorato di Ricerca se da un lato rappresenta il titolo massimo riconosciuto dal nostro sistema di istruzione, dall’altro pare essere paradossalmente il titolo più discriminato. Aspetto ancor più avvertito quando lo stesso riguarda materie umanistiche e quando siano delle donne a possederlo. Perché la parità di genere, passa anche attraverso il riconoscimento del merito e delle opportunità.

Noi Rete Donne


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