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Premio De@Terra / Il futuro nelle mani e nelle idee delle imprenditrici agricole

Premio De@Terra / Il futuro nelle mani e nelle idee delle imprenditrici agricole

Laura Bargione, Anna Sottile, Clelia Iemma, Giorgia Pontetti, Francesca Dellorusso e Maria Laura Minoia premiate oggi presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Martedi, 20/09/2016 -
Innovazione, tradizione, eccellenza, sostenibilità, sviluppo, multifunzionalità: queste sono solo alcune delle parole chiave che hanno accompagnato oggi la cerimonia di consegna del Premio De@Terra.



Sono sei le vincitrici individuate in questa XV edizione della selezione nazionale per la valorizzazione dell’imprenditoria femminile in agricoltura: Laura Bargione (nella foto) dell’Azienda Agricola Mariscò (Monreale – Palermo), Anna Sottile dell’Az. Agrituristica Bergi (Castelbuono – Palermo), Clelia Iemma dell’Az. Agr. Iemma Clelia (Gizzeria – Catanzaro), Giorgia Pontetti dell’Az. Agr. Ferrari Farm (Petrella Salto – Rieti), Francesca Dellorusso dell’Az. Agr. Donna Francesca (Mariotto – Bari) e Maria Laura Minoia dell’Az. Agr. Masseria Minoia (Conversano – Bari).



Titolo dell’evento: “I mille volti delle donne rurali”. Mille volti, ma anche mille idee e mille scoperte da condividere come buone pratiche. Un viaggio che ci porta a conoscere un pezzo di biodiversità e di eccellenza femminile, passando per le mandorle Filippo Cea, i fichi Signorelli, il susino di Terranova, le pesche merendelle, la manna Madonita, e ancora mele, pere, albicocche, visciole, nocciole, bergamotti, chinotti e cedri, gelso, mirto, carrubo, ortaggi, le olive Carolea, Coratina, Cima di Bitonto, Cerasuola, Nocellara del Belìce, Biancolilla, fino al lavoro con le api nere sicule, con l’asino martinese, la vacca pugliese, il cavallo Lipizzano…



“I dati che emergono nelle analisi degli ultimi anni ci dicono che le imprese condotte da donne sono all'avanguardia” – ha affermato Emilio Gatto, Direttore Generale dello sviluppo rurale“Non a caso, e il fattore umano è fondamentale, queste imprenditrici hanno dimostrato di comprendere bene le esigenze di conduzione di azienda, parallelamente alla salvaguardia del territorio e dell’occupazione, al sostegno sociale, all’innovazione tecnica e sociale, insomma allo sviluppo locale e territoriale”.



Il Vice Ministro Andrea Olivero ha sottolineato che “l’Imprenditoria femminile rappresenta una punta di diamante, un'eccellenza che indica una strada. La multifunzionalità va interpretata territorio per territorio ed è proprio questo che hanno fatto le aziende premiate oggi: dalla trasformazione dei prodotti in azienda, al presidio della biodiversità e del territorio, alla creazione di servizi innovativi turistici e di welfare, di agricoltura sociale, fattorie didattiche. Queste realtà hanno la capacità di guardare in modo nuovo al binomio innovazione/ tradizione, non in chiave antitetica, ma portando i valori e la qualità nel futuro, in modo sempre più adeguato alle circostanze”.

Ci sono tre punti fondamentali da tenere in considerazione: la sostenibilità economica, la sostenibilità ambientale (che va oltre la mera produttività) e la sostenibilità sociale (intesa come coesione): “Senza welfare rurale, senza comunità, non ci possono essere imprese che durano nel tempo. Le aziende premiate sono tutte vincenti sotto questo profilo e hanno ben chiari, nei fatti, tutti e tre i punti” – ha chiosato il Vice Ministro, esprimendo gratitudine a nome del Ministero per queste imprese che incarnano e danno forma al comparto agricolo italiano con la loro capacità di interpretare i progetti della nostra agricoltura.

La cerimonia ha avuto luogo presso la Sala Cavour del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Dipartimento delle politiche europee ed internazionali dello sviluppo rurale – Direzione dello sviluppo rurale).





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Le storie



MARISCÒ, IL CORAGGIO DI AMARE

“Mi chiamo Laura Bargione e rappresento l'azienda agricola Mariscó, realtà siciliana a conduzione familiare nel comune di Monreale (Palermo). Facciamo agricoltura biologica, abbiamo ulivi, vigneti, ortaggi e ci siamo impegnati nella multifunzionalità. Dal 2012 l'azienda fa parte della Rete delle Fattorie Sociali Siciliane e ha avviato nel 2014, insieme all’associazione Persefone a al Gruppo Appartamento Felix Gea, il progetto pilota "Il coraggio di amare / Planting the future". Ci occupiamo di ergoterapia, promuoviamo visite guidate, reinserimento sociale e lavorativo, laboratori agricoli-biologici, di arte, di cucina, di giardinaggio, di educazione psicomotoria, ad esempio con il weekend del respiro e dell'autonomia. Abbiamo attivato nel tempo diverse collaborazioni con altre associazioni come quella con Consumo Critico /Addio Pizzo (entrando nel percorso ciclo turistico dell'anti mafia), con Stupenda-mente, Volare... e altri, ospitando e creando iniziative insieme a pazienti psichiatrici e ragazzi in situazioni di disagio. Alcuni ragazzi "cittadini", che ci tenevano a dirci “Noi non siamo campagnoli” hanno deciso di tornare a scuola… Noi abbiamo imparato molto da loro e loro hanno imparato da noi e questo ci ha reso felici”.



BERGI, LA MANNA CHE NON VIENE DAL CIELO E LE API NERE SICULE

“Sono Daniela, una delle figlie di Anna Sottile, dell’azienda Bergi, azienda che nasce da un'eredità del nonno mezzadro e che con l'impegno familiare abbiamo ampliato e trasformato. Siamo mio padre, mia madre e quattro sorelle, ci troviamo nelle Madonie, in Sicilia, e abbiamo tutto a regime biologico, la fattoria con percorsi didattici, la tavola a km 0 con il ristorante, la produzione di miele di ape nera sicula, che è una varietà a rischio estinzione, e ci occupiamo di tutela e ripopolazione (presidio slowfood). Facciamo anche olio, conserve di agrumi, cerchiamo di custodire i prodotti antichi della nostra terra. Fra i nostri percorsi c’è quello del pane e dei grani antichi; inoltre abbiamo attivato il Progetto Agri-Etica, una nuova risorsa tra ambiente, etica, innovazione sociale e inserimento lavorativo, insieme a Fondazione con il Sud, Madonie 33 e il Comune di Castelbuono. Un altro progetto a cui teniamo molto è "Quando la manna non cade dal cielo", che insieme al consorzio Manna madonita si prende cura dei frassineti abbandonati.



UNA SCELTA FELICE, AFFACCIATA SULLE EOLIE

“Sono Clelia Iemma, la nostra azienda si trova a Gizzeria in provincia di Catanzaro, in Calabria. Da qui possiamo vedere tutte le Eolie e l'Etna innevata. Facevo l'avvocato, ma non mi manca il foro. Ho studiato a Firenze e quando ho letto la legge sull’Agriturismo ho immediatamente capito la ratio sottesa a questo: come aiuto al reddito dell'agricoltura, ma anche come scelta di vita, come scelta felice. Il nostro percorso di sostenibilità sociale ha offerto un bel riscatto a chi sta lavorando con noi, fra cui vorrei citare un rom che ha seguito un percorso di formazione ed è approdato qui. La formazione è fondamentale per tutti e a tutti i livelli, penso sia ai percorsi di gestione sia a quelli rivolti ai dipendenti, ad esempio per la potatura dell’olivo o sull’alimentazione. Altro elemento fondamentale è quello della collaborazione con altre aziende agricole: dai progetti per insegnare l’italiano in azienda, alla vendita diretta di più prodotti, alla promozione insieme nelle fiere. L’azienda si trova in un terreno ereditato dalla famiglia di mia madre con querce, gelsi, fichi e olivi. Abbiamo dato un tocco di multifunzionalità con l’agriturismo, come stile di vita, con passione familiare e partecipazione, con attenzione al recupero di un patrimonio architettonico con vincolo paesaggistico, ai pasti a km 0, alla stagionalità di orto e frutteto e anche alle attività didattiche. Abbiamo in parte riconvertito le produzioni con chinotti, bergamotto, lime, cedri e abbiamo iniziato anche a coltivare frutti tropicali, grazie al microclima presente: nascono avocado, annona, macadamia, fejoja… in più facciamo conserve e marmellate, tutto biologico, e a breve avremo la certificazione dop per il nostro olio.



POMODORI… SPAZIALI!

“Sono Giorgia Pontetti dell’Azienda agricola Ferrari Farm. Siamo alla prima generazione, non c'era niente prima di me. Sono ingegnere elettronico e ingegnere aerospaziale. Quando un professore mi ha parlato dell’idroponica, sollecitata a studiare come produrre colture nello spazio, ho scoperto un mondo. Anche i babilonesi facevano l'idroponica. Ho parlato con la mia famiglia e abbiamo deciso di trasformare la casa delle vacanze in un’impresa agricola biologica e hi-tech. Abbiamo solo specie autoctone della nostra zona di coltivazione. Due approcci, uno di tipo tradizionale, con nessun trattamento (zero fertilizzanti, solo rotazione delle colture e pacciamatura nei campi e potatura e zappettatura nel frutteto) e certificazione biologica (perché da piccola ero abituata a mangiare la frutta raccolta direttamente dagli alberi, senza nemmeno lavarla, e vorrei poter continuare a farlo) e un approccio che parte da una rivisitazione idroponica dei maya, che si può replicare ovunque, anche in posti dove non si può coltivare. Ci sono due serre a vetri e 1 fitotrone, per prescindere dall’ambiente esterno. Sono serre sterili ed ermetiche a ciclo chiuso, per ridurre al minimo il consumo di acqua, con una ricetta di coltivazione elettronica che riduce il lavoro della mano d’opera e il rischio contaminazione, ottenendo una materia prima pulita, che viene mantenuta nel confezionamento sotto vuoto. Abbiamo pomodori con un ciclo di produzione annuale (come nei paesi tropicali dove il pomodoro produce così). Quest’anno abbiamo smontato piante di 20 metri. Abbiamo vinto il premio TuttoFood a cui partecipavano 1200 aziende con prodotti nichel free. Siamo anche la prima azienda del Lazio che ha ottenuto 5 girasoli, abbiamo la fattoria didattica. Progetti per il futuro: Contadini 2.0, con la Robot Farm per produrre in casa, Functional food, Space food, Indoor urban farming, vertical farming, ma tutto con una parola d’ordine: prodotti sani per un corpo sano”.

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DONNA FRANCESCA, SAPERI E SAPORI DI UN TEMPO

Francesca Dellorusso. L’azienda si trova a Mariotto, in Puglia, e produce mandorle Filippo Cea, olive cultivar Peranzana, Coratina e Cima di Bitonto molite nel frantoio di famiglia. Si trasformano anche pomodori e fichi. Fa parte del circuito Masserie Didattiche.

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MASSERIA MINOIA, LA TERRA PUGLIESE NEL CUORE

Maria Laura Minoia. Azienda del sud est barese, nel Parco Regionale dei Laghi e della Gravina, si dedica a olivicoltura e alla produzione delle ciliegie. Percorsi didattici e passione veterinaria, l’azienda è un luogo vivo e ricco di animali come l’asino martinese, la vacca pugliese dalle corna a forma di lira e il cavallo Lipizzano.

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20 settembre 2016

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