Lavoro - "Donne e uomini nel mercato del lavoro atipico", edito da Franco Angeli
Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2006
Lo sforzo comune di psicologi accademici ed esperti professionali e sindacali finalizzato a superare la polverizzazione che caratterizza una fase in cui 'la dinamica dei fenomeni sociali è molto più rapida dello sviluppo della riflessione su di essi'. "Donne e uomini nel mercato del lavoro atipico" a cura di Luigi Ferrari e Ornella Veglio (ed Franco Angeli, pagg343 Euro 29,00) è una raccolta di ricerche concentrate nel vasto mondo della flessibilità e del precariato osservato in relazione alla dimensione psicologica e di genere. Se da un lato il contatto saltuario con il mondo del lavoro 'sembra rendere i soggetti più disponibili al cambiamento' col passare degli anni la condizione 'atipica' è destinata a rimanere l'unica chance di lavoro, con una serie di destabilizzazioni conseguenti. Le conclusioni sono definite 'provvisorie' nella parte curata da Francesco Paolo Colucci e Federica Castellani dato il 'continuo e rapido mutamento' della realtà anche se un dato è rilevato costantemente: non è vero che si riscontra un 'disimpegno o un disinvestimento dei giovani nei confronti della scuola, dell'università e del lavoro'. Nella seconda parte, dedicata ad alcune casistiche specifiche, mentre nella terza sono illustrati alcuni studi di casi, un capitolo curato da Ornella Veglio e Laura Boccalini, tratta la 'Differenza di genere nelle razioni alle crisi professionali nel lavoro atipico di uomini e donne' illustrando una ricerca svolta nella provincia di Lodi. La conclusione è che il lavoro atipico è svolto soprattutto da donne, giovani e raramente con figli. "Soprattutto le donne rimangono atipiche a lungo, stabilmente se non più giovani...La tipologia del lavoratore che emerge dalla ricerca è preoccupante. Da un lato la flessibilità potrebbe essere una via per risolvere, in parte, la carente occupazione italiana, femminile in particolare, ma non accade così perché questo mercato del lavoro è totalmente in balia della contrattazione tra le parti senza che tutela dei principi del diritto, la tutela del contraente più debole, in questo caso il cosiddetto libero professionista, possa farsi valere". Poiché troppo spesso sono elusi i vincoli di correttezza giuridica cui la legge 30/2003 si è ispirata "si ritiene utile proporre che sia sperimentato nei Centri per l'Impiego uno sportello sulla legge 30/2003 e sul relativo decreto di attuazione al fine di aiutare la diffusione della conoscenza delle normative della riforma del mercato del lavoro e la sua applicazione nel rispetto delle regole reciproche".
(27 settembre 2006)
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