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Povertà, terrorismo, malattie, crisi ambientali

Povertà, terrorismo, malattie, crisi ambientali

I mali del mondo - Dal celebre annuario del Worldwatch Institute, la salute del mondo non risulta essere in buone condizioni

Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005

La povertà, le malattie infettive, il degrado ambientale i cui sintomi scaturiscono nelle guerre, nel terrorismo, nella lotta per l’accaparramento delle risorse energetiche, in primis per il petrolio: viviamo nell’instabilità, nell’insicurezza per l’acuirsi di problemi onnipresenti nella nostra società. Da ciò deriva il proliferare di instabilità politica, conflittualità ed estremismo e per affrontare queste sfide – conclude il rapporto – è necessaria una strategia che dia priorità ai programmi di prevenzione, anziché all’intervento militare. Tra i diversi e destabilizzanti fattori di pressione, lo State of the World 2005 mette in evidenza quali elementi cruciali per la possibilità di costruire un mondo di pace:
il petrolio: la dipendenza dal petrolio porta con sé enormi costi e rischi. Alimenta i contrasti geopolitici, le guerre civili e le violazioni dei diritti umani. La sicurezza economica dei paesi fornitori e dei paesi acquirenti è messa a rischio dalle impennate del prezzo e dalle oscillazioni degli approvvigionamenti. E il ruolo del petrolio nel compromettere la stabilità del clima pone una grave minaccia alla sicurezza dell’umanità.
L’acqua: gli accordi sull’acqua hanno fatto sì che tra paesi vicini prevalga la cooperazione, anziché il conflitto. Ma all’interno delle nazioni le carenze idriche alimentano violenti conflitti. Nel mondo, 434 milioni di persone fanno i conti con la scarsità d’acqua. L’insufficiente accesso a questa risorsa costringe all’abbandono dei campi e innesca conflitti.
Il cibo: nel mondo quasi due miliardi di persone soffrono di una cronica carenza di nutrienti. La sicurezza alimentare è messa a rischio da fattori come la disponibilità d’acqua, la distribuzione delle terre, la povertà e il degrado ambientale. Tra le principali minacce alla sicurezza alimentare ci sono: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità animale e vegetale, l’insorgere di malattie legate al cibo e il bioterrorismo alimentare.
Le malattie infettive: diverse malattie conosciute sono riemerse o si sono diffuse in aree prima immuni e molte altre nuove infezioni sono state identificate negli ultimi tre decenni. L’HIV/AIDS è diventato uno dei maggiori killer: si stima che tra 34 e 46 milioni di persone siano stati infettati dal virus. Le nazioni meno sviluppate sono quelle più colpite dalla pandemia. Nell’Africa sub sahariana la malattia sta devastando gli operatori della scuola, indebolendo gli eserciti e minando la stabilità politica.
La disoccupazione giovanile: oggi in più di cento nazioni in via di sviluppo la popolazione di età compresa tra 15 e 29 anni costituisce oltre il 40% del totale. Le opportunità di lavoro sono particolarmente limitate in Medio Oriente e nell’Africa sub sahariana, dove tra il 21 e il 26% dei giovani sono disoccupati. A livello mondiale, gli oltre 200 milioni di giovani che sono senza lavoro o non guadagnano abbastanza per sostenere una famiglia possono costituire un fattore di destabilizzazione se il malcontento li spinge verso il crimine, verso i movimenti insurrezionalisti e gruppi estremisti.
Per affrontare queste sfide alla sicurezza globale, lo State of the World 2005 sottolinea la necessità di un rafforzamento dei sistemi e delle istituzioni civili meglio equipaggiate per affrontarle, aumentando anche gli investimenti strategici nell’energia sostenibile, nella sanità, nella protezione dei sistemi ecologici, nell’educazione, nel lavoro e nella riduzione della povertà. In particolare, il rapporto richiama i governi e le istituzioni sull’urgenza di rafforzare ed estendere la cooperazione internazionale, di finanziare e sostenere gli obiettivi individuati dai Millennium Develpment Goals (MDG, Obiettivi di Sviluppo del Millennio) e dal World Summit on Sustainable Development (WSSD, Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile) e di rafforzare la pacificazione attraverso l’ambiente.

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