Potere di acquisto 2002-2008: siamo ai minimi termini
Donne e consumi - I dati di Adusbef e Federconsumatori sui rincari dal 2002 al 2007 per le famiglie dei lavoratori dipendenti
Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Le accuse di una speculazione selvaggia e di dati Istat taroccati, avanzate dal 2002 da Adusbef e Federconsumatori, hanno trovato conferma più autorevole nell’ultima ricerca di Bankitalia: “Tra il 2000 e il 2006 i redditi delle famiglie (con capofamiglia dipendente) sono rimasti in termini reali sostanzialmente stabili, con un incremento dello 0,3% (media tra due periodi, 2000-2004 e il 2004-2006). Vale a dire, nel periodo 2004-2006 i redditi di queste famiglie hanno mostrato un incremento pari al 4,3% e tale miglior andamento "compensa soltanto in parte la riduzione osservata fra il 2000 e il 2004, mentre le famiglie dei lavoratori autonomi, hanno avuto incrementi del 13,1%”.
Secondo i dati di Adusbef e Federconsumatori, questi sono i rincari dal 2002 al 2007 per le famiglie dei lavoratori dipendenti: 2002 Euro 1.870, 2003 Euro 1.420, 2004 Euro 1.330, 2005 Euro 970, 2006 Euro 1.050, 2007 Euro 995 per un totale di 7.635 Euro. Le previsioni per il 2008 indicano in 1.700 Euro l’incremento per un totale 2002-2008 di 9.335 Euro.
Diciotto milioni di famiglie di lavoratori dipendenti,hanno subito una “rapina”, soprattutto con il pretesto dell’Euro e l’effetto trascinamento, dal 2002 al 2007, di 137,4 miliardi in tutti i settori della vita produttiva, dai servizi bancari a quelli assicurativi, dalla benzina al gas (e meno male che c’è l’Euro forte !), dai trasporti pubblici alle tariffe ferroviarie, ai rifiuti solidi urbani, per non parlare dei muti a tasso indicizzato a carico del 91 per cento dei richiedenti, ossia 3,2 milioni di famiglie. Per tale motivo, sarebbe più opportuno occuparsi di lavoratori e pensionati, ancora più indebitati, bersaglio di scelte politiche sempre più lontane dalle esigenze dei cittadini.
Lascia un Commento