Sgombero della Limonaia, Casa della donna: atto grave e ingiustificato, i luoghi delle donne non si chiudono
Venerdi, 29/01/2021 - Riceviamo e pubblichiammo
Sgombero della Limonaia, Casa della donna: atto grave e ingiustificato, i luoghi delle donne non si chiudono
“Siamo molto preoccupate per il clima che si respira in città. La chiusura forzata e ingiustificata della Limonaia, luogo di iniziativa femminista con importanti attività e servizi per le donne, segue di pochi giorni la chiusura del Teatro Rossi Aperto. Compito delle istituzioni è trovare soluzioni che vadano incontro e non contro cittadine e cittadini”.
Pisa, 29 gennaio 2021. L’associazione Casa della donna esprime solidarietà e sostegno al collettivo femminista Limonaia - Zona Rosa che lo scorso 26 gennaio le forze dell’ordine hanno sgomberato dall’edificio di vicolo dei Ruschi. L'edificio, di proprietà della Provincia di Pisa, era da molti anni in stato di abbandono ma, sottolinea la Casa della donna, grazie all’attività svolta dal collettivo Limonaia - Zona Rosa è tornato a nuova vita diventando un luogo di iniziativa femminista con importanti attività e servizi per le donne e per la città: dallo sportello su diritti e salute ai corsi di italiano, dai percorsi di supporto all’interruzione di gravidanza alla distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie in difficoltà a causa della pandemia. La Limonaia - Zona Rosa, come tutti i luoghi delle donne, sottolineano le attiviste della Casa della donna, è un bene pubblico, un bene quindi da salvaguardare e sostenere, non da chiudere. “I luoghi delle donne non si chiudono”, dichiarano.
La Casa della donna esprime, inoltre, forte preoccupazione per il clima che si respira in città. Lo sgombero ingiustificato della Limonaia segue, infatti, di pochi giorni - osservano dall’associazione - la chiusura di un altro luogo fondamentale per la città, il Teatro Rossi Aperto.
“Siamo molto preoccupate per ciò che sta accadendo in città”, afferma Carla Pochini, presidente della Casa della donna. “Dopo la chiusura senza nessuna spiegazione del Teatro Rossi Aperto, di cui abbiamo sottoscritto l’appello per la riapertura, si è deciso di sgomberare la Limonaia e chiudere uno spazio femminista con un atto di forza e, ancora una volta, senza nessuna interlocuzione e confronto. Un atto che ci appare molto grave oltre che ingiustificato, soprattutto in un periodo come questo segnato da un’emergenza sanitaria senza precedenti e una profonda crisi economica-sociale che, è bene ricordarlo, sta colpendo duramente proprio le donne. Lo sgombero ci pare l’ennesima prova di miopia e incapacità ad ascoltare e offrire risposte ai bisogni della città, in particolare delle donne. Sappiamo che il presidente della Provincia di Pisa, ente proprietario della Limonaia, ha dichiarato di non avere richiesto nessun sgombero e di non essere stato informato prima dell’intervento della polizia e ciò aumenta la nostra contrarietà e preoccupazione. Sappiamo anche - continua Pochini - che il presidente Angori si sta muovendo per aprire un confronto con le donne del collettivo Limonaia - Zona Rosa. Invitiamo vivamente il presidente Angori a trovare una soluzione condivisa che permetta al collettivo femminista di riprendere quanto prima le proprie attività. È inaccettabile che si chiuda un prezioso spazio di donne per le donne, oltretutto in un edificio di proprietà pubblica, che offre socialità e servizi. Ed è ancora più inaccettabile che lo si chiuda con la forza, senza spiegazioni, senza informare l’ente pubblico proprietario e, soprattutto, senza la possibilità di confronto e di alternative. Compito delle istituzioni - conclude Pochini - è trovare soluzioni che vadano incontro e non contro cittadine e cittadini”.
Lascia un Commento