C’è un filo rosso virtuale che unisce luoghi, tempi e persone in caso di calamità. Quel filo qualcuno potrebbe chiamarlo “resilienza”, qualcuno “rimboccarsi le maniche”, qualcuno “spirito di sopravvivenza”, qualcuno più semplicemente “forza della vita”.
Questa mostra, che vede testimonianze, fotografie e sculture sistemate in un percorso audio-visivo, vuole essere la “memoria” di tutto quanto scritto sopra. Il terremoto fa paura. La quotidianità delle opere di Anna Maria Fanzutto testimonia che la vita continua, ci ricorda quello che è stato: i bambini hanno continuato a giocare, le madri a raccontare storie, le ragazze a pettinarsi, le famiglie a formarsi. Da subito, nelle tende o nelle palestre rifugio, come raccontano gli scatti del 2012 di Sandra Calzolari. Questo è quello che è accaduto in Friuli e in ogni parte del mondo colpita da calamità naturali. La volontà delle persone ha srotolato “il filo del ricominciare”.
Emiliano Rinaldi ha portato la sua macchina fotografica fra le macerie di un Emilia “squassata”, Villiam Covasso ha fotografato un territorio friulano rinato e lo ha messo a confronto col prima e il durante del terremoto del 1976 servendosi di immagini d’archivio.
Ovunque macerie e poi… ancora… imperturbabile la rinascita, a volte anche migliorativa.
Un altro terremoto, quello del 1936 a Stevenà… più lontano negli anni… difficile da documentare era però il punto mancante alla mostra, il tassello giusto per il luogo che la ospita.
Villa Frova è a Stevenà, Sara Cao e Giovanna Carlot hanno trovato tracce del terremoto che “le appartiene”. Sì perché i terremoti, come tutte le calamità, appartengono. Forse è per questo che si esorcizza la paura trovando nomignoli agli eventi. In Friuli lo chiamano Orcolat, nella Bassa Modenese Zio Terry. Quando ci devi convivere con la paura è meglio farsela amica. Anche questo fa parte del filo del ricominciare.
Calendario mostra:
9 aprile/3 ottobre TRICESIMO (Udine)
9 aprile 2016 TRICESIMO sala Consiliare del Municipio di Tricesimo ore 11,00 presentazione ufficiale del progetto e della parte friulana della mostra a cura di Villiam Covasso. Letture di Antonio de Lucia.
17 settembre 2016 TRICESIMO presso il Castello: Piccola Geografia della Memoria: Appunti Tricesimani.
Mattino: Incontro e dialogo della cittadinanza con esperti.
Pomeriggio: Recital e musica. Esposizione mostra, letture accompagnate al pianoforte dagli allievi della professoressa Jannis Isa Sandra
La mostra verrà poi spostata presso la gelateria " Il Glicine" di Tricesimo dal 19 settembre al 3 ottobre.
16 aprile/15 maggio CANEVA(Pordenone).
Villa Frova officina della sostenibilità: Via Roma, Stevenà, Caneva PN
la mostra sarà allestita in sinergia con le opere di Anna Maria Fanzutto.
16 aprile presentazione mostra a cura di Villiam Covasso
29 aprile presentazione dei Libri: Piccola Geografia della Memoria a cura di Emiliano Rinaldi
7 maggio "Sguardi di donna" foto di Sandra Calzolari , terrecotte di Anna Maria Fanzutto, Giacomo Li Volsi (arpa) Alessandra Boeche ( voce). Letture da Orcolat: terra o matrigna? di Antonella Iaschi
8/11 luglio CAMPOSANTO (Modena) Fiera di Luglio
Esposizioni:
“Orcolat: terra o Matrigna” fotografie storiche e contemporanee a cura di Villiam Covasso
“Sguardi di donna nell’emergenza” di Sandra Calzolari
Lascia un Commento