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Piazze e idee in movimento

Piazze e idee in movimento

Nodi e snodi/3 - Se non ora quando? Testimonianze da Siena

Bartolini Tiziana Lunedi, 26/09/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2011

"Non vogliamo fare un partito, ma lanciare un patto tra donne diverse che si realizzi attraverso una rete permanente e aperta su obiettivi condivisi". Con questo messaggio si è concluso il secondo appuntamento di Se Non Ora Quando. A Siena il 9 e 10 luglio scorso si è consolidato quello che è stato definito “un progetto politico che intende relazionarsi con i partiti e con le istituzioni, non percepiti come nemici bensì ritenuti interlocutori”. La precarietà delle condizioni di vita e di lavoro delle donne, la maternità e la dignità sono le direttrici intorno alle quali questo movimento ha messo radici un po' in tutta Italia con i 120 comitati locali che si sono spontaneamente costituiti dopo il 13 febbraio. A Prato Sant'Agostino circa 2000 donne erano una rappresentazione (quasi) fedele per età, provenienza geografica e sociale dell'Italia di oggi e dei problemi economici e strutturali che la attraversano. Anche se l'età media della piazza era piuttosto alta a causa di una predominante presenza di ‘adulte’, si può dire che il gap generazionale non è stata questione all'ordine del giorno in ragione di una trasversalità di interessi che i problemi sul tappeto investono: i tagli alla spesa pubblica tolgono alle giovani precarie la speranza di un lavoro ma gravano anche sulle donne mature che devono accudire genitori anziani e nipotini, la rappresentazione offensiva della donna offende tutte così come la svalorizzazione dei talenti delle donne. Abbiamo raccolto alcune testimonianze.



GROSSETO / LIBRERIA DELLE RAGAZZE e CENTRO DONNA


Mariella, Diana, Maria Grazia e Vanna: “Speriamo che questo movimento cresca e che nessuno ci metta un cappello. Noi lo porteremo avanti con le nostre iniziative. Dobbiamo riaprire il conflitto sociale, insieme agli uomini, sulla dignità delle donne. Ci dobbiamo riappropriare della politica anche al di fuori dei partiti e trovare forme nuove, come ad esempio il movimento dell'acqua sta cercando di fare. Siamo ad un momento di svolta, di riassunzione di responsabilità e non dobbiamo avere paura di scontrarci con le istituzioni".



UN GRUPPO DA GENOVA

Franca: "Qui ci sono distinguo con Punto G perché SNOQ non è femminista, ma c’è voglia di lavorare il più possibile insieme”.

Anna Lisa: "Se c'è un ingrediente vincente di questa iniziativa è la possibilità di partecipare senza spirito di appartenenza portando la propria storia e identità, anche se talvolta è difficile perché le divaricazioni sono pesanti. Però c'è stata l'intuizione che siamo in una fase storica del Paese in cui con molto senso pratico ci dobbiamo mettere intorno ad un tavolo su alcune questioni chiave. Altrimenti non si viene fuori sull'impasse in cui siamo".

Monica: “A 31 anni sono una ricercatrice precaria e, dopo aver conosciuto altri paesi, mi sono accorta della tristezza della nostra situazione. Il femminismo lo conosco poco… l'ho incontrato ora e mi sono anche scontrata, mi sento vicina per i diritti che ha acquisito, ma sono lontana perché l'idea di femminismo che è passata è di scontro con l'uomo, che io non condivido. Probabilmente è un'idea sbagliata".

Roberta: “Come SNOQ di Genova sappiamo di essere singole identità differenti, ma il messaggio lanciato il 13 febbraio ha un impatto empatico straordinario e curiosamente anche le proposte programmatiche redatte sono simili, vuol dire che il tema del corpo delle donne e della dignità è centrale, ma poi si deve tradurre in qualcosa di concreto, in un movimento politico che riesca a produrre proposte, che il Parlamento ne tenga conto e che cambi la storia del nostro Paese”.



GIOVANISSIME, DA CAGLIARI

Valentina, 19 anni: “Il 13 febbraio a Cagliari le donne non scese in piazza. Sono venuta a Siena per contribuire alla manifestazione. Spero che cambi qualcosa, magari discutendone tutte insieme e ascoltando le altre donne, soprattutto per il lavoro dove vedo tante discriminazioni”.

Enrica, 18 anni: “Volevo partecipare attivamente alla manifestazione e ascoltare opinioni, volevo informarmi e far svegliare qualcuno lassù…. perché ci prenda in considerazione. Noi donne in Italia siamo viste superficialmente, vedo discriminazioni nel lavoro per la maternità. Con le donne adulte il problema è da parte loro di riuscire a trasmetterci le battaglie che hanno fatto e noi dobbiamo cercare di avvicinarci a loro”



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