oworking e cobaby - Un’esperienza innovativa a Milano: ‘Piano C’, progetto pilota che mette insieme il coworking e il cobaby
Silvia Vaccaro Domenica, 14/04/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2013
‘Piano C’ è un progetto pilota, uno spazio sbocciato a fine dicembre, a via Simone d’Orsenigo, a Milano. Era inverno pieno ma era chiaro che questo progetto odorasse di primavera. Da quel giorno è stato inaugurato un tempo nuovo in cui lavoratori e lavoratrici con figli potranno coabitare nello stesso spazio, senza perdere nemmeno un’opportunità di crescita. ‘Piano C’ nasce da un’idea di Riccarda Zezza, manager d’azienda che, diventata bi-mamma, si scontra con la rigidità granitica delle aziende italiane in materia di organizzazione del lavoro. Zezza ha deciso insieme ad altri sei compagni di avventura (4 donne e 2 uomini) di ovviare alle carenze dei modelli organizzativi esistenti. Raffaele Giaquinto, Community manager di Piano C, ha risposto alle domande di ‘NoiDonne’.
In un tweet che cos'è ‘Piano C’?
‘Piano C’ è un nuovo modello organizzativo per sperimentare un modo di lavorare diverso, più “a misura di vita”.
Quanti e chi sono i/le coworkers che per adesso sono approdati a ‘Piano C’? Su cosa volete puntare per veder crescere questo numero?
Lo spazio è aperto alle donne (tutte) e agli uomini (solo con bambini al seguito). Le prime 20 persone che lavorano in ‘Piano C’ sono liberi professionisti, imprenditori o dipendenti d’azienda con possibilità di telelavoro (abbiamo due papà!). La crescita graduale della nostra community passa attraverso la poliedricità del modello che mette insieme il coworking, il cobaby - due aree per i bambini con educatrici sempre presenti - una serie di servizi “salvatempo” per chi vi lavora e una community che, attraverso incontri e formazione, consente alle coworker di unire le forze e creare nuove opportunità per vincere la crisi.
Lavorate con reti di donne sul territorio milanese e lombardo? E in generale state costruendo una rete nazionale di possibili realtà? Volete aprire in altre città?
Assolutamente sì! La relazione continua è una fonte di crescita e stimolo imprescindibile per ‘Piano C’.
Tra l’altro, proprio con l’obiettivo di fare rete abbiamo costituito un’associazione che si propone sull’intero territorio nazionale come “luogo” di aggregazione, con particolare attenzione alla dimensione femminile, su queste tematiche: la ricerca di modelli di lavoro alternativi, l’ingresso e il reinserimento nel mondo del lavoro, l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali, la valorizzazione e la condivisione dei talenti.
Parallelamente, molte e da tutta Italia, sono le richieste di apertura di nuovi spazi: per il suo potenziale di scalabilità, ‘Piano C’ ha appena vinto il primo premio della BEI come miglior progetto di innovazione sociale in Europa.
Quali sono le ultime iniziative e i corsi che avete tenuto presso lo spazio e cosa bolle in pentola per i prossimi mesi?
Nonostante la recentissima apertura, abbiamo una “vita di community” frizzante e dinamica. Tra le ultime iniziative segnalo una tavola rotonda incentrata sulle startup e il primo esempio di “scambio di competenze” tra coworker: una coworker grafologa insegna alle altre a interpretare la propria firma. Il corso di blog, di wedding planner, di public speaking, di social media e webmarketing, di primo soccorso pediatrico sono alcuni esempi del nostro programma formazione ricco, di qualità e variegato.
Una delle novità più interessanti per i prossimi mesi è l’offerta di ‘Piano C’ rivolta anche alle aziende, che potranno adottare il modello piano C “in casa” oppure presso gli spazi di via Simone d’Orsenigo a Milano, per facilitare il rientro delle dipendenti dal congedo di maternità ed evitare che questa fase della vita professionale si trasformi in un momento di crisi.
Lascia un Commento