Valore Lavoro - Si adattano ai cambiamenti del mercato e sono più forti e tenaci: le donne nel lavoro in un’intervista a Maria Teresa Morano
Maria Fabbricatore Domenica, 10/03/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2013
Presidente nazionale della FAI (Federazione Antiracket Italiana) dal 2011 fino a due mesi fa, Maria Teresa Morano oggi è nel direttivo. La sua è una famiglia di imprenditori che a Cittanova nel ’90 e nel ‘91 subisce intimidazioni dalla ‘ndrangheta. Con le loro testimonianze, insieme ad altri 11 imprenditori, gli imputati sono stati condannati in via definitiva. Da allora Maria Teresa Morano è attivamente impegnata nella lotta contro l’usura e il racket.
Cosa ne pensa dei dati che emergono dall’Istat e dalle indagini Unioncamere 2012 sulla maggiore femminilizzazione delle imprese che nascono al sud, tenendo sempre presente le difficoltà e la crisi che coinvolgono le aziende?
La sensazione è che nella crisi le donne reagiscano in modo diverso rispetto agli uomini. In un momento di crisi come questo sicuramente la forza, l’ostinazione di una donna diventa il motore, la marcia in più per attivarsi e sostenere la propria attività. Sono le donne che cercano pervicacemente di strutturarsi, di adattarsi ai vari cambiamenti che offre il mercato. In questo devo dire che le donne sono molto più combattive rispetto agli uomini. Sono le donne che reagiscono quando c’è da pensare a come risolvere le situazioni e a trovare delle soluzioni. Nei casi in cui le difficoltà sono maggiori, come nel sud, evidentemente maggiore è la reazione.
Una donna deve faticare il doppio per portare avanti le proprie idee. Succede anche per accedere al credito bancario?
Si. Stranamente un uomo viene ritenuto culturalmente capace di portare a compimento un’idea imprenditoriale e gli si dà più fiducia a livello finanziario. In realtà le idee di successo sono quelle portate avanti dalle donne perché noi abbiamo una visione del domani e del futuro che ci fa essere sì prudenti, però anche testarde e pervicacemente attaccate alle nostre idee. Invece, paradossalmente, si dà ha più credito un uomo.
Che reazione ha l’imprenditrice rispetto alle pressioni e alle richieste di pizzo da parte della ‘ndrangheta?
In tutte le realtà sia del nord che del sud rispetto alle pressioni della ‘ndrangheta una donna è molto meno disposta ad accettare il compromesso. Le donne sono molto ostinate e molto più convinte a non accettare ricatti della criminalità che si introduce nelle attività, che richiede il pagamento del pizzo. Sono più combattive e più forti. In un contesto così difficile, una scommessa come quella imprenditoriale è una cosa che coinvolge totalmente, nella quale si ripongono tutte le energie e il compromesso è l’anticamera della perdita della tua azienda, la perdita della potestà decisionale.
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