A Tricesimo (Udine) uomini e donne formano una squadra che va al di là della propria candidatura, per appoggiare una donna candidata Sindaco
Testimonianze.
Venerdi, 20/04/2012 - PERCHE’ APPOGGIARE UNA DONNA CANDIDATA SINDACO
voci di donne e uomini che si mettono in gioco per sostenere una donna!
A qualche mese dalle elezioni comunali Gabriella Martinuzzi, candidata sindaco di Tricesimo, mi chiese di entrare nella sua lista civica “Insieme si puo’”. Le risposi che l’idea mi allettava, ma che, tutto sommato non mi convinceva. Perché la sua proposta non mi attraeva? Semplicemente, non credevo nella politica, non avevo fiducia in quella che pensavo una vile, sottile e subdola forma di potere atta a plagiare gli elettori inducendoli al voto con false e maliziose promesse. Non volevo aver a che fare con la celebre “captatio benevolentiae” sapientemente usata dagli oratori italiani fin dai tempi dell’antica Roma.\
Potevo quindi dire “Va bene Gabriella, mi farebbe piacere sostenerti in questa campagna”? Certo che no.
In seguito alla sua richiesta però mi sorse un dubbio: davvero era proprio impossibile sperare di conoscere una persona affidabile e sincera nel mondo della politica? Volli accertarmene, così cominciai a frequentare il gruppo che stava formando la lista civica in favore della candidata sindaco. Mi accorsi che non era una semplice riunione di persone che aiutavano Gabriella per un proprio interesse, come avevo ipotizzato, bensì era una vera e propria squadra, che lavorava per e con lei al fine di vincere una sfida insieme, unita dal grande desiderio che accomuna “i giocatori”.
Non solo questo, però, mi stupì. Il programma elettorale non veniva deciso da un’unica persona o da un manipolo di pochi, da una sorta di “aristocrazia” interna al gruppo, bensì da tutti. Ognuno aveva un contributo da dare, ognuno era importante.
Quello che vidi mi fece notare un panorama “politico” che non immaginavo esistesse. Scoprii che la condivisione delle idee, la volontà di perseguire gli obiettivi individuati insieme, la coerenza e la trasparenza erano comuni a queste persone e si riferivano a ideali, valori, che ormai credevo perduti. La grinta di Gabriella mi fece capire che lei per prima s’impegnava e s’impegna per raggiungere il traguardo, per dimostrare che anche una donna comune, che non si nasconde sotto l’ala del mecenate politico del momento, può riuscire nell’intento di rappresentare un paese come Tricesimo, di farsi valere come Persona con competenza e concretezza.
Riflettendo così su quanto vidi, decisi di accettare l’offerta: dissi di “sì” alla lista civica, a quella limpidezza che tanto mi aveva colpito.
Ora scrivo a tutte le donne, i ragazzi, le ragazze e le persone che vogliono per Tricesimo un modo nuovo di amministrare il territorio, fatto di competenza ma anche di umanità, ascolto ed accoglienza. Io, giovane studentessa diciannovenne, ho deciso di credere in Gabriella, di credere in una politica sincera, semplice e concreta.
Spero che questa mia lettera possa trasmettere a Voi la motivazione e la fiducia che nutro in questo progetto, volto non solo ad affermare importanti valori, ma anche ad assegnare ad una donna un ruolo che per secoli nella storia è stato riservato agli uomini. Per questo, quest’anno, a Tricesimo, col Vostro contributo, si potrà “cambiare stile”.
“Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero che ti unirai anche tu un giorno”
John Lennon
Emilia Patriarca
Prendo spunto dalla bella e appassionata lettera di Emilia Petrarca, la più giovane candidata delle tre liste che appoggiano Gabriella Martinuzzi: Insieme si può, P.D. e Lista Di Pietro Italia dei Valori.
Anche io ho ricevuto da parte di Gabriella la richiesta di candidarmi, ma nella lista PD, mio riferimento politico.
Se ho accettato è perché sono d’accordo con Emilia, che con la passione e l’entusiasmo della sua gioventù ha trovato le parole migliori per descrivere lo spirito di squadra che ha portato alla definizione del “Progetto” che è l’ossatura del programma elettorale di Gabriella, e perché credo di poter fare qualcosa di positivo per il Comune dove vivo.
Mi chiamo Nicola Macchi, ho 69 anni e mentre Emilia rappresenta il futuro e l’innovazione, io posso mettere in campo la mia esperienza di vita.
Sono un cittadino di Tricesimo e tocco con mano i problemi e i pregi di questo Comune, conoscendone le risorse umane e ambientali che dovranno essere la materia prima per la realizzazione di tutti i punti toccati nel programma, punti che sono stati messi in evidenza dalla gente in mesi di contatti e confronti.
La mia professione mi ha portato a girare l’Italia e l’Europa e ho conosciuto diversi stili di vita e diversi modi di rapportarsi col lavoro, l’economia, la scuola, il sociale, l’ambiente.
Prendendo il meglio da ogni esperienza si potrebbe costruire il Comune “perfetto”.
Per provare a fare questo bisogna tenere presente due fattori importanti: la disponibilità ad ascoltare le persone e la messa in rete di tutte le forze presenti sul territorio (incluso l’ambiente che è ricco di risorse).
Il programma di Gabriella Martinuzzi, il nostro programma, è corposo ma non utopico.
Con poco si può realizzare tanto per il bene comune, se chi si impegna nell’amministrare è capace di:
essere l’amministratore di tutti
lasciare da parte le appartenenze mettendo al centro del cerchio l’obiettivo comune
confrontarsi e mettersi in gioco di continuo.
Un po’ come nel mio mestiere, (sono responsabile commerciale per l’Europa di importanti ditte alimentari) , se si sanno guardare i problemi si vedono le soluzioni, se si sanno ascoltare i clienti si accontentano le loro esigenze, se si è trasparenti, corretti e cooperativi ci si fa apprezzare e si danno risposte alla fiducia che ci è concessa.
Per poter dimostrare ciò che diciamo il 6 e il 7 maggio abbiamo bisogno di voi!
Come diceva il Magistrato Paolo Borsellino: “La rivoluzione si fa nelle piazze ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano…”
Nicola Macchi
Un giorno, al supermercato, si incontrarono due persone.
Una era una donna con le idee chiare, carismatica, che lavorava nell'amministrazione di Tricesimo, e quindi conosceva i meccanismi che lo muovevano. Aveva in mente un programma che la poteva portare a conoscere le reali esigenze dei suoi cittadini, per poter migliorare la loro vita. Non era un sogno, ma un progetto, e ci credeva con tutte le sue forze.
L'altro era un musicista, un artista appassionato di cultura popolare, abituato a parlare al cuore della gente più con l'arte che con le parole. Stanco di leggere - e scrivere - inutili invettive su una pagina di Facebook, desiderava mettersi in gioco, rimboccarsi le maniche, concretamente, per migliorare le cose, ma sapeva che per farlo era necessario entrare a far parte del meccanismo - altrimenti sarebbe rimasto una voce che gridava nel deserto, e le cose sarebbero rimaste tali e quali.
La donna parlò del suo progetto, con la sua voce calma, dalla quale trapelava una grande passione. L'uomo ascoltò, un poco spaventato dall'idea di intraprendere un viaggio impegnativo, verso una meta nuova. Era un uomo che conosceva il significato della parola "impegno": glielo avevano insegnato i suoi genitori. Per questo, mentre la donna snocciolava le sue idee, lui cominciava a figurarsi come membro di una squadra, a destreggiarsi nei meandri di un'amministrazione, darsi da fare in prima persona, mettere in campo la sua esperienza di vita per trasformare le possibilità in soluzioni.
Con un po' di trepidazione, Gianfranco Lugano disse di sì, disse che sarebbe entrato nella squadra.
Gabriella Martinuzzi sorrise.
Gianfranco Lugano
Mi presento, sono Eva Novello e sono candidata a sostegno di Gabriella Martinuzzi. I motivi per cui ho deciso di candidarmi sono molteplici. In primis perché credo nel programma della candidata sindaco, e in secundis perché sono motivata, decisa a proporre qualcosa di nuovo in questo paese.
Il ruolo della donna è cambiato, si è affermato nel tempo, non solo consolidandosi grazie a dei diritti che fino a cinquant'anni fa erano inimmaginabili, ma anche perché la stessa donna è riuscita ad dimostrare le proprie capacità in campo sociale e lavorativo, riproponendosi nel ruolo di madre di famiglia, in quanto fondamentale e sostenitrice del nucleo d'appartenenza, ma riuscendo spesso a contraddistinguersi nel lavoro e nello studio, mostrando dedizione, competenza e obiettività. In politica, al giorno d'oggi la donna si sta sempre più facendo strada. Non amo molto le grandi battaglie a favore delle quote rosa, ma supporto con tutta me stessa le donne in politica che dimostrano di “saperci fare”. E' proprio questo il motivo per cui appoggio la candidata sindaco Gabriella Martinuzzi. Ho avuto la possibilità di conoscerla cinque anni fa, in occasione della scorsa campagna elettorale alla quale ho partecipato. Negli anni ho avuto modo di incontrala ed essendo membro della consulta giovani, posso affermare che in qualsiasi momento avessi delle perplessità sulla situazione, mi ha sempre sostenuta ed è proprio questo il motivo per cui sono qua.
La convinzione del fatto che noi donne meritiamo di esserci, deriva dal fatto che sono estremamente consapevole che non abbiamo nulla di meno dei nostri colleghi uomini, anzi, ritengo che ci sono esattamente due motivi per i quali io sono convinta che le donne debbano avere un ruolo in politica:
1. la voglia di riscattarci, di dimostrare che anche noi siamo capaci, e per fare questo ci mettiamo il massimo dell'impegno e della costanza, perseguendo i nostri obiettivi con determinazione.
2. L'empatia. Fare politica significa capire la necessità dei cittadini, sentire le loro difficoltà, ascoltarli e cercare di fare il loro bene...ed è naturale che la donna, come caratteristica naturale, ha proprio la spiccata sensibilità. La sensibilità ci fa comprendere meglio i problemi degli altri, ce li fa vivere con più emozione. I problemi di tutti colpiscono noi donne, e con la nostra voglia di riscatto non facciamo altro che volerli risolvere, non facciamo altro che aiutare il prossimo con l'intento di migliorare la società in cui viviamo.
E' proprio per questo che credo che Tricesimo abbia bisogno di una candidata sindaco donna e soprattutto di un gruppo di DONNE, di qualcuno che porti avanti il progetto delle pari opportunità.
E' fondamentale un CENTRO DI ASCOLTO, pubblico, laico, dove le donne del nostro paese possano sempre contare su qualcuno che le possa ascoltare e aiutare, sia in ambito legale (per denunciare abusi e maltrattamenti), sia in ambito psicologico. E ritengo sia necessario valorizzare anche la partecipazione sociale della donna, incentivandola a partecipare alle consulte (al giorno d'oggi abbiamo quella della famiglia e dei giovani, l'ultima di queste tra l'altro negli ultimi 3 anni è composta solo da 3 giovani ragazze), ma anche proponendo varie iniziative, che possano essere utili alla formazione delle donne, alla socializzazione, e specialmente, un tema che a me è molto a cuore, cercando di far socializzare e di far partecipare anche le donne immigrate, con storie delle volte difficili, donne che trovano difficoltà ad inserirsi e a conoscere alle donne dello stesso paese. La socializzazione, l'incontrarsi, il raccontarsi, il trovare interessi comuni, problemi comuni, in questo caso non può fare altro che bene, stimolando la voglia di interagire e di agire sul proprio territorio, e il conoscersi e il condividere non può fare altro che essere il primo processo di INTEGRAZIONE verso chi viene da fuori. E come ho già detto: noi donne abbiamo proprio la capacità di capire anche chi ha un vissuto diverso dal nostro, chi proviene da realtà diverse dalle nostre: noi donne possiamo essere fondamentali per favorire l'integrazione e per rendere estremamente positiva la diversità culturale.
Eva Novello
Mi chiamo Jenny Azzola, ho 31 anni , sono nata a Trieste, ma sono cresciuta a Tricesimo dove tutt’oggi risiedono i miei genitori. Sono sposata e ho un figlio di circa 2 anni e mezzo.
Sono candidata come consigliere comunale alle imminenti lezioni politiche che si terranno il 6 e il 7 maggio per la lista civica Insieme si può che sostiene la nostra amica e candidata sindaco Gabriella Martinuzzi.
Attualmente sono disoccupata!!! e ve lo dico con amarezza perché nonostante la mia giovane età, sin da quando ho terminato gli studi da geometra ho sempre svolto regolarmente un impiego. Mi sento di dire che sono un classico esempio di donna, madre e lavoratrice che improvvisamente non è più adatta al mondo del lavoro.
Sì, c’è la crisi mondiale che ha colpito tutti i settori, l’aumento delle tasse, il caro benzina ecc..ecc…, ma a mio avviso le così decantate leggi a tutela delle madri-lavoratrici, non hanno sortito l’effetto sperato, Allora mi sono detta: “Basta dipendere sempre dai soliti politici che tanto parlano, ma nella sostanza non fanno niente per noi! E ho deciso di mettermi in gioco in prima persona, di mettere la mia faccia, le mie capacità, la mia volontà di emergere e il mio desiderio di fare per tutti noi.
Quando ho conosciuto Gabriella si siamo subito piaciute, mi sono sentita rinvigorita, perché sono molti i pensieri e le idee che ci accomunano. E’ nato in me il desiderio di far parte del suo progetto, di portare una ventata di freschezza ed innovazione a Tricesimo, e’ ora che le donne siano allo stesso livello anche nella politica.
Il motto di Gabriella è “Insieme si può” ed in breve è diventato anche il mio e spero diventi il vostro. Insieme possiamo sostenere Gabriella, insieme possiamo individuare le priorità, insieme possiamo collaborare per mantenere durature nel tempo le opere realizzate. Da soli si va poco lontano, ma insieme con il contributo di tutti possiamo percorrere lunghe distanze perché il sostegno è reciproco.
Faccio autocritica, noi donne dobbiamo esserci di più e ribadisco che anche nella politica abbiamo il dovere di essere più presenti e non dobbiamo dare retta a coloro che ci dicono che siamo meno portate a ricoprire cariche istituzionali e di rilievo rispetto ai nostri colleghi uomini.
Concludo con un pensiero: “Quando il nostro cuore di donna ci dirà di arretrare o di fermarci, per non calpestare qualche pregiudizio maschile, noi tutte insieme faremo un balzo in avanti e lo scavalcheremo!”
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