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Perché ha ancora senso parlare di scambio culturale - di Graziella Bertani

Perché ha ancora senso parlare di scambio culturale - di Graziella Bertani

Un convegno a San Pietroburgo

Mercoledi, 31/08/2011 - Lo scorso maggio, cogliendo l’opportunità di un viaggio a San Pietroburgo, in occasione delle manifestazioni programmate nell’ambito dell’Anno della lingua e della cultura italiana , come gruppo di donne abbiamo subito cercato imprimere una forte connotazione, di lanciare un segnale forte della presenza del nostro gruppo.

Rileggendo nomi conosciuti della nostra agenda abbiamo contattato “amiche e amici di un tempo” e dopo un breve scambio di corrispondenza abbiamo percepito che fosse possibile collaborare seriamente e concretamente sul tema della “cittadinanza”.

Come impostare un progetto di avvio e di sviluppo per potere avere una base di partenza comune sulla quale poi continuare a costruire?

Come da noi dopo il crollo del muro di Berlino anche in Russia dopo il crollo dell’URSS non sono rimaste solo macerie… una parte di quell’intelligencija da noi tanto stimata e rispettata non si è “arresa al mercato” e ha a modo suo cercato, nell’ambito di un paese in trasformazione, di dare vita ad organizzazioni di volontariato senza fini di lucro per contrastare quel pesante e grave fenomeno di disgregazione sociale che anche noi viviamo.

San Pietroburgo è una città fortunata, la capitale culturale di quel paese annovera tante donne e tanti uomini pieni di buona volontà …

E allora perché non costruire, coprogettare, un convegno italo russo che potesse permettere la conoscenza e lo scambio reciproci con una della due giornate di lavoro destinata all’esperienza femminile?

Ecco allora che sul sito del Governo di San Pietroburgo il giorno 23 maggio fa la sua apparizione questo comunicato:

“Nell’ambito del programma di Pietroburgo dell’Anno della cultura e della lingua Russia- Italia 2011

25 maggio ore 10.00 a San Pietroburgo iniziano i lavori della conferenza «Il ruolo delle organizzazioni civili non governative nello sviluppo della collaborazione italo-russa”

Luogo di svolgimento: Associazione per la collaborazione internazionale di San Pietroburgo

Organizzatori: L’Associazione per la cooperazione interazionale di San Pietroburgo, l’associazione per la collaboraizone culturale ed economica con l’Italia col sostegno del Comitato per i rapporti internazionali di San Pietroburgo

Alla Conferenza parteciperanno relatori di organizzazioni non governative di San Pietroburgo e dell’Italia:

Tra i tanti :

Daniela Barsocchi – vice presidente dell’Associazione Italia Russia Lombardia

Graziella Bertani – collaboratrice del giornale “Noi Donne” ed organizzatrice culturale

Cristina Bicciocchi – ideatrice del premio Profilodonna”

Rosalba Caffo – fotografa e scrittrice

Isa Ferraguti – già senatrice della Repubblica, presidente della Cooperativa Libera stampa

Margarita Mudrak - componente della direzione dell’associazione per la collaborazione culturale ed economica con l’Italia di San Pietroburgo

Giulia Ricci - docente e responsabile della metodologia e didattica della storia contemporanea

Maria Grazia Scacchetti – avvocata, docente di Istituzioni di Diritto Romano presso l’universitò di Modena e Reggio Emilia e vice presidente del forum nazionale delle donne giuriste

Irina Smolina – responsabile del progetto “Settimana Donna dell’Anno” di San Pietroburgo

Laura Villani - architetto



Era la prima volta che tante organizzazioni soprattutto russe si ritrovavano insieme, e pur nella grande diversità delle esperienze si raccontavano a loro e a noi. La sobrietà del luogo ci ha subito messo in sintonia manifestando palesemente tante situazioni: dal reperimento delle risorse all’esigenza di costruzione di reti, dalla condivisione di obiettivi e di comunicazione fino alla scoperta di strumenti che sono patrimonio comune e del vissuto quotidiano di ciascuna, di ciascuno.

Inconsapevolmente prima della partenza ma poi con orgoglio abbiamo portato a questa conferenza il maggiore dei valori aggiunti che potevamo portare come “scambio culturale ed economico”: la nostra esperienza della società civile e del volontariato.

E il risultato che abbiamo portato a casa non ci pare indifferente: la consapevolezza che oltre ogni frontiera ci sono persone che con noi condividono pensieri, problemi e vogliono seriamente impegnarsi per definire e raggiungere obiettivi globali partendo da se.

Ecco perché, allora, “scambio culturale” va ben oltre la mostra d’arte, il convegno di letteratura o di geopolitica. Scambio culturale è “coltivare” un sogno di mondo in cui l’altra e l’altro costituiscano sempre più valore aggiunto e fonti di ricchezza del sapere e del vivere civile.



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