Parità/ Università - La carta che difende le scienziate britanniche è stata firmata in questi giorni da dieci università inglesi
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2005
Nel Regno delle suffragette, le scienziate britanniche, pur essendo esperte e preparate, hanno grandi difficoltà a raggiungere incarichi di responsabilità. Al fine di affrontare il problema delle disparità di genere all'interno delle università, è stata firmata una Carta per le donne attive nel campo della scienza, dell'ingegneria e della tecnologia.
Hanno già aderito al documento dieci università, fra cui Bristol, Cambridge, Heriot Watt, Oxford e Southampton. Tutte le università aderenti si impegneranno a promuovere il cambiamento culturale in seno ai propri istituti. L'iniziativa prevede inoltre l'assegnazione di riconoscimenti per le università che favoriscono i cambiamenti.
La carta, elaborata nell'ambito del progetto Athena e della Scientific Women's Academic Network, contiene sei punti: - la gestione del problema delle disparità di genere richiede impegno e azione da parte di ognuno, a tutti i livelli dell'organizzazione; - la lotta contro l'ineguale rappresentanza delle donne nel mondo scientifico impone il cambiamento delle culture e degli atteggiamenti in seno all'organizzazione; - l'elevato tasso di fuga delle donne dal contesto scientifico è un problema urgente, che l'organizzazione deve affrontare; - il ricorso a contratti a breve termine ha conseguenze particolarmente negative per l'inserimento e l'avanzamento di carriera delle donne nelle scienze, aspetto che l'università riconosce; - il passaggio dal dottorato a una carriera accademica sostenibile nel settore scientifico può essere particolarmente difficile per le donne e deve essere preso in considerazione da parte dell'organizzazione; - la mancanza di diversità a livello gestionale e politico comporta notevoli implicazioni che l'organizzazione esaminerà.
Anche negli Stati Uniti, l'Harvard University ha stanziato 50 milioni di dollari statunitensi (41,1 milioni d euro) a favore delle donne scienziate per i prossimi dieci anni. La comunicazione relativa ai finanziamenti ha fatto seguito ad alcune discutibili osservazioni espresse dal rettore dell'università sulle attitudini delle donne scienziate.
(1 luglio 2005)
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