GJC - La Presidente Janet Benshoof: "La politica di "no abortion" legata a tutti gli aiuti umanitari degli Stati Uniti per le vittime di stupro nei conflitti armati, risulta essere sia mortale che illegale."
Sabato, 13/08/2011 - In occasione del 62 ° anniversario della Convenzione di Ginevra (12 Agosto 2011) il Global Justice Center, con l'appoggio dell'European Women Lobby (Ewl),ha lanciato una petizione on line http://www.change.org/petitions/urge-the-president-to-lift-abortion-restrictions-on-us-humanitarian-aid, , indirizzata al presidente americano Barack Obama. La richiesta è di togliere il veto all'uso di aiuti umanitari statunitensi per le interruzioni di gravidanza di chi ha subito uno stupro dai soldati. Tantissime sono infatti le donne che vengono violentate durante i conflitti armati, ed altrettante sono quelle che rimangono incinte. Sembrerebbe infatti che gli USA impediscano di utilizzare i loro aiuti umanitari per permettere a queste donne d'interrompere le gravidanze, secondo una politica di "No abortion", anche quando la vita della donna fosse in pericolo.
Le cifre inerenti le donne violentate durante le guerre sono ingenti, ad esempio, si stima che durante il genocidio del Ruanda, in 100 giorni, siano state stuprate dalle 250mila alle 500mila donne, dalle quali sono nati circa 20mila figli, i cosiddetti "enfants mauvais souveniers". Ma la lista dei conflitti e delle conseguenti violenze è drammaticamente più lunga.
Secondo il Global Justice Centre il vincolo degli USA sarebbe una palese violazione della convenzione di Ginevra del 1949 che estende a "civili malati e feriti il diritto a ricevere adeguate cure mediche senza discriminazioni durante il conflitto armato".
A chiedere a Washington di sollevare il veto vi aveva già pensato nel novembre 2010 la Norvegia, che aveva chiesto di “rimuovere queste assurde restrizioni anti abortiste” nel corso dell'Universal Periodic Review of the United States by the UN Human Rights Council. In seguito, nel il 4 marzo 2011, l'Associazione of the Bar of New York City, che conta circa 22.000 membri, ha scritto al Presidente Obama sollecitando l'Amministrazione ad annullare il divieto per l'aborto permettendo l'accesso agli aiuti umanitari statunitensi per le vittime di stupro.
Questa petizione internazionale è un altro passo verso la tutela delle donne. In particolare delle donne che subiscono stupri dai soldati partorendo così figli non desiderati, figli il cui padre è il proprio nemico armato. Il ritiro di questo veto potrebbe e dovrebbe essere un primo importante passo, per cercare di arginare gli effetti a lungo termine dei conflitti armati, perché ricadano su un numero sempre minore di generazioni.
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