Giovedi, 26/05/2011 - Il convegno si propone di dare voce alle storie delle giovani donne vittime di matrimoni forzati, facendo emergere con forza la presa di parola politica e di pratiche delle associazioni di donne migranti in Italia ed in altri Paesi, come l’Inghilterra e il Marocco.
A partire dall’esposizione della ricerca condotta dall’Associazione Trama di Terre nel 2009, in collaborazione con la regione Emilia Romagna, vogliamo fornire un quadro complessivo degli strumenti giuridici a disposizione in Italia e all’estero per la prevenzione e la protezione delle vittime. Particolare attenzione verrà prestata ai casi concreti e alle difficoltà incontrate da chi raccoglie le denunce, accoglie le donne e ne sostiene i percorsi di autonomia per delineare corrette modalità di intervento.
«Se io parlo cosa succede? La mamma urla, piange,
chiameranno lo zio perché pensano che io ho paura di
lui ma io invece lo rispetto. (Devo comportarmi bene
come le sue figlie). Il babbo non so, forse mi potrebbe dire di sì, però se viene uno della famiglia dirà quello che vuole lui. Non mi mandano più a scuola. Rispetto: non fare le cose che a lui non piacciono, non metto la musica, sto in camera e non guardo la tv, lo servo a tavola, sono più attenta alle cose da fare.»
S. 17 anni
«Mi comprano con gli oggetti ma quello che veramente voglio non me lo danno. Mio padre mi ha detto: questo non è un film ma la vita vera.»
K. 18 anni
«Io non voglio sposare mio cugino perché a me piace un’altra persona e non voglio vivere la mia vita in una gabbia.»
N. 19 anni
«Ora non ho più tempo e quando lo avevo non ho detto quello che volevo: NO!»
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