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Penelope, dalla tela alla rete

Penelope, dalla tela alla rete

Politica/ Esperimenti ed idee - Un convegno per illustrare idee, progetti e politiche per conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro. Gli Sportelli Donna nel sistema territoriale delle politiche di conciliazione.

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2005

Lavoro, welfare, servizi e relazioni (tra uomini e donne). E’ su quattro parole chiave che ha puntato il convegno promosso dal Centro Documentazione Donna di Modena tenutosi a marzo, dal titolo Penelope, la tela e la rete. L’incontro è stato occasione per fare il punto sulla necessità di politiche integrate per andare incontro ai nuovi bisogni dei cittadini e soprattutto delle cittadine nel conciliare i diversi pezzi della nostra vita: famiglia, lavoro, carriera, cura dei figli... e molto altro.
Come dire: cosa serve per stare in equilibrio tra casa e lavoro e non compromettere la qualità del vivere? Prima di tutto comprenderne bene i bisogni - osservano le organizzatrici - mettere in rete intelligenze e risorse, e sperimentare soluzioni innovative. Tra le sperimentazioni nel corso del convegno è stata presentata quella modenese: il progetto Penelope, una Rete regionale di Sportelli Donna (servizi integrati per la conciliazione), finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Fondo Sociale Europeo, gestito dal Centro Documentazione Donna e Ecap Emilia Romagna.
La rete regionale di Sportelli Donna (per ora sono tre i Comuni che hanno aderito, Modena, Reggio Emilia e Rimini) ha l’obiettivo di informare, orientare le donne (ma anche gli uomini) a trovare soluzioni di conciliazione: congedi parentali per i papà, servizi flessibili per l’infanzia, contributi alle donne con figli piccoli con esigenze particolari sul lavoro (voucher di cura), ma soprattutto stimoli e proposte da offrire alle istituzioni per rinnovare le politiche di welfare. In altre parole Sportelli Donna come antenne sensibili sul territorio, per raccogliere i reali bisogni delle famiglie, indirizzare verso possibili soluzioni e attivare sperimentazioni.
“I cambiamenti sociali degli ultimi anni hanno pesato moltissimo – ha sottolineato Caterina Liotti presidente del Centro Documentazione Donna -. Le nuove regole del mercato del lavoro o la flessibilità che si traduce spesso in precarietà, le difficili connessioni tra tempi di lavoro e di servizi, rendono la nostra vita una vera corsa ad ostacoli. Bisogna cercare soluzioni adeguate e cercarle insieme, con gli organismi pubblici e privati del territorio, attraverso una concertazione di interventi. E avere il coraggio di sperimentare strade nuove.”
In questa ottica il convegno ha visto, fra gli altri, la presenza della sociologa Marina Piazza, che ha illustrato anche un primo esperimento modenese dei voucher di cura: una forma di aiuto concreto alle donne in un momento di difficoltà (un figlio piccolo da accudire e la necessità di trovare un lavoro o di partecipare a un corso di formazione), sperimentata nell’arco del 2004 e 2005. “Sono state 15 le donne che ne hanno potuto usufruirne – ha ricordato Caterina Liotti - grazie a ciò non sono state costrette a scelte dolorose tra lavoro e famiglia. Tengo a precisare che questo è stato possibile in seguito alla creazione di un tavolo di concertazione territoriale e una collaborazione tra i servizi”. Il progetto prevede una seconda tranche di finanziamento (30.000 €) per ampliare il campo d’intervento a tutto il territorio provinciale. Insomma la tela della bella Penelope, paziente e determinata, non basta più. Ora occorre la rete, magari di tante Penelope, insieme.

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