Il Comitato pressione leggi paritarie-articolo 51 - “Si profila un’ondata monosessuata di nomine e c'è la legge per la Parità elettorale ferma al Senato da tre anni”: Rita Capponi fa il punto su questioni da non sottovalutare
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005
"Un’ondata monosessuata di nomine e di elezioni si profila in questo periodo: dai membri del CdA Rai, ai giudici della Consulta, fino alle importanti nomine governative oggetto di grandi manovre, non una sola indicazione di nomi femminili. Bassissima la percentuale di donne nell'ultimo esecutivo, il più pletorico della storia della Repubblica”. Questo è l’allarme lanciato in questi giorni da Rita Capponi, presidente del “Comitato pressione leggi paritarie-articolo 51”, che ricorda: “C’è una legge di riforma elettorale in senso paritario ostacolata da quasi tre anni al Senato!”.
La Capponi aggiunge: ''Ormai mancano solo 55 giorni di lavoro parlamentare alla fine di questa legislatura. Che altro deve accadere? C'è veramente da essere allarmati e da ritenere il nuovo art. 51 della Costituzione, che sancisce il principio di parità per l'accesso ai pubblici uffici e alle cariche elettive, rappresenti soltanto un magnifico orpello che può essere disinvoltamente ignorato. Ci aspettiamo un sussulto di responsabilità dalle forze politiche, dal governo e in particolare dal Ministro Prestigiacomo. Se non le sfugge cosa sta accadendo, ci faccia il piacere di battere un colpo''.
Tuttavia un segnale positivo appare dalla norma di parità presente nella legge elettorale dei Comuni del Trentino, che ha portato a raggiungere punte del 42% di preferenze femminili. A questo riguardo, ecco il comunicato che il Comitato ha diramato e che di seguito noidonne riporta
Risultati esaltanti nel Trentino: punte fino al 42 %. A quando la legge nazionale?
"Una indiscutibile conferma viene dalla regione autonoma del Trentino che ha eletto 702 donne su 2174 consiglieri pari al 25 % dei consigli comunali. Come è noto le regioni autonome sono titolari delle normative elettorali per i comuni e le province e il Trentino ha provveduto con la legge n.7 del 22 dicembre del 2004. Per noi del Comitato che avevamo proposto l’adozione anche per il resto d’Italia di una norma analoga - priva di inutili e macchinose penalizzazioni economiche - si tratta di una conferma importante per la quale ci batteremo in sede di discussione del ddl unificato sulle quote ancora fermo al Senato. Chiediamo ai capigruppo di calendarizzare d’urgenza il provvedimento perché sia in vigore per le prossime politiche. I tempi sono molto ristretti, i giorni di lavoro delle camere ridotti al minimo.
Vorremmo su questa materia ascoltare una parola chiara dai due schieramenti, sia per l’approvazione della legge che per le regole interne ai partiti. Per nostro conto non smetteremo di fare pressione e di mobilitarci. L’impegno per il referendum sulla procreazione medicalmente assistita non deve distrarre l’attenzione delle donne,di quante finora hanno lottato per questo obiettivo, né può disimpegnare il ministro Prestigiacomo che ha dichiarato essere, questa legge, un preciso impegno del governo della casa delle libertà. L’urgenza di portare a compimento una equilibrata rappresentanza istituzionale di uomini e donne nel nostro paese per allinearci col resto d’Europa, in questo momento rischia fortemente di passare nel dimenticatoio. Vogliamo richiamare in merito la responsabilità di tutte e di tutti". Dichiarazione di Rita Capponi
(12 maggio 2005)
Lascia un Commento