“Mia piccola libertà, ti chiamo per nome” (ed Guasco, Ancona 2014) di Patrizia Caporossi, non solo poesie...
Sabato, 26/04/2014 - Una raccolta di bozzetti che si allungano su tutto il 1988 “con una scrittura, quasi sperimentale, di narrativa poetica e, viceversa, di poesia narrativa”. Patrizia Caporossi - filosofa e storica delle donne, saggista - ci introduce al suo ultimo libro (edito da Guasco, Ancona 2014) spiegando che “Mia piccola libertà, ti chiamo per nome” intende essere un testo ‘politico’ “per la risonanza che lancia e richiama a quel contesto vitale che è la polis umana” e in cui la protagonista della scrittura è la “soggettività femminile” o meglio la “coscienza-di-sé” che soprattutto nel secondo Novecento ha rivoluzionato il “senso-di-sé”, nella dimensione “pubblica” e “privata”. Lo slogan era e rimane “il personale è politico”, “come valenza della storia di una persona che può essere o diventare la storia soggettiva di tutta una società”.
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