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Pasquarosa: da modella a pittrice

Pasquarosa: da modella a pittrice

In scena stasera al Teatro Due uno spettacolo di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto

Giovedi, 10/01/2013 - Per lunghi anni il suo passaggio nel mondo e il suo contributo artistico sono stati lasciati all’oblio. Pasquarosa Marcelli, sposata Bartoletti, pittrice del XX secolo, definita da un critico d’arte dell’epoca un vero “fenomeno”, nata nel 1896 ad Anticoli Corrado, paese della provincia romana, si trasferì nella capitale giovanissima con l’intento di sfruttare la sua straordinaria bellezza posando come modella per pittori e artisti. Fu a Roma che incontrò il pittore Umberto Natale Bartoletti, noto ai più come Nino, con cui si sposò e si trasferì a Villa Strohl-fern, punto di incontro di molti artisti dell’epoca. Il contesto così stimolante e denso di suggestioni intellettuali e visive, la vicinanza con altri pittori, l’influenza positiva del marito, favorirono il venir fuori della vena pulsante di arte di Pasquarosa, che iniziò sin da subito a dipingere. Seguì una produzione di opere per la quale meritò apprezzamenti e riconoscimenti da colleghi e istituzioni. Pur non avendo studiato pittura, pur essendo analfabeta e proveniente da una famiglia di contadini, Pasquarosa diede prova di avere sia gusto che talento, al punto da ricevere, nel 1929, una proposta inconsueta per un’artista donna dell’epoca: tenere la prima mostra personale all'Arlington Gallery di Londra. Dopo anni di silenzio, nel giugno 2009, il comune di Roma le ha dedicato una mostra, in collaborazione con l’Archivio Nino e Pasquarosa Bartoletti curato dal nipote della coppia, Paolo Bartoletti. In questi giorni una nuova iniziativa vuole ricordare la pittrice e il suo vissuto. Dal progetto Giovani InnESTi, con la partecipazione attiva del Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, nasce lo spettacolo teatrale Pasquarosa - studio per una pittrice di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto, che va in scena stasera 10 gennaio, al Teatro Due Roma, all’interno della rassegna Sguardi Svelati. “Lavorando nella Valle dell'Aniene ci siamo imbattuti nel mito di Anticoli Corrado, – racconta Gloria Sapio – paese dei pittori e delle modelle, che ospitò negli anni artisti illustri: da Picasso a Fausto Pirandello, da Capogrossi a Martini a Selva a Rafael Alberti, per citarne solo alcuni. Ci piaceva l’idea di raccontare il fenomeno straordinario delle contadine diventate modelle e poi a loro volta pittrici come avvenne a Pasquarosa. Inoltre, collaborando spesso con le strutture del territorio e quindi anche con il Civico Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, abbiamo conosciuto Paolo Bertoletti e lo scorso anno, nell'imminenza della ricorrenza dei cento anni del debutto pittorico di Pasquarosa, Paolo ci ha fatto leggere alcune memorie che riguardavano la nonna. Cosi è nato lo spettacolo”. Gloria e Maurizio sono molto affascinati dalla figura dell’artista ma anche dal contesto storico in cui operò. “Pasquarosa attraversa tutto il Novecento. La sua storia privata e artistica é continuamente influenzata da ciò che le accade intorno. In particolare nello spettacolo c'é un momento in cui Maurizio (che interpreta il marito Nino) legge una lettera autentica scritta in piena seconda guerra, dove Nino racconta a Pasquarosa la pena e la fatica con cui riesce a procurarle i colori perché lei possa dipingere. Per questi artisti che vivevano e ragionavano in funzione dell'arte, la privazione dei loro mezzi espressivi assumeva realmente delle dimensioni drammatiche, una vera e propria morte dell'anima. Affrontiamo anche il difficile rapporto con l'arte di regime che aiutò economicamente gli artisti dell'epoca con l'organizzazione di mostre e commissioni di opere, ma che disseccò fatalmente la loro vena”. Interessante scoprire che dietro il “fenomeno” Pasquarosa ci fu un’altra donna che stimolò la volontà di rendersi protagonista delle opere d’arte e non solo un soggetto da ritrarre. “Il nume tutuelare di Pasquarosa fu Donna Olga Lodi Ossani, una scrittrice e giornalista, amica di D'Annunzio, che combatté nei primi del novecento per i diritti delle donne, soprattutto il diritto al voto e allo studio. Pasquarosa assorbì da lei una consapevolezza di sé che non l'abbandonò mai. Non si accontentò del ruolo di madre e moglie ma cercò nell'intimo quella capacità espressiva e quell'autonomia di pensiero che la rese una delle pittrici più interessanti della Secessione e della Scuola Romana”. Sia nel pubblico che nel privato, Pasquarosa fu sicuramente una donna attiva, sfidò il conformismo vivendo una vita diversa da quella di molte donne della sua epoca e lo spettacolo in scena al Teatro Due, vuole raccontare proprio la sua unicità.

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