Pas e ddl Pillon: attenzione a teorie fantasiose e pericolse
UDi e onlus "Federico nel cuore" al Senato: il ddl Pillon può dare spazio ad una teoria fantasiosa che trasforma la paura di un padre violento in una sindrome del bambino
Venerdi, 18/01/2019 - Al Senato, dove da mesi si fanno audizioni sul ddl Pillon, contenente le misure per l'affido condiviso che hanno scatenato allarme e tante proteste il tentativo di restaurazione reazionaria della società e del diritto di famiglia, la senatrice Loredana De Petris ha fatto ospitare una Conferenza stampa promossa dall'Udi e dall'onlus "Federico nel cuore" per presentare il libro di Maria Serenella Pignotti sulla sindrome di alienazione parentale altrimenti detta PAS: "I nostri bambini meritano di più" (ed La libellula).
La PAS, per chi non lo sapesse, sarebbe un disturbo che insorgerebbe nei bambini contesi da genitori che ne contendono la custodia e che si manifesterebbe con il rifiuto (da parte dei bimbi) di un genitore perché sobillati dall'altro genitore che effettuerebbe su di loro una sorta di lavaggio del cervello facendogli perdere il contatto con la realtà degli affetti familiari. La conferenza stampa siè voluta tenere al Senato perché nel ddl Pillon la PAS fa capolino e si è voluto quindi lanciare un grido di allarme. Infatti, denunciando una sindrome di PAS in un bambino, a volte si tenta di coprire il rifiuto di un genitore legato invece a violenze familiari di cui il bimbo è stato vittima o testimone, quando non si tratta addirittura di rifiuti dovuti ad abusi sessuali subiti. Il libro, titolato "I nostri bambini meritano di più" e scritto da Maria Serenella Pignotti, vuole informare sulla pericolosità della teoria della PAS, il maggior numero possibile di cittadini e di figure istituzionali che operano come assistenti sociali, psicologi, avvocati e giudici nel campo delle separazioni coniugali. Tra gli interventi nella conferenza stampa, quello di uno specialista in psichiatria, Andrea Mazzeo, che ha argomentato sulla mancanza di validità scientifica di questa sindrome. Gli studi scientifici, ha detto, insegnano che quando un bambino si sente a disagio con un genitore ed evita la frequentazione dello stesso, nella quasi totalità dei casi lo fa perché ha paura e la paura è in genere provocata dal comportamento violento del genitore rifiutato se non addirittura da abusi sessuali. Ma chi è che tende ad accreditare la tesi di una diffusa sindrome indotta strumentalmente da un genitore per screditarne un altro e per coprire un rifiuto dovuto a paura di violenze subite o viste? Lo psichiatra Mazzeo parla di sedicenti associazioni di padri separati che sostengono di rappresentare 4 milioni di padri proponendo cifre che, dice, non stanno né in cielo né in terra dato che dal ‘75 ad oggi il numero totale dei divorzi ammonterebbe a meno di 2 milioni e mezzo. C'è da fare chiarezza, dice, perché in questo campo c'è un groviglio di interessi poco chiari e operanti a più livelli.
E di interessi poco chiari ha parlato anche il Magistrato Fabio Roia, componente del Tavolo permanente per il contrasto alla violenza di genere che avverte che, per contrastare i femminicidi e gli infanticidi che seguono la sottovalutazione delle denunce di violenza in caso di separazioni coniugali, occorre lavorare sulla cultura con un approccio multidisciplinare che coinvolga magistrati, avvocati, operatori di polizia giudiziaria, assistenti sociali, operatrici dei centri antiviolenza, personale sanitario affinché si sveli tutto quello che si nasconde dietro il fenomeno della violenza di genere.
Nella conferenza stampa ci sono state anche anche testimonianze personali di pressioni esercitate su donne e sui bambini per coprire casi di violenza maschile e l'appello dell'UDI affinché il ddl Pillon venga ritirato perché lede i diritti fondamentali delle donne e dei minori che trovano fondamento nella Carta Costituzionale per come è interpretata dalla Corte Costituzionale e come è applicata dalla Suprema Corte di Cassazione.
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