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Parto e pueperio. Le linee guida nazionali

Parto e pueperio. Le linee guida nazionali

Salute Bene Comune - Il Piano Nazionale Linee Guida (PNLG), gestito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si è occupato del percorso nascita ...

Michele Grandolfo Martedi, 25/08/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2015

 Il Piano Nazionale Linee Guida (PNLG), gestito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), si è occupato del percorso nascita elaborando linee guida per la gravidanza fisiologica e per il taglio cesareo. Si tratta di un contributo importante particolarmente necessario nel nostro Paese perché le indagini epidemiologiche condotte negli ultimi tempi (vedi i Rapporti ISTISAN 11/12 e 12/39) confermano una tendenza di eccesso di medicalizzazione in totale contrasto con le raccomandazioni e linee guida internazionali (OMS, NICE).

Anche le recenti indagini sulla mortalità materna condotte dall’ISS testimoniano l’importanza della riduzione del ricorso particolarmente eccessivo al taglio cesareo. Per completare il quadro è quanto mai urgente che il PNLG sia incaricato di redigere le linee guida per l’intrapartum e il puerperio perché nelle indagini citate sono documentate attività e procedure, molto distanti da quanto raccomandato, che producono danno a breve, medio e lungo periodo e possono configurarsi come mancanza di rispetto e violenza (WHO).



Oltre ai danni documentati le attività e le procedure non appropriate, che si sostiene giustificate per garantire maggiore sicurezza nonostante le abbondanti e da lungo tempo acquisite evidenze scientifiche che affermano il contrario, rappresentano una gravissima espressione di impedimento dell’espressione di competenza delle mamme e delle persone che nascono, con effetti deleteri anch’essi a breve, media e lunga distanza. È mio parere che la depressione post partum, peraltro con incidenza molto inferiore (meno del 4%) di quanto comunemente riportato (oltre il 15%), sia una conseguenza estrema del disempowerment indotto dalle pratiche di medicalizzazione non raccomandate. È paradossale che tutto ciò avvenga proprio nella circostanza in cui l’investimento in termini di promozione delle competenze avrebbe la massima resa (vedi il citato rapporto ISTISAN 12/39) : non è irragionevole affermare che la medicalizzazione del percorso nascita rappresenta la forma primaria di controllo dei corpi, come base delle relazioni sociali di potere e non di cooperazione.



L’urgenza delle linee guida intrapartum e puerperio è data anche per porre un freno a proposte assurde come il progetto di legge sull’adozione della fascia del parto in sostituzione della manovra di kristeller, assurda nel metodo (proposta di legge) e nel merito: la manovra di kristeller, mai raccomandata, viene effettuata in seguito alla non progressione del parto. Non progressione dovuta prevalentemente a causa delle pratiche inutili, non raccomandate nella generalità dei casi, come l’induzione, la cardiotocografia in continuo, la posizione litotomica, oltre all’eccesso di rumori , di perone presenti, di luce. Quindi: problema mal posto e soluzione sbagliata.

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