Incuriosite dalle valutazioni sul crescente astensionismo della popolazione alle votazioni, abbiamo cercato di capire se a Pisa, città dove viviamo, l’astensionismo è stato diverso per le donne e per gli uomini.
Ecco i risultati della nostra piccola ricerca.
Le percentuali si riferiscono a quante persone hanno votato su 100 dello stesso genere che ne avevano diritto
2015 Elezioni regionali (Toscana) Donne 47,68% Uomini 51,40%
2014 Europee Donne 57,92% Uomini 62,44%
2913 Politiche Camera Donne 76,25% Uomini 81,15%
2013 Politiche Senato Donne 75,74% Uomini 81,06%
2013 Comunali (Pisa) Donne 54,45% Uomini 57,27%
Come si può vedere dalla tabellina, in tutte le diverse votazioni la percentuale di donne che hanno votato rispetto a quante ne avevano diritto è inferiore a quella degli uomini.
-Facciamo alcune ipotesi del perché di questa differenza lasciando ad altre donne di fare altrettanto.
-Età delle donne aventi diritto al voto.
In tutta Italia, ma in Toscana in particolar modo, noi donne siamo più longeve degli uomini e quindi il numero di aventi diritto al voto di età superiore ai 70 anni è maggiore per noi donne che per gli uomini. Donne anziane e vecchie con grandi difficoltà di movimento non vanno a votare. (A favore di questa ipotesi possiamo confrontare i voti della Camera con quelli del Senato. Alla Camera hanno diritto al voto più giovani che al Senato e l’affluenza è stata, infatti, maggiore)
-Si vota di Domenica.
La domenica è per molte donne, sia che lavorino anche fuori casa o no, un giorno pieno zeppo di impegni familiari e domestici molto di più che per gli uomini. I rapporti umani, di cura delle cose e delle persone e affettivi dei gruppi di vita sono tenuti insieme soprattutto dalle donne che nelle domeniche e nelle festività lavorano per la cura della specie.
-Rapporto tra donne e istituzioni
Sono meno donne che uomini ad avere quotidianamente un rapporto attivo con le istituzioni. In Italia, e anche qui a Pisa, praticamente tutte le cariche istituzionali sono ricoperte da uomini. Ne deriva una gestione della cosa pubblica pochissimo attenta ai problemi peculiari delle donne (perché esistono anche problemi specifici delle donne) che non si vedono quindi rappresentate. Donne pigre? Qualunquiste? No; donne da anni sfiduciate. La partecipazione delle donne alle associazioni di volontariato sia a quelle di cura che a quelle rivolte alla cultura è grandissima. Ma è proprio andare a mettere quella scheda in quell’urna che, per questi e per chissà quanti altri motivi, che molte donne considerano poco utile.
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